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Altroché effetto Lubrano: il Pd è cresciuto
Occorre essere realisti e non faziosi, aperti e non integralisti: guardare i dati, leggerli con obiettività.
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Bruno |
Ho avuto modo di leggere l’opinione di Tonino Budruni sulle elezioni regionali, dal titolo: “Dalle elezioni regionali a quelle comunali” e mi permetto di dissentire sulla sua analisi, su alcuni dati riportati e perfino su qualche auspicio malaugurante spacciato per profezia.
Passi l’analisi sull’astensionismo, anche se il dato algherese non è superiore al resto della Sardegna: è innegabile, direi scontato, che occorrano politiche in grado di dare risposte e di avvicinare i cittadini, con esempi concreti, non solo a parole.
E’ però inconcepibile, fazioso e fuorviante il commento di Budruni sul risultato del Pd.
Il Partito Democratico algherese alle ultime regionali infatti è cresciuto; è cresciuto di quasi sette punti rispetto alle ultime comunali del 2012 e ha superato di quasi due punti percentuali la media del partito in Regione.
E’ stato quindi un successo che dimostra la forza del partito leader della coalizione di centrosinistra, la sua capacità di proporre soluzioni attraverso le primarie (come è avvenuto nel 2012) e di avere senso di responsabilità (e quindi amore per la città) quando si è trovato di fronte a scelte difficili, come quella affrontata e superata decidendo di mandare a casa anzitempo un governo cittadino che non poteva permettersi di “galleggiare” di fronte a una crisi senza precedenti.
Gli algheresi hanno capito.
Non solo il Pd non ha pagato un prezzo dovuto all’effetto Lubrano (come afferma l'opinionista, uno dei leader di quel che è rimasto di CEAM), ma è addirittura cresciuto, valorizzando uno dei suoi uomini migliori, Raimondo Cacciotto, 34 anni, con 2129 preferenze in città e circa 450 nel resto della provincia.
E’ poi paradossale che si profetizzi che il Pd “continuerà a pagare nelle urne di maggio”, mentre altre forze – secondo Budruni - hanno ottenuto risultati lusinghieri da far considerare “il dato complessivo del centrosinistra una buona base di partenza”.
Dubito che Budruni non sappia leggere i dati. E allora?
E allora occorre essere realisti e non faziosi, aperti e non integralisti: guardare i dati, leggerli con obiettività, fare autocritica sui propri errori, magari non meno dannosi di quelli eventualmente commessi da altri.
Mi auguro che le forze politiche sappiano riaprire un dialogo su altre basi, anche ad Alghero, costruendo alleanze e non distruggendo attraverso critiche pregiudiziali. Noi, da parte nostra, lo abbiamo detto: cominciamo il domani.
E’ però inconcepibile, fazioso e fuorviante il commento di Budruni sul risultato del Pd.
Il Partito Democratico algherese alle ultime regionali infatti è cresciuto; è cresciuto di quasi sette punti rispetto alle ultime comunali del 2012 e ha superato di quasi due punti percentuali la media del partito in Regione.
E’ stato quindi un successo che dimostra la forza del partito leader della coalizione di centrosinistra, la sua capacità di proporre soluzioni attraverso le primarie (come è avvenuto nel 2012) e di avere senso di responsabilità (e quindi amore per la città) quando si è trovato di fronte a scelte difficili, come quella affrontata e superata decidendo di mandare a casa anzitempo un governo cittadino che non poteva permettersi di “galleggiare” di fronte a una crisi senza precedenti.
Gli algheresi hanno capito.
Non solo il Pd non ha pagato un prezzo dovuto all’effetto Lubrano (come afferma l'opinionista, uno dei leader di quel che è rimasto di CEAM), ma è addirittura cresciuto, valorizzando uno dei suoi uomini migliori, Raimondo Cacciotto, 34 anni, con 2129 preferenze in città e circa 450 nel resto della provincia.
E’ poi paradossale che si profetizzi che il Pd “continuerà a pagare nelle urne di maggio”, mentre altre forze – secondo Budruni - hanno ottenuto risultati lusinghieri da far considerare “il dato complessivo del centrosinistra una buona base di partenza”.
Dubito che Budruni non sappia leggere i dati. E allora?
E allora occorre essere realisti e non faziosi, aperti e non integralisti: guardare i dati, leggerli con obiettività, fare autocritica sui propri errori, magari non meno dannosi di quelli eventualmente commessi da altri.
Mi auguro che le forze politiche sappiano riaprire un dialogo su altre basi, anche ad Alghero, costruendo alleanze e non distruggendo attraverso critiche pregiudiziali. Noi, da parte nostra, lo abbiamo detto: cominciamo il domani.
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