Afrikan Exotic, duro colpo al mercato della droga: 38 arresti. VIDEO
Dopo un anno di indagini sgominata organizzazione dedita al traffico internazionale di stupefacenti.
L’attività investigativa dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Sassari, durata quasi un anno, ha consentito di ricostruire una fitta rete di associati che, avvalendosi di intermediari residenti in Piemonte, Emilia Romagna e Lombardia, convogliava nell’Isola cocaina ed eroina in grosse quantità da smerciare nel nord Sardegna.
Alle prime luci dell’alba, i carabinieri del comandpo provinciale di Sassari, a conclusione di una prolungata attività investigativa, hanno eseguito a Sassari, Alghero, Cagliari, in Piemonte, in Emilia Romagna e in Lombardia, nonché in Spagna, 38 provvedimenti cautelari di cui 5 obblighi di dimora, nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti appartenenti ad una organizzazione dedita al traffico internazionale di stupefacenti.
Il provvedimento è stato emesso dal Gip del Tribunale di Cagliari Giovanni Massidda, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (Sost. Proc. Guido Pani).
In carcere Patrick Akubueze Ikechukwu, nato in Onitsha (Nigeria), del '60, residente a Vespolate; Massimiliano Bianchi, noto Poldino, di Alghero, 46 anni; Joseph Boakye, noto Pastore, nato a Edo State (Nigeria), 41 anni, residente a Sassari; Antonio Canu, noto Antonello/Masaniello, algherese, 53 anni; Fabio Carta, noto "Palla in porta", sassarese, 36 anni; e poi ancora Massimiliano Carta, anche lui di Sassari, 38 anni; Franco Correddu, noto "Lu Ponch", algherese, 49 anni; Salvatore Correddu, noto "Tore pastasciutta", algherese, 49 anni; la raffica di arresti prosegue con Ros Ego Enwereji, 44 anni, originario di Aba (Nigeria), e residente a Castiglione delle Stiviere; Jafer Husen, noto Steve/Pepe, nato in Sudan, attualmente detenuto carcere Sassari; Ivan Licenziato, originario di Oristano ma residente a Cagliari; Andrea Antonio Occulto, 33 anni, di Porto Torres; Etiosa Godspower Osagie, noto Power, nato in Nigeria nel 1989, detenuto presso la casa circondariale di Cagliari; Lucia Peddis, nata a Marrubiu nel 1965, residente ad Alghero; Roberto Sechi, algherese, del 1966; Daniele Silanus, di Sassari, del 1985; Sonia Tola, nata a Sassari nel 1975, residente ad Alghero; Hassan Yesufu Aisiku, nato a Benin City (Nigeria) nel 1981, residente a Oristano.
Arresti domiciliari per Enoh Mary Akpaette, nata a Enugu (Nigeria), nel 1981; Driss Amhed, noto Monday, nato a Fikensi (Costa D’Avorio) nel '77, residente a Quartucciu; Luciano Griffini, algheres, del 72; Enoch Meende Monomo, nato a Buea Fako (Camerum) nel 1971, residente a Siligo; Andrea Monti, nato ad Alghero nel 1989; Omar Ndiaye, senegalese, del '78; Chukwuma Edward John Nkume, nato a Ahuwa Oboro (Nigeria) n '72, residente a Torrile;; Franklin Osagie, nato a Lagos (Nigeria) nel 1973, residente a Torino; infine Giancarlo Rizzo, di Alghero, del 1984.
L’attività investigativa dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Sassari, durata quasi un anno, ha consentito di ricostruire una fitta rete di associati che, avvalendosi di intermediari residenti in Piemonte, Emilia Romagna e Lombardia, convogliava nell’Isola cocaina ed eroina in grosse quantità da smerciare nel nord Sardegna.
Il gruppo dei promotori era costituito da tre cittadini nigeriani, che lavoravano in un negozio di articoli etnici, nel centro storico di Sassari, denominato "African Exotic" e usato come copertura. Da qui venivano contattati in continente gli intermediari, sempre nigeriani, che a loro volta si attivavano per acquistare la droga in Spagna ed Olanda.
Per il trasferimento verso la Sardegna il gruppo si avvaleva di corrieri-ovulatori (body packers), prevalentemente africani, che trasportavano in corpo in ogni viaggio, in aereo o in nave, diversi etti di sostanza (sino a 600 grammi a testa): gli ovulatori fermati sono stati a suo tempo accompagnati al pronto soccorso per la verifica della presenza in corpo della sostanza ed il recupero della stessa in sicurezza.
La droga, una volta giunta in Sassari, veniva assegnata a italiani spacciatori all’ingrosso che si preoccupavano poi di distribuirla a clienti tra Sassari e Porto Torres.
Un altro gruppo, invece, composto da otto italiani (tutti disoccupati fra i 35 e i 40 anni, fatta eccezione per un meccanico), agiva ad Alghero, e si procacciava la droga dai nigeriani, o in alternativa a Cagliari, per poi rifornire a pioggia l’intero mercato della città del Corallo particolarmente fiorente nel periodo estivo.
Le attività di riscontro avevano già consentito di sequestrare complessivamente circa quattro chili di droga, fra cocaina ed eroina, ed arrestare 23 persone, fra cui dieci corrieri africani ed uno anziano spagnolo cui spetta il primato degli ovuli occultati in corpo (50 grammi per ciascuno ovulo introdotto).
La triangolazione utilizzata per far giungere la droga in Sassari, vero centro di smistamento, partiva dalla Spagna (partendo da aeroporti di Barcellona, Girona e Madrid, e porto di Barcellona) e dall’Olanda (tramite Aeroporto di Charleroi in Belgio), prevedeva scali diversi in Italia (aeroporti di Bergamo, Verona, Bologna e Roma) per poi giungere in aereo ad Alghero, con voli low cost, o in nave a Porto Torres (dai porti di Barcellona o Genova).
I carabinieri hanno intercettato dialoghi in un inglese approssimativo, associato ai diversi idiomi - particolarmente complesso da comprendere anche per gli interpreti - utilizzati dai soggetti africani (oltre ai nigeriani, sono coinvolti soggetti camerunensi, senegalesi, marocchini, del Gambia e della Liberia), in Italia da diverso tempo senza occupazione fissa o venditori ambulanti.
Durante le indagini i militari sono riusciti ad intercettare diversi corrieri, anche nei tragitti dallo sbarco sull’Isola sino a Sassari (in particolare in un’occasione a bordo di un taxi all’ingresso di Sassari e in un’altra in un bus di linea dirottato nella circostanza per consentire la cattura di un corriere): ogni spedizione veniva condotta per trasferire sostanza stupefacente del valore fra i 20mila e i 30mila euro e fruttava al singolo corriere fra i 300 e i 500 euro.
Fra i provvedimenti eseguiti oggi anche quelli per tre cittadini del Gambia colpiti da Mandato d’Arresto Europeo, individuati a Girona, in Spagna, come responsabili dell’approvvigionamento della droga dalla penisola iberica, e cinque obblighi di dimora in Sassari e Alghero per altrettanti italiani piccoli spacciatori locali.
Con l’operazione antidroga di oggi, a cui hanno partecipato più di 150 carabinieri, compresi lo Squadrone Cacciatori CC di Sardegna, un elivelivolo del Nucleo Elicotteri CC di Olbia, unità cinofile e personale messo a disposizione dai rispettivi Comandi Carabinieri dei territori interessati all’esecuzione delle misure, si è reciso pesantemente uno dei canali di approvvigionamento di droga più attivi nel nord Sardegna.
Per il trasferimento verso la Sardegna il gruppo si avvaleva di corrieri-ovulatori (body packers), prevalentemente africani, che trasportavano in corpo in ogni viaggio, in aereo o in nave, diversi etti di sostanza (sino a 600 grammi a testa): gli ovulatori fermati sono stati a suo tempo accompagnati al pronto soccorso per la verifica della presenza in corpo della sostanza ed il recupero della stessa in sicurezza.
La droga, una volta giunta in Sassari, veniva assegnata a italiani spacciatori all’ingrosso che si preoccupavano poi di distribuirla a clienti tra Sassari e Porto Torres.
Un altro gruppo, invece, composto da otto italiani (tutti disoccupati fra i 35 e i 40 anni, fatta eccezione per un meccanico), agiva ad Alghero, e si procacciava la droga dai nigeriani, o in alternativa a Cagliari, per poi rifornire a pioggia l’intero mercato della città del Corallo particolarmente fiorente nel periodo estivo.
Le attività di riscontro avevano già consentito di sequestrare complessivamente circa quattro chili di droga, fra cocaina ed eroina, ed arrestare 23 persone, fra cui dieci corrieri africani ed uno anziano spagnolo cui spetta il primato degli ovuli occultati in corpo (50 grammi per ciascuno ovulo introdotto).
La triangolazione utilizzata per far giungere la droga in Sassari, vero centro di smistamento, partiva dalla Spagna (partendo da aeroporti di Barcellona, Girona e Madrid, e porto di Barcellona) e dall’Olanda (tramite Aeroporto di Charleroi in Belgio), prevedeva scali diversi in Italia (aeroporti di Bergamo, Verona, Bologna e Roma) per poi giungere in aereo ad Alghero, con voli low cost, o in nave a Porto Torres (dai porti di Barcellona o Genova).
I carabinieri hanno intercettato dialoghi in un inglese approssimativo, associato ai diversi idiomi - particolarmente complesso da comprendere anche per gli interpreti - utilizzati dai soggetti africani (oltre ai nigeriani, sono coinvolti soggetti camerunensi, senegalesi, marocchini, del Gambia e della Liberia), in Italia da diverso tempo senza occupazione fissa o venditori ambulanti.
Durante le indagini i militari sono riusciti ad intercettare diversi corrieri, anche nei tragitti dallo sbarco sull’Isola sino a Sassari (in particolare in un’occasione a bordo di un taxi all’ingresso di Sassari e in un’altra in un bus di linea dirottato nella circostanza per consentire la cattura di un corriere): ogni spedizione veniva condotta per trasferire sostanza stupefacente del valore fra i 20mila e i 30mila euro e fruttava al singolo corriere fra i 300 e i 500 euro.
Fra i provvedimenti eseguiti oggi anche quelli per tre cittadini del Gambia colpiti da Mandato d’Arresto Europeo, individuati a Girona, in Spagna, come responsabili dell’approvvigionamento della droga dalla penisola iberica, e cinque obblighi di dimora in Sassari e Alghero per altrettanti italiani piccoli spacciatori locali.
Con l’operazione antidroga di oggi, a cui hanno partecipato più di 150 carabinieri, compresi lo Squadrone Cacciatori CC di Sardegna, un elivelivolo del Nucleo Elicotteri CC di Olbia, unità cinofile e personale messo a disposizione dai rispettivi Comandi Carabinieri dei territori interessati all’esecuzione delle misure, si è reciso pesantemente uno dei canali di approvvigionamento di droga più attivi nel nord Sardegna.
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