Primarie, ancora malumori in casa Pd: rivolta contro il segretario
Un gruppo di democratici algheresi scrive a Renzi per protesta.
Mario Salis |
ALGHERO / Rivolta all'interno del Partito democratico algherese. Nonostante buona parte avrebbe preferito scavalcare le Primarie (leggi qui), non si è raggiunto il 60 per cento previsto dal regolamento interno al Pd.
Pertanto il percorso per l'indicazione del candidato sindaco della coalizione di centro sinistra proseguirà con la consultazione popolare.
Ma il segretario cittadino Mario Salis ha lasciato intendere che non sarà così: «Il nuovo corso, mirato ad un più ampio allargamento della coalizione, impone l'apertura di un tavolo di discussione dal quale ripartire per avanzare le proposte per la candidatura alla carica di sindaco», si legge in una nota di Salis, all'indomani di una riunione di coalizione: «Il sindaco - dice il rappresentante dei democratici algheresi - dovrà essere individuato attraverso il metodo del confronto e della condivisione che, con il superamento delle primarie e valutando le diverse disponibilità emerse, sappia indicare la figura capace di guidare un percorso condiviso, partecipato e stabile di governo della città superando ogni tentativo di divisione per poter realizzare il programma della coalizione ed affrontare, già dall'immediato, le numerose emergenze che da tempo attendono soluzione».
Non si è fatta attendere la risposta dei democratici pro-Primarie: «Ribadiamo la posizione emersa nell’ultima riunione, nella quale si è votata, a norma di regolamento, la scelta del candidato sindaco
attraverso le primarie», ribattono Gabriella Esposito, Raimondo Cacciotto, Massimo Canu, Emiliano Orrù, Tonino Carboni e Maria Antonietta Azzena, rappresentanti del direttivo cittadino del Pd. «Risulta incomprensibile l’atteggiamento del segretario che, in maniera autonoma e prevaricando le decisioni dell’unico organo del partito legittimato ad assumerle, dichiara l’avvenuto superamento delle primarie. Solo il raggiungimento di una candidatura condivisa dalla coalizione insieme al voto di almeno il 60 per cento della direzione del Pd può autorizzare il segretario cittadino ad assumere la determinazione di non far svolgere le elezioni primarie per la scelta del candidato sindaco. Lo invitiamo pertanto a restare nelle regole del partito».
attraverso le primarie», ribattono Gabriella Esposito, Raimondo Cacciotto, Massimo Canu, Emiliano Orrù, Tonino Carboni e Maria Antonietta Azzena, rappresentanti del direttivo cittadino del Pd. «Risulta incomprensibile l’atteggiamento del segretario che, in maniera autonoma e prevaricando le decisioni dell’unico organo del partito legittimato ad assumerle, dichiara l’avvenuto superamento delle primarie. Solo il raggiungimento di una candidatura condivisa dalla coalizione insieme al voto di almeno il 60 per cento della direzione del Pd può autorizzare il segretario cittadino ad assumere la determinazione di non far svolgere le elezioni primarie per la scelta del candidato sindaco. Lo invitiamo pertanto a restare nelle regole del partito».
Contro la posizione di Salis anche Matteo Tedde, Franco Calvia, Gavino Tanchis, Gavino Scala che hanno scritto al al segretario nazionale Matteo Renzi, a quello regionale Silvio Lai, federale Giuseppe Lorenzoni e al presidente della commissione dei garanti Antonio Capitta per denunciare «gravi violazioni dello statuto e dei regolamenti perpetrati dal segretario del circolo del Pd di Alghero».
«Mario Salis - accusano i democratici algheresi - arrogandosi un diritto non riconosciutogli da alcuna norma, ha prima convocato una segreteria, monca di alcuni componenti non convocati poiché non in linea con il suo pensiero, ed ha nominato un pseudo comitato di "esploratori", con il compito di ricercare un candidato unitario all'interno del partito, senza che il direttivo, organo deputato ad eleggere eventuali comitati o commissioni, venisse convocato».
«Ora veniamo a conoscenza di un altro fatto ben più grave che mina alla radice le regole che ogni forza politica democratica fissa al proprio interno: nell'ultima riunione del 19 il direttivo del nostro partito ha democraticamente, secondo le norme fissate dal regolamento nazionale per lo svolgimento delle "primarie", deliberato per lo svolgimento di queste consultazioni. Deliberato che Salis unilateralmente, fino a prova contraria, in spregio di tutte le realtà nelle quali si svolgono queste consultazioni, dimenticandosi che anche Matteo Renzi è stato eletto segretario con le Primarie e non rispettando una procedura che il nostro partito ha adottato al suo interno per coinvolgere i cittadini nell'individuazione del e dei candidati, non vuole rispettare».
«Ma che partito è mai questo? Dove sta la tanto decantata serietà del nostro partito? - chiedono Matteo Tedde, Franco Calvia, Gavino Tanchis, Gavino Scala - sicuramente gli osservatori esterni penseranno di essere alla trasmissione di "Oggi le Comiche" o "Su Scherzi a Parte", e si sganasceranno dalle risate, se non fosse che qui è in gioco il futuro e la dignità del nostro partito che molti compagni ed amici seri hanno contribuito a far diventare grande e, soprattutto, rispettato da tutti, amici ed avversari. Noi siamo per le consultazioni che coinvolgano i cittadini, per le Primarie, pertanto ci dissociamo da questa decisione grave ed unilaterale che coprirà di ridicolo il nostro partito. Infine, tale atteggiamento a tratti provocatorio, certamente arrogante, di Mario Salis ci lascia perplessi e preoccupati circa la sua capacità di assolvere in modo adeguato alla funzione di segretario in questa fase così delicata ed allo stesso tempo importante della vita politica del partito in città».
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