Boeddu, «Nessuno parla più del problema degli esuberi della CAI Alitalia»
Il leader della Cgil Trasporti ha chiesto un tavolo ministeriale nel quale affrontare in maniera organica il problema del trasporto aereo in Sardegna.
In questi giorni tutti noi abbiamo letto dell’accordo tra l’ex compagnia di bandiera CAI Alitalia con il vettore di Abu Dhabi Etihad, così come abbiamo appreso dai media il primato raggiunto nei due aeroporti del nord Sardegna, ovvero quello di Olbia e quello di Alghero rispetto ai passeggeri trasportati nel mese di luglio u.s. Purtroppo, fa presente il Segretario Generale Regionale della Filt Cgil Arnaldo Boeddu, nessuno parla più del problema degli esuberi della CAI Alitalia a seguito dell’accordo sottoscritto da tutte le altre OO.SS. tranne che dalla CGIL, del problema del nucleo tecnico del riviera del Corallo, chiuso a seguito dell’aggiudicazione della tratta Alghero Roma in continuità territoriale alla compagnia Livingston e così come dell’incognita che grava su gli oltre 1.300 lavoratori del gruppo Meridiana che si manifesterà in tutta la sua crudezza una volta che si arriverà al mese di marzo del prossimo anno, periodo in cui scadrà il termine della Cassa Integrazione.
Questa dicotomia, da una parte record di passeggeri trasportati negli aeroporti della Sardegna e lavoratori licenziati o prossimi al licenziamento è una contraddizione tutta italiana. Per questo motivo e viste le performance raggiunte, il leader della Cgil Trasporti ha chiesto un tavolo ministeriale nel quale affrontare in maniera organica il problema del trasporto aereo in Sardegna.
Il Segretario sostiene che non è pensabile che ad Alitalia venga riassegnata la tratta Alghero Roma in continuità territoriale senza che, preventivamente, la Regione Sardegna, avesse chiesto ed ottenuto tutte le garanzie per i quattro lavoratori Alitalia presso lo scalo riviera del corallo collocati in cassa integrazione dall'ex compagnia di bandiera il giorno successivo all'aggiudicazione della rotta al vettore Livingston.
Non è pensabile che nello scalo riviera del corallo, con rotte assegnate in continuità territoriale, ovvero con contributi di tutti noi sardi, non vi sia più la presenza diretta dei lavoratori quando, contemporaneamente, in uno scalo aeroportuale simile a quello di Alghero, ovvero l’aeroporto di Brindisi, senza rotte in continuità rimangano giustamente in produzione tutti i lavoratori.
Così come è inaccettabile che lo scalo di Elmas si veda ridotta la presenza dei lavoratori Alitalia da n. 21 a n. 6 unità. Infatti, se non si porrà rimedio dal mese di settembre saranno collocati in mobilità, ovvero licenziati, n. 10 impiegati di scalo, n. 2 operai e n. 3 capi scalo di servizio.
Questa ingiustizia, deve essere subito rimossa così come deve essere risolta quella del ripristino del nucleo tecnico nell’aeroporto del Nord Ovest dell’isola, facendo rientrare al lavoro nello scalo riviera del corallo di Alghero Fertilia i due tecnici attualmente trasferiti in un aeroporto della penisola.
I livelli, i traguardi di record di traffico aereo e la frequenza dei voli in regime di continuità territoriale assegnati alla CAI Alitalia debbono essere utilizzati dalla Regione Sardegna come leva nei confronti del vettore affinché negli scali della Sardegna venga ripristinata e garantita la presenza dei lavoratori diretti dell’ex Compagnia di bandiera, comprendendo tra questi il personale del nucleo tecnico di Alghero. Sarebbe davvero una beffa se, a fronte dei dati di traffico record, a fronte dell’assegnazione delle tratte in continuità al vettore italiano, il risultato fosse quello di avere i lavoratori licenziati negli scali sardi.
Inoltre, considerato che si parla di figure professionali indispensabili e necessarie in ogni aeroporto, il Segretario Arnaldo Boeddu ritiene dover fare una ulteriore proposta. «Perché non ricollocare queste figure professionali all’interno di un sistema aeroportuale?».
A fronte della liberalizzazione e l’apertura al mercato senza alcuna regola, questa, ad avviso del leader della Cgil Arnaldo Boeddu, sarebbe l’unica soluzione per dare una risposta ai passeggeri, ai lavoratori ed all’intero sistema aeroportuale. Per di più, con questa soluzione si eviterebbero disastri futuri.
Discorso a parte e, considerata la dimensione, problema ben più grave è quello riferito alla vertenza Meridiana. La Filt Cgil Regionale, anche a seguito delle ultime dichiarazioni dell’Assessore Regionale dei Trasporti, sta ancora aspettando la data di convocazione della prima riunione interministeriale. Anche in questo caso il tempo non è infinito e il problema Meridiana deve necessariamente essere affrontato non solo nella sua complessità ma soprattutto in tutta la sua interezza.
Arnaldo Boeddu |
Questa dicotomia, da una parte record di passeggeri trasportati negli aeroporti della Sardegna e lavoratori licenziati o prossimi al licenziamento è una contraddizione tutta italiana. Per questo motivo e viste le performance raggiunte, il leader della Cgil Trasporti ha chiesto un tavolo ministeriale nel quale affrontare in maniera organica il problema del trasporto aereo in Sardegna.
Il Segretario sostiene che non è pensabile che ad Alitalia venga riassegnata la tratta Alghero Roma in continuità territoriale senza che, preventivamente, la Regione Sardegna, avesse chiesto ed ottenuto tutte le garanzie per i quattro lavoratori Alitalia presso lo scalo riviera del corallo collocati in cassa integrazione dall'ex compagnia di bandiera il giorno successivo all'aggiudicazione della rotta al vettore Livingston.
Non è pensabile che nello scalo riviera del corallo, con rotte assegnate in continuità territoriale, ovvero con contributi di tutti noi sardi, non vi sia più la presenza diretta dei lavoratori quando, contemporaneamente, in uno scalo aeroportuale simile a quello di Alghero, ovvero l’aeroporto di Brindisi, senza rotte in continuità rimangano giustamente in produzione tutti i lavoratori.
Così come è inaccettabile che lo scalo di Elmas si veda ridotta la presenza dei lavoratori Alitalia da n. 21 a n. 6 unità. Infatti, se non si porrà rimedio dal mese di settembre saranno collocati in mobilità, ovvero licenziati, n. 10 impiegati di scalo, n. 2 operai e n. 3 capi scalo di servizio.
Questa ingiustizia, deve essere subito rimossa così come deve essere risolta quella del ripristino del nucleo tecnico nell’aeroporto del Nord Ovest dell’isola, facendo rientrare al lavoro nello scalo riviera del corallo di Alghero Fertilia i due tecnici attualmente trasferiti in un aeroporto della penisola.
I livelli, i traguardi di record di traffico aereo e la frequenza dei voli in regime di continuità territoriale assegnati alla CAI Alitalia debbono essere utilizzati dalla Regione Sardegna come leva nei confronti del vettore affinché negli scali della Sardegna venga ripristinata e garantita la presenza dei lavoratori diretti dell’ex Compagnia di bandiera, comprendendo tra questi il personale del nucleo tecnico di Alghero. Sarebbe davvero una beffa se, a fronte dei dati di traffico record, a fronte dell’assegnazione delle tratte in continuità al vettore italiano, il risultato fosse quello di avere i lavoratori licenziati negli scali sardi.
Inoltre, considerato che si parla di figure professionali indispensabili e necessarie in ogni aeroporto, il Segretario Arnaldo Boeddu ritiene dover fare una ulteriore proposta. «Perché non ricollocare queste figure professionali all’interno di un sistema aeroportuale?».
A fronte della liberalizzazione e l’apertura al mercato senza alcuna regola, questa, ad avviso del leader della Cgil Arnaldo Boeddu, sarebbe l’unica soluzione per dare una risposta ai passeggeri, ai lavoratori ed all’intero sistema aeroportuale. Per di più, con questa soluzione si eviterebbero disastri futuri.
Discorso a parte e, considerata la dimensione, problema ben più grave è quello riferito alla vertenza Meridiana. La Filt Cgil Regionale, anche a seguito delle ultime dichiarazioni dell’Assessore Regionale dei Trasporti, sta ancora aspettando la data di convocazione della prima riunione interministeriale. Anche in questo caso il tempo non è infinito e il problema Meridiana deve necessariamente essere affrontato non solo nella sua complessità ma soprattutto in tutta la sua interezza.
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