4 giugno 1954: 60 anni fa cominciò il turismo
Non sarebbe male se la città dedicasse un ricordo a questa data che ha segnato la sua storia.
Aereo bristol britannia |
Tutto cominciò quando ad un certo Vladimir Raitz, un giornalista ebreo-russo stabilitosi a Londra, in vacanza nel 1947 a Calvi in Corsica presso alcuni amici, fu chiesto se vi fosse la possibilità di organizzare dei viaggi aerei tutto compreso a basso costo per portare clienti britannici in quella località, date le difficoltà e i costi di allora per raggiungere la Corsica dalla Gran Bretagna con i voli di linea o peggio via superficie.
Solo dopo molte difficoltà Raitz, che intanto si era gettato nell’impresa fondando la Horizon Holidays, riuscì a strappare dalle rigide autorità aeronautiche britanniche il permesso per operare voli sulla Corsica, ed esclusivamente per trasportare studenti e insegnanti a causa delle resistenze opposte dalla compagnia di bandiera BEA.
I primi voli furono un mezzo disastro sia a causa della scarsa pubblicità che del limitato target commerciale, poi gradatamente gli affari prosperarono e Raitz con la sua Horizon cominciò a guardare ad altre possibili mete nel Mediterraneo occidentale. Nel mirino oltre alla Spagna finì anche la Sardegna.
Per la nostra isola ci furono da vincere alcune iniziali perplessità, legate alle notizie sulla diffusione della malaria nella regione, ma, dopo il successo della campagna di eradicazione della malattia, definitivamente debellata nel 1950, l’isola fu giudicata pronta per ricevere i turisti.
La città scelta fu Alghero, principalmente per la presenza di un aeroporto e di qualche struttura ricettiva in grado di accogliere la trentina passeggeri che sarebbero di volta in volta sbarcati. A fine estate del 1953 Raitz venne quindi ad Alghero, per visionare di persona l’aeroporto e gli alberghi.
L’aeroporto non presentava grossi problemi: nell’estate del 1953 Alghero era già collegata con Roma, Pisa, e Cagliari dalla compagnia LAI, che operava con i DC 3 “Dakota”; le operazioni si svolgevano nel settore militare, ad ovest della pista di volo, in quella che ancora oggi è la palazzina Comando.
Per quanto riguarda gli alberghi, all’epoca ne esistevano solo tre, La Lepanto, Las Tronas e La Margherita. Nelle sue memorie Raitz gratifica il primo per l’eccellente ristorante, che faceva presto dimenticare le scomodità delle camere e dei bagni, e lo descrive come utilizzato principalmente da uomini d’affari e commercianti:
“La Lepanto aveva le peggiori camere fra gli alberghi di Alghero, ma di gran lunga si mangiava meglio che in ogni altri posto. Il sig. Lepanto viziava i suoi clienti con la sua generosità. I suoi superbi piatti di frutti di mare e di pasta erano leggendari in tutta la regione. Le lamentele sulle stanze e sui bagni venivano rapidamente dimenticate quando i clienti entravano nella sala da pranzo”.
Rimase invece letteralmente incantato dal secondo, antica villa-castello sul mare di proprietà del Conte di S.Elia, già ciambellano del Re Vittorio Emanuele III°. Il Conte (che era sposato con una donna inglese che passava la maggior parte del tempo in patria a gestire i suoi cavalli da corsa), si dichiarò pronto ad accettare fino a otto clienti paganti. Lui stesso abitava nella villa, ma aveva lasciato la gestione della parte destinata ad albergo al suo maggiordomo, tale Rossi. Fu quindi con lui che Raitz firmò il suo primo contratto per la stagione del 1954.
Il secondo contratto fu siglato con la famiglia Masia, proprietaria dell’hotel Margherita ed il terzo con Lepanto Cecchini.
La compagnia aerea prescelta per questa catena di voli fu la Transair. Questa compagnia era stata fondata nel 1947 da un ex pilota della RAF e comprendeva all’epoca 10 Douglas DC3, tutti ovviamente di seconda mano e reduci della seconda guerra mondiale.
L’aeroporto di partenza da Londra era Croydon, a sud della città, allora base della Transair.
Era dunque il Venerdì 4 Giugno 1954 quando alle 15,27 il DC3 della Transair immatricolato G-AMYJ, ai comandi di tale Com.te Thomas, toccò per la prima volta la pista dell’aeroporto di Alghero proveniente da Londra, via Nizza. Dopo una breve e frugale cerimonia di benvenuto i primi passeggeri “tutto compreso” furono caricati su un autobus e condotti ai rispettivi alberghi.
I voli continuarono secondo il programma prefissato, tutti i venerdì fino al 24 Settembre, quando il volo conclusivo portò via gli ultimi turisti che, senza saperlo, erano diventati pionieri del turismo di massa. Alghero a sua volta diventò la “porta d’oro” del turismo in Sardegna, appellativo di cui oggi spesso si abusa, ma allora incontestabile verità.
Undici anni dopo i terribili bombardamenti subiti dall’aeroporto e dalla città, altre ali britanniche avevano solcato i cieli algheresi, questa volta per portare progresso e benessere, in un legame turistico con la Gran Bretagna che da allora non si è più spezzato.
Ma quanto costava una vacanza tutto compreso nel 1954, paragonata ai livelli di prezzo attuali? Horizon vendeva un soggiorno di due settimane ad Alghero ad un prezzo oscillante fra le 32 e le 40 sterline di allora; riportate ai nostri giorni si tratterebbe di una cifra fra gli 800 e i 1000 Euro. Nello stesso periodo la BEA vendeva il solo volo a/r Londra-Nizza a 70 sterline: nessun dubbio che i voli tutto compreso riscossero subito un grande successo.
Altri aerei arrivarono, ben più capienti del DC3, e non solo provenienti dalla Gran Bretagna, che comunque conservò a lungo il suo primato in termini di voli e passeggeri. Perfino la compagnia di bandiera britannica BEA, visto il successo delle operazioni charter, decise di scendere direttamente in campo con un volo di linea settimanale da/per Londra, che a volte proseguiva per Malta, impiegando sia i Viscount che i Vanguard, quadrimotori turboelica.
I francesi invece utilizzarono Alghero per trasportare i clienti del Club Mediterranee di Caprera. Ci vorrebbe un sociologo per descrivere le ricadute economiche, politiche, sociali, urbanistiche e perfino comportamentali che quei voli provocarono ad Alghero ed ai suoi abitanti; furono davvero enormi e quasi tutte positive, e si trattò di un decisivo progresso sociale che regalò alla città una vera e propria rendita di posizione durata decenni.
In un saggio del 1994 di Antonello Mattone e Piero Sanna viene così descritto, ad esempio, il tumultuoso sviluppo dell’edilizia alberghiera in città e dintorni nei secondi anni ’50:
“Iniziarono a sorgere i grandi alberghi (El Faro a Porto Conte nel 1956, il Grand Hotel ESIT sul lungomare di Alghero nel 1958, l’Hotel dei Pini nel 1960 a Fertilia – Le Bombarde) e nel giro di pochi anni si posero le premesse del boom turistico dei decenni successivi. Nel 1962 la disponibilità di posti letto ad Alghero superò quella di Cagliari”.Oggi il turismo è cambiato, il viaggio Inclusive Tour in Europa non esiste quasi più, anche se da più parti lo si rimpiange, sostituito dai voli low cost e dalle possibilità offerte dalla rete di organizzare autonomamente la propria vacanza.
Nessuno ad Alghero ricorda più la data del 4 Giugno 1954, del resto sconosciuta ai più, né i pionieri che accettarono la sfida di trasportare e di accogliere quei primi turisti, pionieri essi stessi di un modo nuovo di viaggiare. Non sarebbe male se la città dedicasse un ricordo a questa data ed a questo evento, che hanno segnato la sua storia in modo indelebile ed ai quali deve così tanto.
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