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Due giovani accusati di aver ucciso a sprangate l'Americano
In carcere Antonio Soddu, 26 anni e Dimitri Alessandro Iacono, 22 enne.
La squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di Alghero e la Squadra Mobile di Sassari hanno eseguito due provvedimenti di fermo per indiziati di delitto a carico di due cittadini algheresi Antonio Soddu Antonio, 26 anni, Dimitri Alessandro Iacono, 22 enne, ritenuti responsabili, in concorso, del reato di omicidio aggravato.
I due complici sono accusati di aver ucciso nella notte tra lunedì e martedì scorso Agostino Salis, 46 anni, noto con lo pseudonimo “l’americano”.
I provvedimenti sono stati emessi dal Pubblico Ministero Gianni Caria dopo gli sviluppi investigativi che hanno consentito di accertare le responsabilità dei due fermati.
«A seguito del rinvenimento del cadavere nell’agro di Alghero in località Maristella, le indagini svolte dalla Squadra di polizia Giudiziaria del Commissariato di Alghero e dalla Squadra Mobile di Sassari, - spiegano gli inquirenti - hanno sin da subito preso in considerazione le abitudini della vittima ed i luoghi di abituale frequentazione. Le numerose testimonianze acquisite hanno consentito di ricostruire la dinamica degli eventi di cui è stato protagonista Salis durante le ore precedenti la sua morte. Nell’accertata frequentazione di alcuni bar cittadini sono state esaminate le concomitanti presenze di alcuni soggetti messi in relazione con la vittima grazie alle informazioni acquisite».
«Particolare attenzione è stata riposta su due giovani che dopo aver avuto un colloquio con la vittima sono apparsi lacunosi e contraddittori nel raccontare quanto loro accaduto in un determinato momento della serata, in particolare dopo l’uscita da un bar nel quale avevano incontrato “L’americano”. Inoltre gli accertamenti effettuati sulla vettura utilizzata dai due sospettati hanno permesso alla Polizia Scientifica di rilevare sul luogo del delitto, elementi utili per ritenere certo il transito dell’auto esaminata».
Gli elementi acquisiti hanno consentito al Pubblico Ministero Gianni Caria, l’emissione dei provvedimenti di fermo eseguiti con l’accompagnamento dei due giovani presso la Casa Circondariale di Sassari. Uno dei due fermati ha fornito una descrizione di quanto accaduto quella notte. Una prima ispezione del cadavere ha permesso di stabilire che per la commissione del delitto non è stata utilizzata un’arma da fuoco ma una spranga verosimilmente metallica. L’esito dell’esame autoptico, previsto per la mattina di domani, fornirà ulteriori elementi utili alle indagini.
I provvedimenti sono stati emessi dal Pubblico Ministero Gianni Caria dopo gli sviluppi investigativi che hanno consentito di accertare le responsabilità dei due fermati.
«A seguito del rinvenimento del cadavere nell’agro di Alghero in località Maristella, le indagini svolte dalla Squadra di polizia Giudiziaria del Commissariato di Alghero e dalla Squadra Mobile di Sassari, - spiegano gli inquirenti - hanno sin da subito preso in considerazione le abitudini della vittima ed i luoghi di abituale frequentazione. Le numerose testimonianze acquisite hanno consentito di ricostruire la dinamica degli eventi di cui è stato protagonista Salis durante le ore precedenti la sua morte. Nell’accertata frequentazione di alcuni bar cittadini sono state esaminate le concomitanti presenze di alcuni soggetti messi in relazione con la vittima grazie alle informazioni acquisite».
«Particolare attenzione è stata riposta su due giovani che dopo aver avuto un colloquio con la vittima sono apparsi lacunosi e contraddittori nel raccontare quanto loro accaduto in un determinato momento della serata, in particolare dopo l’uscita da un bar nel quale avevano incontrato “L’americano”. Inoltre gli accertamenti effettuati sulla vettura utilizzata dai due sospettati hanno permesso alla Polizia Scientifica di rilevare sul luogo del delitto, elementi utili per ritenere certo il transito dell’auto esaminata».
Gli elementi acquisiti hanno consentito al Pubblico Ministero Gianni Caria, l’emissione dei provvedimenti di fermo eseguiti con l’accompagnamento dei due giovani presso la Casa Circondariale di Sassari. Uno dei due fermati ha fornito una descrizione di quanto accaduto quella notte. Una prima ispezione del cadavere ha permesso di stabilire che per la commissione del delitto non è stata utilizzata un’arma da fuoco ma una spranga verosimilmente metallica. L’esito dell’esame autoptico, previsto per la mattina di domani, fornirà ulteriori elementi utili alle indagini.
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