Algheresi brava gente, a Toronto
Domenico Balzani, baritono algherese tra i più apprezzati, qualche anno fa, sul palco del Premio Pino Piras, intervistato da Giovanni Pinna raccontò di un suo tour in terra canadese.
Riferì che al suo arrivo fu accolto nientemeno che dall’ambasciatore italiano, il quale - giurò Balzani - spese giudizi sperticati sugli algheresi: “Brava gente”, disse, “a Toronto”, secondo il malizioso Pinna.
Ma qualcosa di vero doveva pur esserci. Forse perché, a proposito, in Canada gli algheresi godevano di buona fama.
Non erano tutti invidiosi, gelosi e sempre in malafede, ma di buon cuore e coraggiosi, evidentemente.
Come Antonio Sanna, carpentiere algherese emigrato in Canada nel 1959. Il 20 dicembre 1961, a Toronto, dove lavora da un anno, si rende autore di un gesto eroico salvando la vita a tre donne, una mamma con le due figlie rimaste intrappolate in una palazzina devastata da un incendio in Midland Avenue.
Le cronache dell’epoca ( il Toronto Star e The Globe and Mail del 21 dicembre 1961) parlano
“di un eroe coraggioso che corre su e giù per otto rampe di scale per mettere in salvo Kimberly Dove e le sue figlie Loretta e Retta. Appena ha sentito le urla non ha esitato, ha messo un panno bagnato sul viso ed è corso su per le scale”.
“Io non sono un eroe – si legge nelle interviste dell’epoca – ho solo fatto ciò che chiunque avrebbe fatto al mio posto in quella circostanza”.
Modesto, l’eroe Sanna, da Alghero, case popolari di Sant’Agostino, ritratto con la sua camicia a quadri e quei baffetti curati, inseguito ed intervistato dai cronisti.
Ha trent’anni quando si ritrova eroe per un giorno. Quella giornata e quel gesto coraggioso gli regalano una fetta di notorietà che spende bene: si ambienta, mette su famiglia, si inserisce nella società. Nel 1972 si sposa. Ha due figli. Non si è mai spostato da Toronto dove lavora ancora, fa il capocantiere.
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