In 14 dal notaio per staccare la spina al governo Lubrano
Dimissioni di massa dei consiglieri. Melis: «La città vittima delle lotte di potere dei soliti politicanti».
Affinché lo scioglimento del consiglio comunale sia valido dovrà essere protocollato in municipio.
Per il momento, il documento per mettere fine all'esperienza di governo del sindaco Stefano Lubrano è stato sottoscritto da 14 consiglieri comunali.
Stefano Lubrano |
Per il momento, il documento per mettere fine all'esperienza di governo del sindaco Stefano Lubrano è stato sottoscritto da 14 consiglieri comunali.
All'appuntamento per autenticare la richiesta di dimissioni di massa, nell'ufficio del notaio, erano presenti gli avversari del primo cittadino, a cominciare da Marco Tedde, Michele Pais, Gianni Martinelli, ma anche Francesco Marinaro, Alberto Zanetti, Leonardo Polo, Alberto Bamonti e Giorgia Distefano. E poi c'erano gli ex sostenitori Enrico Daga, Gabriella Esposito, Raimondo Cacciotto, Rosa Accardo, Giampietro Moro e Natacha Lampis.
Domani mattina, al più tardi mercoledì, il documento contenente le dimissioni dei 14 esponenti consiliari dovrebbe essere consegnato in comune e calerà il sipario sull'esperienza amministrativa del centro sinistra durata poco più di un anno. In questo caso sarà nominato nuovamente un commissario regionale per traghettare la città verso nuove elezioni.
Il primo commento arriva da Mariano Melis: «Fallimento è il risultato ottenuto dai soliti politicanti, quelli che in campagna elettorale hanno strausato la parola "cambiamento" ma poi il vero cambiamento non lo hanno voluto», attacca il rappresentante della Lista Civica Lubrano.
«Quelli che della politica ne hanno fatto un mestiere e che provano terrore all'idea di tornare al primo lavoro, chi impiegato in banca, chi ristoratore/pizzaiolo - incalza Melis - Abbiamo eletto un sindaco che si è impegnato per il cambiamento. La risposta di una politica miope a questo "Cambiamento" è stata il boicottaggio sin dal primo giorno (Pd e Alguerosa) per le poltrone e beghe di partito, l'offesa e l'ostracismo sistematico, volto a logorare l'azione amministrativa».
Tutta la città, sostiene il consigliere «è vittima delle lotte per le poltrone di questi politicanti che con le dimissioni dal notaio pensano di deresponsabilizzarsi e non si rendono conto di essere i principali attori della Compagnia del Fallimento. Il burattinaio che ha chiesto scusa alla città lascia alle famiglie di Alghero InHouse, dei parcheggiatori etc.etc.etc. un bel regalo».
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