Si alle Primarie ma il Pd si spacca
La metà del partito avrebbe voluto evitare la consultazione popolare.
Vincono le regole ma il risultato non è gradito da tutti.
Ieri notte vertice nel Pd algherese per decidere Primarie si o Primarie no.
Undici a favore, un astenuto e la maggioranza dei componenti del direttivo, quattordici, si è espressa contro l'ipotesi di rimandare a una consultazione popolare la decisione del futuro candidato sindaco.
Ma dal momento che la fazione del no non è riuscita a raggiungere il 60 per cento, è confermata la strada delle Primarie per stabilire chi sarà il prossimo concorrente alla fascia tricolore, per la coalizione del centro sinistra.
Entro il 20 chi vuole competere dovrà raccogliere le firme necessarie. Tra i nomi dei potenziali candidati Enrico Daga, su cui una buona fetta del partito aveva deciso di puntare, senza passare per il voto popolare.
Con molte probabilità l'attuale assessore provinciale al Turismo si potrebbe trovare faccia a faccia con il suo antagonista, il consigliere regionale uscente Mario Bruno, che in occasione della conferenza stampa di fine mandato, aveva annunciato pubblicamente che non aveva l'intenzione di ricandidarsi. Ma negli ultimi giorni pare stia circolando una petizione per chiedere a Bruno la disponibilità per la candidatura. In lizza anche l'ex consigliere comunale Matteo Tedde che avrebbe già iniziato a raccogliere le firme.
«Il dato politico è che la maggioranza era contro le primarie ma ha la prevalso la regola - ha commentato Daga - La democrazia è fatta di regole che possono piacere o non piacere, da vero democratico mi attengo alle regole del partito e non posso non ringraziare la maggioranza degli amici e compagni per l'impegno nei confronti della mia persona».
Primarie (archivio) |
Ieri notte vertice nel Pd algherese per decidere Primarie si o Primarie no.
Undici a favore, un astenuto e la maggioranza dei componenti del direttivo, quattordici, si è espressa contro l'ipotesi di rimandare a una consultazione popolare la decisione del futuro candidato sindaco.
Ma dal momento che la fazione del no non è riuscita a raggiungere il 60 per cento, è confermata la strada delle Primarie per stabilire chi sarà il prossimo concorrente alla fascia tricolore, per la coalizione del centro sinistra.
Entro il 20 chi vuole competere dovrà raccogliere le firme necessarie. Tra i nomi dei potenziali candidati Enrico Daga, su cui una buona fetta del partito aveva deciso di puntare, senza passare per il voto popolare.
Con molte probabilità l'attuale assessore provinciale al Turismo si potrebbe trovare faccia a faccia con il suo antagonista, il consigliere regionale uscente Mario Bruno, che in occasione della conferenza stampa di fine mandato, aveva annunciato pubblicamente che non aveva l'intenzione di ricandidarsi. Ma negli ultimi giorni pare stia circolando una petizione per chiedere a Bruno la disponibilità per la candidatura. In lizza anche l'ex consigliere comunale Matteo Tedde che avrebbe già iniziato a raccogliere le firme.
«Il dato politico è che la maggioranza era contro le primarie ma ha la prevalso la regola - ha commentato Daga - La democrazia è fatta di regole che possono piacere o non piacere, da vero democratico mi attengo alle regole del partito e non posso non ringraziare la maggioranza degli amici e compagni per l'impegno nei confronti della mia persona».
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