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«Non avveleniamo il territorio»
Sviluppo sostenibile, Alghero Migliore ha radunato architetti e urbanisti.
Sabato 8 febbraio, l’associazione C’è un’Alghero migliore, nel corso di un’iniziativa pubblica che si è svolta nella sala Sari di via Carlo Alberto, ha posto al centro dell’attenzione della campagna elettorale per le regionali il tema della gestione del territorio e dello sviluppo sostenibile.
Dopo l’apertura dei lavori, la presidente Liliana Piras ha dato la parola ai relatori invitati. «È intervenuto per primo l’architetto Sandro Roggio, urbanista tra i più affermati nell’Isola, che ha affrontato il tema relativo al Piano Paesaggistico Regionale e ai tentativi, molto contrastati – anche dalla recente impugnazione del Governo – della giunta di Cappellacci di modificarlo in peggio», riferisce l'associazione in una nota. «L’architetto Roggio, per far comprendere i rischi che la Sardegna corre se si allentano le regole di salvaguardia dell’ambiente, ha richiamato l’attenzione sulle vittime dell’alluvione dello scorso novembre in Gallura, in Barbagia e nell’oristanese. Ci sono oggi, a Olbia, interi quartieri nei quali non sarà possibile alcun intervento edilizio e nei quali i proprietari di case e gli stessi imprenditori che hanno realizzato interventi in quelle aree hanno già perso oltre la metà del valore degli immobili».
«L’architetto Tiziana Costa, a sua volta, ha posto l’accento sull’incredibile situazione normativa nella quale opera il Comune di Alghero, incapace, fino ad ora, di dotarsi di un Piano Urbanistico Comunale, così come previsto dalla legislazione vigente. Una situazione, questa, che penalizza gli operatori del settore e i singoli cittadini, attribuendo ampi margini di discrezionalità agli amministratori di turno che, negli ultimi anni hanno lasciato che il territorio venisse abbondantemente saccheggiato e che persino le aree destinate a servizi dal PRG venissero, di fatto, utilizzate l’apertura di attività commerciali».
Antonio Budruni, che ha coordinato l’iniziativa, è intervenuto per sottolineare il valore generale e pubblico del territorio e dell’ambiente naturale, così come stabilisce l’art. 9 della Costituzione italiana e così come stabiliscono le costituzioni di tutti i Paesi più avanzati e la stessa Unione Europea, che, a partire dal 1987, “Anno europeo dell’ambiente”, ha via vai assunto una serie di importanti principi di tutela che non lasciano margini a dubbi.
«Il territorio è, per sua natura, irriproducibile. Se, per interessi privati, lo si compromette, deturpandolo, avvelenandolo, cementificandolo, viene meno lo spazio vitale di tutti e di ciascuno - si legge nella nota dell'associazione - Le regole, dunque, servono a difendere un bene collettivo e a regolarne l’utilizzo con la consapevolezza che l’interesse generale deve prevalere sempre su quello individuale».
Nel dibattito, molto partecipato, sono intervenuti anche alcuni candidati algheresi nelle liste del centrosinistra e indipendentiste evidenziando come vi sia una larga condivisione sui temi dello sviluppo sostenibile che, secondo l’associazione organizzatrice dell’iniziativa, è e resta quello cruciale non solo per le elezioni regionali, ma anche per le prossime elezioni comunali.
«Un primo passo per comprendere su quali basi programmatiche dovrà essere ritrovata l’intesa nell’area del centrosinistra, dei movimenti civici e dell’area nazionalitaria e indipendentista è stato già percorso», chiude il comunicato dell'associazione Ceam.
Dopo l’apertura dei lavori, la presidente Liliana Piras ha dato la parola ai relatori invitati. «È intervenuto per primo l’architetto Sandro Roggio, urbanista tra i più affermati nell’Isola, che ha affrontato il tema relativo al Piano Paesaggistico Regionale e ai tentativi, molto contrastati – anche dalla recente impugnazione del Governo – della giunta di Cappellacci di modificarlo in peggio», riferisce l'associazione in una nota. «L’architetto Roggio, per far comprendere i rischi che la Sardegna corre se si allentano le regole di salvaguardia dell’ambiente, ha richiamato l’attenzione sulle vittime dell’alluvione dello scorso novembre in Gallura, in Barbagia e nell’oristanese. Ci sono oggi, a Olbia, interi quartieri nei quali non sarà possibile alcun intervento edilizio e nei quali i proprietari di case e gli stessi imprenditori che hanno realizzato interventi in quelle aree hanno già perso oltre la metà del valore degli immobili».
«L’architetto Tiziana Costa, a sua volta, ha posto l’accento sull’incredibile situazione normativa nella quale opera il Comune di Alghero, incapace, fino ad ora, di dotarsi di un Piano Urbanistico Comunale, così come previsto dalla legislazione vigente. Una situazione, questa, che penalizza gli operatori del settore e i singoli cittadini, attribuendo ampi margini di discrezionalità agli amministratori di turno che, negli ultimi anni hanno lasciato che il territorio venisse abbondantemente saccheggiato e che persino le aree destinate a servizi dal PRG venissero, di fatto, utilizzate l’apertura di attività commerciali».
Antonio Budruni, che ha coordinato l’iniziativa, è intervenuto per sottolineare il valore generale e pubblico del territorio e dell’ambiente naturale, così come stabilisce l’art. 9 della Costituzione italiana e così come stabiliscono le costituzioni di tutti i Paesi più avanzati e la stessa Unione Europea, che, a partire dal 1987, “Anno europeo dell’ambiente”, ha via vai assunto una serie di importanti principi di tutela che non lasciano margini a dubbi.
«Il territorio è, per sua natura, irriproducibile. Se, per interessi privati, lo si compromette, deturpandolo, avvelenandolo, cementificandolo, viene meno lo spazio vitale di tutti e di ciascuno - si legge nella nota dell'associazione - Le regole, dunque, servono a difendere un bene collettivo e a regolarne l’utilizzo con la consapevolezza che l’interesse generale deve prevalere sempre su quello individuale».
Nel dibattito, molto partecipato, sono intervenuti anche alcuni candidati algheresi nelle liste del centrosinistra e indipendentiste evidenziando come vi sia una larga condivisione sui temi dello sviluppo sostenibile che, secondo l’associazione organizzatrice dell’iniziativa, è e resta quello cruciale non solo per le elezioni regionali, ma anche per le prossime elezioni comunali.
«Un primo passo per comprendere su quali basi programmatiche dovrà essere ritrovata l’intesa nell’area del centrosinistra, dei movimenti civici e dell’area nazionalitaria e indipendentista è stato già percorso», chiude il comunicato dell'associazione Ceam.
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