L'ex sindaco Tedde, la giunta Soru ed il finanziamento per le nuove ringhiere dei bastioni di Alghero
Dichiarazioni non veritiere tendenti a spostare le responsabilità politiche sugli altri.
Leggo dai notiziari che il consigliere regionale Marco Tedde ha proposto in questi giorni, assieme a due altri consiglieri del suo partito, un disegno di legge per lo stanziamento di 450.000 euro per gli interventi urgenti di messa in sicurezza delle ringhiere di protezione del lungomare di Alghero.
Bene, ogni iniziativa utile a risolvere con sollecitudine la questione è ben arrivata e il consigliere Tedde ha adottato, in questo caso, lo strumento che compete al suo ruolo, ovvero quello legislativo.
Carlo Mannoni |
Bene, ogni iniziativa utile a risolvere con sollecitudine la questione è ben arrivata e il consigliere Tedde ha adottato, in questo caso, lo strumento che compete al suo ruolo, ovvero quello legislativo.
Ma è solo una delle possibilità di intervento, e non la più celere, come ho già avuto modo di scrivere su questo sito nei miei due ultimi interventi.
Ci sono altre modalità, infatti, ma speriamo, comunque, che la norma venga approvata al più presto dato che ogni giorno che passa mette ogni giorno di più in evidenza i ritardi delle passate amministrazioni comunali di Alghero nel predisporre il progetto delle manutenzioni delle ringhiere protettive dei bastioni che sino a dieci giorni fa ancora non esisteva.
Ho fatto questa premessa per arrivare, però, ad una precisazione che mi sta non poco a cuore in questo momento in cui si avvia ad Alghero la campagna elettorale per l’elezione del nuovo sindaco.
La precisazione attiene ad alcune affermazioni dello stesso Marco Tedde che scarica, è il caso di dirlo, sulla giunta Soru la responsabilità di aver “bocciato” la richiesta di finanziamento che la giunta comunale da lui guidata "avrebbe" presentato alla Regione.
Uso il condizionale “avrebbe” perché l’affermazione dell’avvocato Tedde non ha alcun fondamento di verità ed è tanto più grave in quanto tende a spostare responsabilità politiche, che sono sue in maniere preponderante, sulla giunta Soru e quindi sulla mia persona dato che di quella giunta ho fatto parte per l’intero mandato come assessore dei Lavori pubblici e per nove mesi come assessore dei Beni culturali e della Pubblica istruzione.
Vediamo i fatti e le circostanze che sono debitamente documentate. Nel marzo del 2008 feci pubblicare, da assessore regionale dei Lavori pubblici, un avviso pubblico per la presentazione da parte dei comuni della Sardegna delle richieste di partecipazione al programma di 40 milioni per il finanziamento di opere pubbliche di interesse comunale. Le richieste dei comuni dovevano basarsi sui piani triennali di opere pubbliche approvati dai comuni nel 2007 e riferiti all’arco temporale 2007-2009, con l’indicazione, tra le opere programmate, di quelle per le quali si richiedeva il finanziamento regionale.
Il comune di Alghero, con propria delibera della giunta Tedde, avanzò il 13 maggio 2008 la richiesta per queste opere:
1) Realizzazione copertura geodetica dell’area sita tra le vie De Gasperi e F.lli Kennedy
2) Riqualificazione impianto sportivo località” il Carmine”
3) Restauro ex scuola materna nella borgata di S. Maria La Palma da destinare a micro nido
4) Restauro casa comunale di via Columbano
5) Realizzazione campo da calcetto “Don Bosco”
Con delibera del 28 agosto 2008 la giunta regionale deliberò, su mia proposta, di assegnare al comune di Alghero un finanziamento di 450.000 euro per la “Riqualificazione impianto sportivo località ”il Carmine” e ristrutturazione ex scuola materna nella borgata di S. Maria La Palma da destinare a micro nido”.
Questa la verità sul finanziamento per la manutenzione straordinaria delle ringhiere protettive del lungomare storico di Alghero: non fu mai richiesto alla giunta Soru dal comune di Alghero, guidato dall’allora sindaco Tedde. La giunta Soru, dunque, non bocciò alcunché ma finanziò altre due opere ritenute prioritarie dallo stesso comune con tanto di deliberazione. Il tutto, lo ripeto è ovviamente documentato.
Uso il condizionale “avrebbe” perché l’affermazione dell’avvocato Tedde non ha alcun fondamento di verità ed è tanto più grave in quanto tende a spostare responsabilità politiche, che sono sue in maniere preponderante, sulla giunta Soru e quindi sulla mia persona dato che di quella giunta ho fatto parte per l’intero mandato come assessore dei Lavori pubblici e per nove mesi come assessore dei Beni culturali e della Pubblica istruzione.
Vediamo i fatti e le circostanze che sono debitamente documentate. Nel marzo del 2008 feci pubblicare, da assessore regionale dei Lavori pubblici, un avviso pubblico per la presentazione da parte dei comuni della Sardegna delle richieste di partecipazione al programma di 40 milioni per il finanziamento di opere pubbliche di interesse comunale. Le richieste dei comuni dovevano basarsi sui piani triennali di opere pubbliche approvati dai comuni nel 2007 e riferiti all’arco temporale 2007-2009, con l’indicazione, tra le opere programmate, di quelle per le quali si richiedeva il finanziamento regionale.
Il comune di Alghero, con propria delibera della giunta Tedde, avanzò il 13 maggio 2008 la richiesta per queste opere:
1) Realizzazione copertura geodetica dell’area sita tra le vie De Gasperi e F.lli Kennedy
2) Riqualificazione impianto sportivo località” il Carmine”
3) Restauro ex scuola materna nella borgata di S. Maria La Palma da destinare a micro nido
4) Restauro casa comunale di via Columbano
5) Realizzazione campo da calcetto “Don Bosco”
Con delibera del 28 agosto 2008 la giunta regionale deliberò, su mia proposta, di assegnare al comune di Alghero un finanziamento di 450.000 euro per la “Riqualificazione impianto sportivo località ”il Carmine” e ristrutturazione ex scuola materna nella borgata di S. Maria La Palma da destinare a micro nido”.
Questa la verità sul finanziamento per la manutenzione straordinaria delle ringhiere protettive del lungomare storico di Alghero: non fu mai richiesto alla giunta Soru dal comune di Alghero, guidato dall’allora sindaco Tedde. La giunta Soru, dunque, non bocciò alcunché ma finanziò altre due opere ritenute prioritarie dallo stesso comune con tanto di deliberazione. Il tutto, lo ripeto è ovviamente documentato.
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