Fois: «Sopruso di uno Stato padrone che limita lo sviluppo dell'Isola»
Accise, secondo l'esponente dei Riformatori Pigliaru deve mostrare fermezza.
ALGHERO / «La decisione del Consiglio dei Ministri di portare alla Corte Costituzionale la legge finanziaria 2014 è il segno di una ragionata volontà di non supportare la Sardegna e non darci quanto dovuto».
Così l'ex consigliere regionale Pietrino Fois: «Il percorso portato avanti dai Riformatori Sardi per presentare l’articolo 1 sulle accise della benzina all’interno della Legge Finanziaria regionale, e poi il 31 gennaio a Roma al ministero dell’Economia, è stato lungo e approfondito», spiega.
«Non abbiamo né improvvisato né tantomeno avanzato pretese che non ci spettano: giuristi, avvocati ed esperti in materia hanno avvallato la nostra battaglia e non intendiamo tornare indietro».
«Le entrate della regione Sardegna devono essere costituite non più soltanto dal denaro relativo ai carburanti che vengono consumati nell’Isola ma anche, e soprattutto, dalle tasse relative a quanto prodotto nell’isola dagli stabilimenti che lavorano e rilasciano scorie nella nostra terra - prosegue l'esponente dei Riformatori - E’ necessario che la nuova giunta regionale sia ferma in questo proposito, supporti i 102mila sardi che hanno firmato per questo diritto, non faccia una battaglia interna all’Isola accusando la precedente legislatura ma individui coloro contro cui tutelare i propri concittadini».
«Il presidente Pigliaru e i suoi assessori sono rappresentanti istituzionali di tutta la Sardegna e come tale devono agire, tanto più che la legge finanziaria fu approvata grazie anche al senso di responsabilità dell’allora opposizione di centro sinistra - chiude Fois - Al dialogo con il governo amico va aggiunta la fermezza di portare a casa quanto dovuto: il miliardo e mezzo per le accise, i fondi per l’alluvione ancora una volta rinviati e il seggio al parlamento Europeo».
Fois |
Così l'ex consigliere regionale Pietrino Fois: «Il percorso portato avanti dai Riformatori Sardi per presentare l’articolo 1 sulle accise della benzina all’interno della Legge Finanziaria regionale, e poi il 31 gennaio a Roma al ministero dell’Economia, è stato lungo e approfondito», spiega.
«Non abbiamo né improvvisato né tantomeno avanzato pretese che non ci spettano: giuristi, avvocati ed esperti in materia hanno avvallato la nostra battaglia e non intendiamo tornare indietro».
«Le entrate della regione Sardegna devono essere costituite non più soltanto dal denaro relativo ai carburanti che vengono consumati nell’Isola ma anche, e soprattutto, dalle tasse relative a quanto prodotto nell’isola dagli stabilimenti che lavorano e rilasciano scorie nella nostra terra - prosegue l'esponente dei Riformatori - E’ necessario che la nuova giunta regionale sia ferma in questo proposito, supporti i 102mila sardi che hanno firmato per questo diritto, non faccia una battaglia interna all’Isola accusando la precedente legislatura ma individui coloro contro cui tutelare i propri concittadini».
«Il presidente Pigliaru e i suoi assessori sono rappresentanti istituzionali di tutta la Sardegna e come tale devono agire, tanto più che la legge finanziaria fu approvata grazie anche al senso di responsabilità dell’allora opposizione di centro sinistra - chiude Fois - Al dialogo con il governo amico va aggiunta la fermezza di portare a casa quanto dovuto: il miliardo e mezzo per le accise, i fondi per l’alluvione ancora una volta rinviati e il seggio al parlamento Europeo».
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