Lungomare blindato, Italia Nostra propone un ufficio speciale
Secondo l'associazione servono esperti per andare a caccia di risorse.
Collera e un infinito senso di impotenza e tristezza.
Sono i sentimenti che restano nella splendida Riviera del Corallo a pochi giorni dalla drammatica fine di Domenico Nurra, il pensionato algherese precipitato sulla scogliera in seguito al cedimento delle ringhiere in ferro.
Una sciagura per molti prevedibile ed evitabile, perché lo stato precario di quelle recinzioni era palese da anni.
Su questo problema si sono espressi sul quotidiano web La Voce di Alghero Antonio Budruni (leggi qui) e Carlo Mannoni (leggi qui).
In mezzo al coro di proteste dei cittadini, che viaggiano da giorni, amplificate dalla potenza dei social network, si registra l'intervento dell'associazione Italia Nostra.
Il presidente Roberto Salmon ha scritto al commissario Antonello Scano sollecitando una soluzione tempestiva ai problemi di tutela del patrimonio architettonico del centro storico «causati - dice - dall'usura del tempo, da fenomeni atmosferici e da altre cause ancora da accertare come nel caso del cedimento del camminamento nei bastioni Marco Polo».
Si tratta secondo il rappresentante di Italia Nostra di «programmare i necessari interventi di ripristino in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Architettonici e Storici che richiedono tempi brevi come nel caso della Torre Sulis ma anche tempi medio-lunghi».
«Le ringhiere in ferro lungo i bastioni si sono purtroppo dimostrate inadatte in termini di sicurezza e vanno sostituite in tempi brevi con strutture idonee a garantire la tutela dei cittadini - prosegue Salmon - Data la scarsità delle risorse finanziarie a disposizione degli enti pubblici si propone l’istituzione di un ufficio comunale con esperti telematici che consentano di accedere ai numerosi finanziamenti della Comunità Europea nel campo della tutela del patrimonio architettonico e in altri settori pubblici di competenza comunale».
Foto di Gerolamo Mannoni |
Sono i sentimenti che restano nella splendida Riviera del Corallo a pochi giorni dalla drammatica fine di Domenico Nurra, il pensionato algherese precipitato sulla scogliera in seguito al cedimento delle ringhiere in ferro.
Una sciagura per molti prevedibile ed evitabile, perché lo stato precario di quelle recinzioni era palese da anni.
Su questo problema si sono espressi sul quotidiano web La Voce di Alghero Antonio Budruni (leggi qui) e Carlo Mannoni (leggi qui).
In mezzo al coro di proteste dei cittadini, che viaggiano da giorni, amplificate dalla potenza dei social network, si registra l'intervento dell'associazione Italia Nostra.
Il presidente Roberto Salmon ha scritto al commissario Antonello Scano sollecitando una soluzione tempestiva ai problemi di tutela del patrimonio architettonico del centro storico «causati - dice - dall'usura del tempo, da fenomeni atmosferici e da altre cause ancora da accertare come nel caso del cedimento del camminamento nei bastioni Marco Polo».
Si tratta secondo il rappresentante di Italia Nostra di «programmare i necessari interventi di ripristino in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Architettonici e Storici che richiedono tempi brevi come nel caso della Torre Sulis ma anche tempi medio-lunghi».
«Le ringhiere in ferro lungo i bastioni si sono purtroppo dimostrate inadatte in termini di sicurezza e vanno sostituite in tempi brevi con strutture idonee a garantire la tutela dei cittadini - prosegue Salmon - Data la scarsità delle risorse finanziarie a disposizione degli enti pubblici si propone l’istituzione di un ufficio comunale con esperti telematici che consentano di accedere ai numerosi finanziamenti della Comunità Europea nel campo della tutela del patrimonio architettonico e in altri settori pubblici di competenza comunale».
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