Brigata Sassari, orgoglio di Sassari e della Sardegna
Il sindaco Nicola Sanna ad Alghero saluta l'arrivo del contingente al comando del generale Scopigno.
Il generale Scopigno e il sindaco Sanna |
SASSARI / «E' un grande onore aver visto il nome della nostra città, il sentimento e l'orgoglio dei sardi rappresentato all'estero dalla Brigata Sassari. Con gli uomini che la compongono, la nostra città e la nostra regione si sono inserite nei processi della politica nazionale e internazionale». Parole del sindaco di Sassari, Nicola Sanna, che nella notte appena trascorsa, con gli assessori Alessio Marras e Amalia Cherchi, ha salutato l'arrivo, all'aeroporto di Alghero, del contingente della Brigata Sassari al comando del generale Manlio Scopigno.
«Siamo alle battute finali della missione italiana in Afghanistan. Una chiusura che – ha voluto sottolineare il sindaco Nicola Sanna – avviene purtroppo in un clima funestato dagli eventi che, in queste ultime settimane, stanno interessando la regione del Medio Oriente e l'Iraq.
«Ci sono – ha aggiunto il primo cittadino sassarese – così come ha detto Papa Francesco, i sintomi latenti di una terza guerra mondiale. Ecco allora, che le azioni di peacekeeping necessitano di un maggiore sforzo da parte di tutti. «La Brigata Sassari, con il suo operato, ha dimostrato di essere d'ausilio in quell'area e ha mostrato di essere capace di inserirsi e legare con le popolazioni locali.
«Nel centenario della prima guerra mondiale – ha commentato – il modo migliore per celebrarlo sarebbe stato quello di far trionfare la pace. L'esempio della Brigata allora, ricordando il dovere costituzionale del mantenimento della pace, bene si è espresso e inserito nelle azioni portate avanti.
«Facciamo appello, allora, alle Nazioni, perché il fine ultimo della pace venga perseguito con impegno e perché si portino avanti azioni esplorative e finalizzate alla costruzione dell'armonia e della concordia tra i popoli», ha concluso Nicola Sanna.
«Siamo alle battute finali della missione italiana in Afghanistan. Una chiusura che – ha voluto sottolineare il sindaco Nicola Sanna – avviene purtroppo in un clima funestato dagli eventi che, in queste ultime settimane, stanno interessando la regione del Medio Oriente e l'Iraq.
«Ci sono – ha aggiunto il primo cittadino sassarese – così come ha detto Papa Francesco, i sintomi latenti di una terza guerra mondiale. Ecco allora, che le azioni di peacekeeping necessitano di un maggiore sforzo da parte di tutti. «La Brigata Sassari, con il suo operato, ha dimostrato di essere d'ausilio in quell'area e ha mostrato di essere capace di inserirsi e legare con le popolazioni locali.
«Nel centenario della prima guerra mondiale – ha commentato – il modo migliore per celebrarlo sarebbe stato quello di far trionfare la pace. L'esempio della Brigata allora, ricordando il dovere costituzionale del mantenimento della pace, bene si è espresso e inserito nelle azioni portate avanti.
«Facciamo appello, allora, alle Nazioni, perché il fine ultimo della pace venga perseguito con impegno e perché si portino avanti azioni esplorative e finalizzate alla costruzione dell'armonia e della concordia tra i popoli», ha concluso Nicola Sanna.
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