Verde, storie di un colore
Omaggio del dipartimento di Architettura al professor Manlio Brusatin.
Manlio Brusatin (1943) ha insegnato all’Istituto di Architettura di Venezia, dove si è laureato con Carlo Scarpa, all’Università Cà Foscari di Venezia, al Politecnico di Milano e al Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica, Ateneo di Sassari. Questo libro segue e si lega ad altri saggi dell’autore: Storia dei colori (1983), breve long seller uscito in varie edizioni e tradotto in più lingue che, insieme a Storia delle linee (1993) e Storia delle immagini (1989 e 1995), forma una trilogia di temi intrecciati, editi da Einaudi. Ha inoltre pubblicato: Venezia nel Settecento: stato, architettura, territorio (1980 e 1997), Lezioni sui colori (1995), Arte dell’oblio (2000) e Colore senza nome (2006), quest’ultimo pubblicato da Marsilio.
Il 12 novembre 2013 si terrà presso il complesso di Santa Chiara - centro storico di Alghero (Piazza Santa Croce) ad Alghero la giornata di studi/conferenza sul libro "Verde. Storie di un colore" del Prof. Manlio Brusatin.
L'introduzione è affidata ad Arnaldo Cecchini, direttore del Dipartimento di Architettura, design e urbanistica di Alghero, con i contributi dei professori Giovanni Maciocco, Manlio Brusatin, Aldo Lino e Nicolò Ceccarelli.
Sarà un'occasione per rendere omaggio al Prof. Brusatin per gli anni dedicati alla scuola di Alghero. La conferenza è aperta al pubblico.
Nel libro l'autore costruisce attraverso i suoi racconti, in una sorta di montaggio, un’immensa biblioteca che è la storia, storia che riguarda tanto il passato, quanto il presente e soprattutto il soggetto che vive e discerne. Da suoi numerosi contributi scientifici il libro "Verde. Storie di un colore" si presenta come un caleidoscopio, che permette di guardare e osservare la storia da molteplici prospettive, di volta in volta mutevoli, come soggetto e non oggetto del racconto.
Così l’autore descrive il suo saggio:
Nel libro l'autore costruisce attraverso i suoi racconti, in una sorta di montaggio, un’immensa biblioteca che è la storia, storia che riguarda tanto il passato, quanto il presente e soprattutto il soggetto che vive e discerne. Da suoi numerosi contributi scientifici il libro "Verde. Storie di un colore" si presenta come un caleidoscopio, che permette di guardare e osservare la storia da molteplici prospettive, di volta in volta mutevoli, come soggetto e non oggetto del racconto.
Così l’autore descrive il suo saggio:
“I colori non sono corpi, sono figure – è stato detto. Diventano figure. Producono immense figurazioni per ridursi a fantasmi. […] Perché si vede il verde? Risponde il fisico: “Perché quella cosa assorbe tutti i colori tranne il verde che viene respinto”. In questo modo si spengono come lucciole tutti i verdi possibili, quelli che possiamo pensare più che vedere. Poiché il colore è molto più ciò che si pensa di ciò che si vede. […] Solo per non fare sentire la mancanza di una storia del verde, ho pensato di non fare la Storia del Verde, ma alcune brevi storie di un verde vecchio e nuovo, vero o falso che sia. […] Qui le brevi storie vanno dalle case verdi alle pietre verdi, ai cavalieri e donne verdi, ai secoli e anni più o meno verdi, e sono come insetti dalle ali verdi, messi sotto una piccola lente, per poi lasciarli andare”.
Manlio Brusatin (1943) ha insegnato all’Istituto di Architettura di Venezia, dove si è laureato con Carlo Scarpa, all’Università Cà Foscari di Venezia, al Politecnico di Milano e al Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica, Ateneo di Sassari. Questo libro segue e si lega ad altri saggi dell’autore: Storia dei colori (1983), breve long seller uscito in varie edizioni e tradotto in più lingue che, insieme a Storia delle linee (1993) e Storia delle immagini (1989 e 1995), forma una trilogia di temi intrecciati, editi da Einaudi. Ha inoltre pubblicato: Venezia nel Settecento: stato, architettura, territorio (1980 e 1997), Lezioni sui colori (1995), Arte dell’oblio (2000) e Colore senza nome (2006), quest’ultimo pubblicato da Marsilio.
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