Gente di Alicante
Trent’anni fa, l’11 giugno 1984, morì a Padova Enrico Berlinguer.
Il futuro sposo accetta la ragazza in moglie (insieme alla dote) e le fa omaggio della quarta parte della stessa dote, com’era uso ad Alghero sin dai tempi della dominazione catalana, in virtù della verginità della ragazza.
Il padre dello sposo, da parte sua, dona al figlio una parte della vigna che egli ereditò da suo padre Antiogo Sanna in località “Montañes”, con effetto immediato dopo la consumazione del matrimonio.
Firmano Diego Sanna, Pablo Sanna Pinna e Maria Salvadora Berenguer. Non firmano i genitori di Salvatura in quanto, come scopriremo fra breve, erano analfabeti.
Il 3 ottobre dello stesso anno Estevan Berlenguer risulta domiciliato in Alghero ed è nominato procuratore dal suo consuocero Diegu Sanna che si trova a Macomer.
Il 20 aprile 1744, il notaio Capurra stipula un atto che ci permette di conoscere il domicilio di un altro Berlinguer, Antoni, quasi certamente fratello di Esteva. Eccolo:
In realtà, si può dire che morì qualche giorno prima, esattamente la notte del 7 giugno, mentre dal palco di Piazza della frutta a Padova, invitava i sostenitori del PCI ad andare “tutti, casa per casa, strada per strada, azienda per azienda", a votare PCI.
Si accasciò sul palco colpito da un ictus. Le immagini televisive di quel momento, spesso rievocate in questi giorni, furono davvero traumatizzanti per la folla accalcata in nella pazza con, sullo sfondo, la Torre degli Anziani.
Nonostante il malore e l’evidente sofferenza, Berlinguer insistette per concludere il suo discorso, mentre i militanti e i cittadini di Padova lo invitavano a desistere per farsi curare.
Ma Enrico Berlinguer era un uomo di una tempra forte, il segretario generale del più forte partito comunista dell’Europa occidentale, con alti principi morali e fedele agli obblighi e agli impegni che il suo ruolo gli imponevano di fronte ai militanti, agli iscritti, agli elettori e a tutti gli italiani.
Oggi che le rievocazioni, i commenti, i ricordi, le analisi sull’uomo e sul politico si sono in gran parte acquietate, io vorrei offrire ai lettori, invece, un riferimento storico certo, sull’origine della famiglia Berlinguer di Sassari.
Finora, si è sempre detto e scritto che gli antenati di Berlinguer fossero catalani di Barcellona. In una lunga intervista sul Venerdì di Repubblica del 16 maggio scorso a Bianca Berlinguer, figlia di Enrico e direttrice del TG3, Simonetta Fiori chiude in bellezza il pezzo con questa affermazione:
Nel primo, del 6 settembre 1740, il notaio registra:
Ma Enrico Berlinguer era un uomo di una tempra forte, il segretario generale del più forte partito comunista dell’Europa occidentale, con alti principi morali e fedele agli obblighi e agli impegni che il suo ruolo gli imponevano di fronte ai militanti, agli iscritti, agli elettori e a tutti gli italiani.
Oggi che le rievocazioni, i commenti, i ricordi, le analisi sull’uomo e sul politico si sono in gran parte acquietate, io vorrei offrire ai lettori, invece, un riferimento storico certo, sull’origine della famiglia Berlinguer di Sassari.
Finora, si è sempre detto e scritto che gli antenati di Berlinguer fossero catalani di Barcellona. In una lunga intervista sul Venerdì di Repubblica del 16 maggio scorso a Bianca Berlinguer, figlia di Enrico e direttrice del TG3, Simonetta Fiori chiude in bellezza il pezzo con questa affermazione:
“In Catalogna, dove la storia dei Berlinguer/Berenguer era cominciata”. Wikipedia, l’enciclopedia online, si spinge fino a scrivere che Berlinguer era “discendente da una nobile famiglia catalana stabilitasi in Sardegna all’epoca della dominazione aragonese”.In realtà, i primi Berlinguer che giunsero in Sardegna e si stabilirono a Sassari e ad Alghero non erano per niente nobili né discendenti dagli antichi dominatori catalano-aragonesi, ma normali cittadini originari di Alicante (Valencia), trasferitisi in Sardegna nella prima metà del secolo XVIII in cerca di fortuna. La conferma ci giunge da alcuni documenti di fonte algherese conservati negli atti del notaio Simon Capurra.
Nel primo, del 6 settembre 1740, il notaio registra:
“ Lo Capitol de la Cathedral fa venda a Esteva Berlenger natural de la siutat de Alicante reñe de Valencia y domiciliat en esta ciutat tota aquella viña ab sa casa (…) en lo lloch vulgo dit lo Riu de Santa Anna”.In un secondo atto, di qualche giorno successivo, sono riportati i patti del matrimonio tra Salvatura Berlenguer fadrina, natural de Sasser, filla llegitima y natural dels coniugies Esteva Berlenguer natural de Alicant regne de Valencia y de Cathalina Berlenguer y Sanna, natural de dita ciutat de Sasser” stipulati tra le famiglie dei due futuri sposi: Salvatura Berlenguer e Pablo Sanna Pinna. I coniugi Berlenguer dotano la loro figlia con 750 lire, di cui 500 in cose di casa e 100 scudi in contanti.
Il futuro sposo accetta la ragazza in moglie (insieme alla dote) e le fa omaggio della quarta parte della stessa dote, com’era uso ad Alghero sin dai tempi della dominazione catalana, in virtù della verginità della ragazza.
Il padre dello sposo, da parte sua, dona al figlio una parte della vigna che egli ereditò da suo padre Antiogo Sanna in località “Montañes”, con effetto immediato dopo la consumazione del matrimonio.
Firmano Diego Sanna, Pablo Sanna Pinna e Maria Salvadora Berenguer. Non firmano i genitori di Salvatura in quanto, come scopriremo fra breve, erano analfabeti.
Il 3 ottobre dello stesso anno Estevan Berlenguer risulta domiciliato in Alghero ed è nominato procuratore dal suo consuocero Diegu Sanna che si trova a Macomer.
Il 20 aprile 1744, il notaio Capurra stipula un atto che ci permette di conoscere il domicilio di un altro Berlinguer, Antoni, quasi certamente fratello di Esteva. Eccolo:
“Los conjuges mestre Francesch y Rosa Nuvoli y Ortu de l’Alguer venen al mestre Antoni Pilinguer, pedrapiquer di Alghero, tota aquella casa eo palauet (…) en lo carrer vulgo dit de Emperalta (…) dels hereus del qm Juan Bauptista Paulino [che confina con] Juan Maria Murallas; de espallas amb los hereus del quondam mestre Miquel Pinna; de part de avant, dit carrer migensant ab palao del molt reverent dotor i canonge don Salvador Pes Garruchu” al prezzo di 365 lire.Nessuno firma perché nessuno sa scrivere. In un documento successivo di richiesta di autorizzazione a contrattate rivolta al Veguer real dai coniugi Nuvoli y Ortu, il cognome dell’acquirente della casa è indicato come Berlenguer.
Altri in
Recenti in
Recenti in
Commenti