Parte il percorso per il regolamento di Capo Caccia
Inizia il confronto con i rappresentanti dei diving centers.
Aggiungi didascalia |
Il percorso di adozione del regolamento definitivo dell’Area marina protetta di Capo Caccia, ossia lo strumento principe della riserva marina per tutti coloro che vi operano, entra nella fase operativa.
Nei giorni scorsi direzione dell’Amp e collaboratori hanno avviato il ciclo di incontri tecnici che ha visto intorno al tavolo i titolari di una decina di diving centers che effettuano all’interno della riserva visite guidate ed immersioni.
«È stato un incontro proficuo e con uno spirito collaborativo comune - si legge in una nota congiunta - con l’impegno reciproco di contribuire ad una elaborazione del regolamento, che tenga conto delle esigenze degli operatori e dei principi di conservazione della risorsa».
Tra gli impegni sottoscritti la formulazione di un elenco delle grotte sommerse fruibili e non, attraverso una classificazione sulla base dei criteri di vulnerabilità e secondo una metodologia scientifica, l’elaborazione di attività congiunte di sensibilizzazione ed educazione ambientale e la necessità di predisporre progetti di rimozione di attrezzi da pesca abbandonati sul fondale, reti da posta e nasse.
L’occasione è stata poi utile per presentare ai diving la proposta di adesione alla Carta Qualità del marchio della rete dei Parchi e della aree protette della Sardegna di cui è capofila il Parco regionale di Porto Conte, e del quale ora fa parte anche l’Area Marina Protetta Capo Caccia – Isola Piana, e l’auspicio di far ripartire l’associazione che raggruppa tutti gli operatori subacquei della costa algherese.
Ora seguiranno altri incontri con gli operatori della piccola pesca, gli operatori nautici e gli altri operatori economici legati alla risorsa mare.
L’occasione è stata poi utile per presentare ai diving la proposta di adesione alla Carta Qualità del marchio della rete dei Parchi e della aree protette della Sardegna di cui è capofila il Parco regionale di Porto Conte, e del quale ora fa parte anche l’Area Marina Protetta Capo Caccia – Isola Piana, e l’auspicio di far ripartire l’associazione che raggruppa tutti gli operatori subacquei della costa algherese.
Ora seguiranno altri incontri con gli operatori della piccola pesca, gli operatori nautici e gli altri operatori economici legati alla risorsa mare.
Altri in
Recenti in
Recenti in
Commenti