Una legge per imprese giovani o in rosa
La proposta di Bruno prevede agevolazioni sotto forma di credito d'imposta.
«Sostenere la creazione di piccole imprese giovanili e femminili e favorire nuove opportunità di occupazione stabile in un momento di grande emergenza occupazione e di crisi del sistema produttivo sardo».
«Sostenere la creazione di piccole imprese giovanili e femminili e favorire nuove opportunità di occupazione stabile in un momento di grande emergenza occupazione e di crisi del sistema produttivo sardo».
È l’obiettivo della proposta di legge presentata dal consigliere regionale del Partito democratico Mario Bruno. «Sono misure immediatamente applicabili e capaci di portare risultati nel breve periodo – spiega l’esponente Pd – E vogliono dare una risposta alle difficoltà burocratico di avvio di nuove imprese e ai problemi sempre più seri di accesso al credito per quanti vogliano provare a inventarsi un lavoro».
Per quello che riguarda le nuove imprese, con un massimo di cinque addetti, possono essere costituite da uomini e da donne residenti in Sardegna che, tra le altre cose, siano rimasti disoccupati negli ultimi 12 mesi o abbiano svolto solo attività di collaborazione.
Per quello che riguarda le nuove imprese, con un massimo di cinque addetti, possono essere costituite da uomini e da donne residenti in Sardegna che, tra le altre cose, siano rimasti disoccupati negli ultimi 12 mesi o abbiano svolto solo attività di collaborazione.
Il testo prevede agevolazioni sotto forma di credito d’imposta per un periodo massimo di 36 mesi, con ulteriori vantaggi a favore delle neo imprenditrici. Per le spese di avvio sono previsti prestiti a tasso zero attraverso un fondo per il microcredito della Regione e vengono garantiti i rimborsi per spese e formazione.
A favore della nuova occupazione stabile invece sono previsti crediti di imposta per le piccole imprese con non più di nove dipendenti che abbiano sede operativa in Sardegna. Ogni nuova assunzione con contratto a tempo pieno e indeterminato di soggetti svantaggiati, disoccupati, lavoratori precari, disabili e donne residenti in Sardegna frutta per tre anni uno sgravio previdenziale, con ulteriori agevolazioni per l’assunzione di donne.
La legge verrebbe finanziata, secondo la normativa europea, dalle somme già stanziate nel Fondo regionale per l’occupazione spese correnti. Un'apposita commissione monitorerà l’attuazione delle misure e la loro efficacia.
A favore della nuova occupazione stabile invece sono previsti crediti di imposta per le piccole imprese con non più di nove dipendenti che abbiano sede operativa in Sardegna. Ogni nuova assunzione con contratto a tempo pieno e indeterminato di soggetti svantaggiati, disoccupati, lavoratori precari, disabili e donne residenti in Sardegna frutta per tre anni uno sgravio previdenziale, con ulteriori agevolazioni per l’assunzione di donne.
La legge verrebbe finanziata, secondo la normativa europea, dalle somme già stanziate nel Fondo regionale per l’occupazione spese correnti. Un'apposita commissione monitorerà l’attuazione delle misure e la loro efficacia.
«La Regione può fare tanto per aiutare chi ha idee e buona volontà ad avviare un’impresa e a creare lavoro e benessere – conclude Bruno – Questa proposta vuole essere un contributo reale in tal senso: l’esperienza in altre zone europee dimostra che le agevolazioni d’imposta e il ricorso al microcredito possono aiutare la ricostruzione del tessuto economico e sociale di un territorio: oggi più che mai la Sardegna ha bisogno di queste misure concrete che potrebbero già trovare posto nella prossima finanziaria».
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