Reparto di Medicina in affanno
Infermieri in rivolta: «Così non possiamo garantire una regolare assistenza ai pazienti».
Ospedale Civile di Alghero |
Troppo pochi gli infermieri per far fronte alle esigente dei pazienti e lavori di ristrutturazione a passo di lumaca.
Sempre più insostenibile la situazione all'interno del reparto di Medicina dell'ospedale Civile di Alghero.
«Il numero esiguo degli Infermieri e Oss non permette di garantire una regolare assistenza al paziente sia nell’arco delle 24 ore giornaliere sia nel ciclo della turnazione settimanale», denunciano i segretari territoriali Cisl FP FSI Nursing Up Pietro Ara, Mariangela Campus e Alessandro Nasone che hanno scritto al presidente della Regione e ai vertici della Asl 1.
«Il turno di notte prevede solo due unità infermieristiche per reparto senza la presenza di personale di supporto, ciò determina che durante le urgenze un infermiere deve spostarsi dal reparto per fare commissioni come portare provette di campioni di sangue in laboratorio (ubicato in un altro stabile vicino), accompagnare i pazienti in radiologia ecc.- spiegano i rappresentanti del personale - di conseguenza in reparto rimane una sola unità la quale oltre che gestire l’urgenza deve sperare che nulla succeda agli altri 30 pazienti ricoverati; immaginiamo un paziente con problemi cardiaci acuti, il medico prescrive il controllo della troponina, esame con prelievo ematico ogni 30 minuti, e di conseguenza un infermiere trascorre la notte facendo la spola tra laboratorio e reparto».
Tra l'altro i pazienti di Medicina sono disseminati in vari reparti. «Succede che durante la notte pazienti definiti stabili vengano svegliati e invitati a trasferirsi ad altro reparto, si effettua velocemente la pulizia del posto letto e si procede al ricovero del nuovo paziente, a nostro parere attività incivile non degna di una struttura sanitaria».
«Spesso e volentieri gli infermieri sono chiamati dagli altri reparti per assistere i pazienti in appoggio e per questo sono costretti a sguarnire il proprio reparto - segnala il personale - inoltre, nel servizio la somministrazione dell’ossigeno terapia avviene tramite grandi bomboloni di ossigeno che il personale trasporta da una stanza di degenza all’altra tramite carrellini adattati all’attività, purtroppo capita molto spesso che i dipendenti della ditta fornitrice lasci in uno stanzino adiacente al servizio i bomboloni pieni, non adagiandoli a nessun carrello, ciò comporta che il personale, quasi sempre ragazze infermiere che non hanno la forza per caricarli nei carrellini, fanno molta fatica a trasportarli ai letti dei pazienti, non bastasse, si devono attrezzare di pinze a pappagallo per collegare le bombole all’erogatore dell’ossigeno».
Secondo i referenti sindacali queste segnalazioni fanno emergere che «l’assistenza erogata è molto al di sotto degli standard di qualità raccomandati dagli obiettivi regionali in materia sanitaria, che le condizioni di lavoro cui è sottoposto il personale sono fuori da tutte le norme e regole lavorative e di sicurezza, ma soprattutto che al malato viene negata qualsiasi condizione che garantisca e tuteli la sua dignità».
I sindacati chiedono alle istituzioni un tempestivo intervento per aumentare immediatamente la dotazione organica fino ad arrivare a 28 infermieri e 12 Oss che coprano il servizio su 24 ore e per l'intera settimana; inoltre sollecitano l’attivazione della squadra volante notturna di ausiliari, un cambiamento dell’organizzazione dei ricoveri impropri, il divieto assoluto dell’utilizzo delle barelle e in ultimo un’accelerazione dei lavori di manutenzione che interessano il presidio ospedaliero e in particolare il servizio di Medicina Generale.
«Infine, ricordiamo l’impegno preso dalla direzione, e ad oggi disatteso, dell’apertura del servizio di Lungo Degenza presso l’ospedale marino, dove c’è un piano dello stabile già pronto per accogliere un reparto di degenza, luogo che due anni è vuoto in seguito alla chiusura del reparto Ortopedia uomini e che sarebbe un’ottima e veloce soluzione per molti pazienti e famiglie del territorio».
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