Daga: «Dialogo aperto sulla base del programma»
Soddisfazione in casa Pd per il 15 per cento di consensi incassati.
«Quando si decide di partecipare a una competizione elettorale si punta sempre a vincere.
Enrico Daga, candidato sindaco di Alghero del Partito Democratico
Enrico Daga |
ALGHERO / Intervento del candidato sindaco del Pd Enrico Daga. Escluso dal ballottaggio ha collezionato un bel pacchetto di voti che, in vista del secondo turno di ballottaggio, potrebbero fare la differenza a favore di uno o dell'altro contendente.
«Quando si decide di partecipare a una competizione elettorale si punta sempre a vincere.
Non per ambizione personale, e non solo per spirito agonistico, ma sarebbe ipocrita non ammettere che l’aspettativa di chi si propone ai propri concittadini è di vedere premiata la propria proposta programmatica, di vedere riconosciuta la serietà, la coerenza e la dignità delle proprie scelte e di sapere acquisita la propria credibilità, politica e personale. Fatta questa doverosa premessa, voglio affermare a gran voce e con parole chiare che un risultato diverso dalla vittoria delle elezioni non deve necessariamente essere letto come una sconfitta. Per quanto mi riguarda, per esempio, esprimo grandissima soddisfazione per quanto il Partito Democratico è riuscito a fare in un contesto pressoché proibitivo.
Mi sono sempre impegnato per l’unità del partito, considerandola un valore assoluto. Ho promosso un percorso che ampliasse il terreno del consenso e lo rendesse fertile sul piano delle idee. Mi sono battuto perché le scelte politiche del partito favorissero la condivisione e l’inclusione di chiunque, sulla base dei programmi, volesse concorrere non solo per garantire un governo stabile ad Alghero, ma anche e soprattutto per creare le condizioni necessarie affinché Alghero diventasse l’epicentro di una rivoluzione amministrativa, gestionale e programmatica che ispirasse la ripresa di tutto il territorio e dell’intera Sardegna.
Ebbene, sfumato questo tentativo per ragioni alle quali non mi sono appassionato per niente e su cui non intendo tornare se non con l’obiettivo di superarle attraverso un confronto sereno e costruttivo, ho accettato – senza mai averla chiesta e men che meno pretesa – la candidatura che mi è stata proposta a tutti i livelli dal Partito Democratico. Da quel momento in poi, ancora di più che nella concitata fase precedente, per me ha contato solo l’impegno per proporre ai miei concittadini un programma concreto, ambizioso e attuabile per lo sviluppo economico e sociale di Alghero.
Ritengo che il messaggio abbia colto nel segno. Da una parte ci siamo confrontati con una coalizione di quattro partiti che comprendeva anche la prima forza politica della città, dall’altra con una coalizione di altrettante liste guidate da storiche rappresentazioni del consenso politico cittadino. A rendere ancora più competitivo lo scenario c’è stata la partecipazione del Movimento Cinque Stelle, il cui voto d’opinione ad Alghero è ben radicato, e di altri due candidati sindaci che hanno raccolto le istanze di un numero significativo di algheresi. Ebbene, in questo contesto il 15% degli algheresi ha accettato la nostra sfida all’insegna dell’innovazione, della sostenibilità, dell’internazionalizzazione, ha scelto il nostro incitamento all’ambizione, al coraggio e all’entusiasmo, la nostra dichiarazione d’amore per una città che per emergere deve solo trovare chi la metta nelle condizioni di utilizzare appieno le proprie risorse.
Considero quello conseguito un ottimo risultato, forse il migliore in termini relativi, e ho chiara e netta la percezione che l’apprezzamento per la piattaforma programmatica promossa in queste settimane vada ben oltre quel numero. Ecco perché, in vista di questa seconda fase della competizione elettorale, dico che per quanto mi riguarda, per quanto ci riguarda, il nostro orizzonte è il nostro programma. Su questa base, assumo l’impegno di non deludere le istanze di rinnovamento avanzate dai dirigenti, dai militanti, dai simpatizzanti e dagli elettori del Partito Democratico. Assumo l’impegno di proseguire lungo quel percorso programmatico per difendere il quale ci siamo spinti a rischiare, a correre da soli.
Nessuna intenzione di isolarci, come dimostra il favore con cui abbiamo accolto la scelta dei Riformatori Sardi di convergere sulla mia candidatura in base a una condivisione programmatica e progettuale dello sviluppo di Alghero. Il Partito Democratico è un partito di governo e ha come unico obiettivo la crescita della città. Per questo ci poniamo all’ascolto senza nessun pregiudizio, senza alcuna preclusione e senza la minima intenzione di partecipare a un’eventuale corsa alle poltrone. Ci interessa solo che i nostri punti programmatici siano accolti. Solo su questa base si potrà concretizzare un nostro impegno fattivo, manifesto e leale.
Per questo oggi voglio dire soprattutto grazie. Per questo oggi voglio rivolgermi soprattutto a quelli che hanno creduto in me, nel Partito Democratico e nel nostro programma. Sono stati 3592 gli algheresi che hanno votato per sostenere le nostre idee e i nostri progetti. Da loro partiamo, da loro raccogliamo l’entusiasmo che ci serve per continuare a lavorare. Vogliamo garantire alla città, a tutti gli algheresi, che una alternativa esiste davvero, ed è fondata su un’idea di sviluppo che va oltre l’emergenza e scruta l’orizzonte con curiosità e ottimismo».
Mi sono sempre impegnato per l’unità del partito, considerandola un valore assoluto. Ho promosso un percorso che ampliasse il terreno del consenso e lo rendesse fertile sul piano delle idee. Mi sono battuto perché le scelte politiche del partito favorissero la condivisione e l’inclusione di chiunque, sulla base dei programmi, volesse concorrere non solo per garantire un governo stabile ad Alghero, ma anche e soprattutto per creare le condizioni necessarie affinché Alghero diventasse l’epicentro di una rivoluzione amministrativa, gestionale e programmatica che ispirasse la ripresa di tutto il territorio e dell’intera Sardegna.
Ebbene, sfumato questo tentativo per ragioni alle quali non mi sono appassionato per niente e su cui non intendo tornare se non con l’obiettivo di superarle attraverso un confronto sereno e costruttivo, ho accettato – senza mai averla chiesta e men che meno pretesa – la candidatura che mi è stata proposta a tutti i livelli dal Partito Democratico. Da quel momento in poi, ancora di più che nella concitata fase precedente, per me ha contato solo l’impegno per proporre ai miei concittadini un programma concreto, ambizioso e attuabile per lo sviluppo economico e sociale di Alghero.
Ritengo che il messaggio abbia colto nel segno. Da una parte ci siamo confrontati con una coalizione di quattro partiti che comprendeva anche la prima forza politica della città, dall’altra con una coalizione di altrettante liste guidate da storiche rappresentazioni del consenso politico cittadino. A rendere ancora più competitivo lo scenario c’è stata la partecipazione del Movimento Cinque Stelle, il cui voto d’opinione ad Alghero è ben radicato, e di altri due candidati sindaci che hanno raccolto le istanze di un numero significativo di algheresi. Ebbene, in questo contesto il 15% degli algheresi ha accettato la nostra sfida all’insegna dell’innovazione, della sostenibilità, dell’internazionalizzazione, ha scelto il nostro incitamento all’ambizione, al coraggio e all’entusiasmo, la nostra dichiarazione d’amore per una città che per emergere deve solo trovare chi la metta nelle condizioni di utilizzare appieno le proprie risorse.
Considero quello conseguito un ottimo risultato, forse il migliore in termini relativi, e ho chiara e netta la percezione che l’apprezzamento per la piattaforma programmatica promossa in queste settimane vada ben oltre quel numero. Ecco perché, in vista di questa seconda fase della competizione elettorale, dico che per quanto mi riguarda, per quanto ci riguarda, il nostro orizzonte è il nostro programma. Su questa base, assumo l’impegno di non deludere le istanze di rinnovamento avanzate dai dirigenti, dai militanti, dai simpatizzanti e dagli elettori del Partito Democratico. Assumo l’impegno di proseguire lungo quel percorso programmatico per difendere il quale ci siamo spinti a rischiare, a correre da soli.
Nessuna intenzione di isolarci, come dimostra il favore con cui abbiamo accolto la scelta dei Riformatori Sardi di convergere sulla mia candidatura in base a una condivisione programmatica e progettuale dello sviluppo di Alghero. Il Partito Democratico è un partito di governo e ha come unico obiettivo la crescita della città. Per questo ci poniamo all’ascolto senza nessun pregiudizio, senza alcuna preclusione e senza la minima intenzione di partecipare a un’eventuale corsa alle poltrone. Ci interessa solo che i nostri punti programmatici siano accolti. Solo su questa base si potrà concretizzare un nostro impegno fattivo, manifesto e leale.
Per questo oggi voglio dire soprattutto grazie. Per questo oggi voglio rivolgermi soprattutto a quelli che hanno creduto in me, nel Partito Democratico e nel nostro programma. Sono stati 3592 gli algheresi che hanno votato per sostenere le nostre idee e i nostri progetti. Da loro partiamo, da loro raccogliamo l’entusiasmo che ci serve per continuare a lavorare. Vogliamo garantire alla città, a tutti gli algheresi, che una alternativa esiste davvero, ed è fondata su un’idea di sviluppo che va oltre l’emergenza e scruta l’orizzonte con curiosità e ottimismo».
Enrico Daga, candidato sindaco di Alghero del Partito Democratico
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