Ristampare una nuova vita a colori
Presto entrerà in funzione la tipografia del carcere. Firmata l'intesa con Architettura e Alldigital.
Per il momento c'è la firma su un accordo a tre: il penitenziario, il Dipartimento di Architettura e il centro stampa Alldigital. Ieri pomeriggio nella sala riunioni della casa circondariale di via Vittorio Emanuele è stato sottoscritto il protocollo d'intesa tra la direttrice del carcere algherese Elisa Milanesi, il direttore della sede accademica algherese Arnaldo Cecchini e il referente della tipografia di Piazza della Mercede Pieralvise Niolu.
Quest'ultimo ha spiegato lo spirito con cui la ditta ha deciso di sposare questo progetto dall'importante valore sociale: «Avevamo già l’idea di ampliare il comparto macchinari e l’offerta produttiva e l’incontro all’interno del penitenziario cittadino ha favorito lo sviluppo aziendale. L’idea di utilizzare una forma associativa o cooperativa basata su fondi pubblici per operare all’interno della Casa Circondariale non rispecchiava la nostra idea del progetto, avrebbe significato dipendere eccessivamente da fondi pubblici che non davano garanzia nel tempo ai detenuti e non creavano impresa per il loro futuro lavorativo a pena conclusa».
Da sinistra Niolu, Milanesi e Cecchini (foto A.Manca) |
Quest'ultimo ha spiegato lo spirito con cui la ditta ha deciso di sposare questo progetto dall'importante valore sociale: «Avevamo già l’idea di ampliare il comparto macchinari e l’offerta produttiva e l’incontro all’interno del penitenziario cittadino ha favorito lo sviluppo aziendale. L’idea di utilizzare una forma associativa o cooperativa basata su fondi pubblici per operare all’interno della Casa Circondariale non rispecchiava la nostra idea del progetto, avrebbe significato dipendere eccessivamente da fondi pubblici che non davano garanzia nel tempo ai detenuti e non creavano impresa per il loro futuro lavorativo a pena conclusa».
Una marcia in più arriva con la partecipazione dell'università, che avrà un ruolo nella formazione e della progettazione: «Da tempo pensavamo allo sviluppo di una linea di prodotti dedicata, da commercializzare, per far conoscere all'estero la nostra attività - ha spiegato il direttore del Dipartimento di Architettura Arnaldo Cecchini - certamente non sarà un processo immediato ma iniziamo a gettare le basi».
Il progetto infatti è aperto a qualsiasi proposta: «In questa struttura ci sono numerosi giovani, quasi tutti stanno scontando condanne lunghe - ha aggiunto la direttrice Elisa Milanesi - il contesto è adatto a formare, nel lungo periodo, figure professionali complete e autonome che, una volta fuori potranno spendere concretamente le conoscenze acquisite durante il periodo di reclusione».
In attesa che i macchinari si mettano in moto intanto arrivano le prime commesse, proprio dall'amministrazione penitenziaria.
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