Parata di stelle del galoppo al Campionato Mediterraneo per purosangue arabo
Si corre a Chilivani domenica 31 agosto.
Antonio Fresu |
Oltre 10 mila vittorie conquistate anche negli ippodromi inglesi, francesi, giapponesi, tedeschi e arabi. Oltre 300 milioni di euro di montepremi vinti. Sono i numeri totali estratti dalle carriere dei fuoriclasse sardi o di origine sarda del galoppo che per la prima volta saranno riuniti nell'ippodromo di Chilivani. E se Frankie Dettori non avesse dovuto gareggiare altrove proprio quel giorno per impegni presi in precedenza, sarebbe stato un clamoroso en plein.
La prima giornata della Riunione Estiva-Autunnale che si disputerà domenica 31 agosto a partire dalle 15.30 sarà una giornata storica per l'ippica non solo isolana. L'evento, organizzato dal Dipartimento di ricerca per l'incremento ippico con l'ippodromo di Chilivani, dietro richiesta dell'Unione Ippica del Mediterraneo, propone due corse internazionali: il Premio Campionato del Mediterraneo dei purosangue arabo riservato ai soggetti interi e femmine di 4, 5 e 6 anni di purosangue arabo (30 mila euro di montepremi) e il Premio dell'Unione Ippica del Mediterraneo riservato ai 3 anni (20 mila euro di montepremi) entrambe finanziate dall'Agris.
La manifestazione è stata presentata questa mattina nella sede sassarese dell'Agris. Raffaele Cherchi, direttore del Dipartimento di Ricerca per l'Incremento Ippico, ha detto: «E' un riconoscimento prestigioso quello che ci ha dato l'Unione Ippica del Mediterraneo che raccoglie organizzazioni e ippodromi dell'area del Mediterraneo. L'attenzione internazionale sarà tutta per Chilivani e la Sardegna, che tutelano e promuovono il purosangue arabo oltre all'anglo-arabo sardo. Nonostante il periodo di difficoltà l'Agris ha voltuo proseguire nel sostegno dell'ippica isolana, così dopo il finanziamento nel 2013 di ulteriori 11 giornate di corse, ha finanziato anche il montepremi per le due corse internazionali. E il fatto che ci sia un piccolo incremento nella nascita dei puledri sardi significa che c'è una piccola inversione di tendenza per il settore».
Franco Sionis, presidente della Società Ippica Chilivani: «La struttura di Chilivani, inaugurata nel 1921 dal re Vittorio Emanuele III ha fatto la storia del galoppo e ancora oggi ha una struttura più che dignitosa nel panorama nazionale, con due piste. La specificità del nostro ippodromo è dare grande spazio all'anglo-arabo che rispetto al purosangue ha una carriera più lunga non solo sportiva, perché dopo le corse a volte può fare il Completo ma soprattutto l'Endurance, disciplina in crescita vertiginosa in tutto il mondo grazie all'impulso dato dagli Emirati Arabi. E questo dà una prospettiva nuova all'allevamento sardo e non solo: ogni cavallo nell'ippodromo produce quasi due posti di lavoro».
Paolo Puddu, direttore generale della Società Ippica Chilivani: «Noi a Chilivani abbiamo voluto fare due corse: una per puledri di tre anni per valorizzare il parco sardo e l'altra per 4 anni. Avremmo potuto avere più cavalli esteri ma in Italia non c'è un porto autorizzato a sdoganare i cavalli che vengono dal Nord Africa. Gli eventi bellici in Libia hanno costretto al forfeit i cavalli libici, tunisini e marocchini. Saranno però presenti una delegazione dell'Algeria, una della Francia, una della Sicilia e una della Toscana. Abbiamo il terzo pubblico sportivo dell'isola, nei Derby sardi anche 3.500-4.000 spettatori, ma credo che in questa occasione sarà stabilito il nuovo record. Abbiamo le gabbie piene, del resto Chilivani ha la media più alta d'Italia per partenti e uno dei pubblici più numerosi, ma questi dati non sono stati considerati dall'Unire: dal 2006 abbiamo avuto un taglio del 65% del montepremi e le corse si sono ridotte da 40 a 11 giornate. Dieci anni fa la Sardegna produceva più anglo-arabi della Francia, oggi la riduzione è drammatica».
Presente anche Diego Satta, vice presidente dell'ippodromo di Chilivani e autore del libro “Chilivani”. Tore Budroni, speaker ufficiale dell'Ippodromo di Chilivani, si è soffermato su carriere e aneddoti legati ai fantini.
Andrea Atzeni, 23enne di Nurri, andato nella Penisola da ragazzino e dopo solo tre mesi di apprendistato a Milano, a soli 15 anni, ha stupito la famiglia Botti che gli ha dato una chance a Newmarket, uno dei templi inglesi delle corse piane. Ha iniziato a vincere (30 vittorie a 17 anni) e non si è più fermato, raccogliendo successi e grande simpatia anche in Germania, Giappone e naturalmente in Italia dove ha vinto il Derby n°130 in sella a Biz the Nurse e quest'anno ha colto un clamoroso secondo posto al derby di Epson dietro al fenomeno Australia. Corre anche in Dubai e dal 2015 sarà la prima monta per l'emergente scuderia Qatar Racing.
Originario di Dorgali, Fabio Branca festeggerà a ottobre 30 anni, metà dei quali trascorsi in sella. Talento sardo che si è formato prima in Toscana e poi in Francia. Ha vinto corse di gruppo uno in Inghilterra e in Francia, e si esalta nelle corse più importanti, basti dire che ha vinto per tre volte di fila le Oaks e per ben due volte il derby italiano: nel 2011 con Crackerjack King e nel maggio scorso ha concesso il bis a Capanelle con Dylan Mouth.
In 20 anni di carriera, Mirco Demuro ha sfondato il muro delle 2.800 vittorie con 105 milioni di somme vinte. In Giappone è considerato un idolo come una rock star. Tra i successi più prestigiosi la Dubay World Cup, la Japan Cup, le 2000 ghinee e il derby nipponico, le Oaks tedesche, il derby italiano due volte, quello spagnolo e alcune delle classiche in Francia, oltre ad essere stato diverse volte al top in Italia per i guadagni.
Cristian Demuro, fratello minore di Mirco (classe 1992) ha conquistato due volte di fila la classifica italiana (stabilendo nel 2012 il nuovo record con 264 vittorie) ma sta brillando anche in Giappone e Francia. E' un altro degli enfant prodige del galoppo: basti dire che ha tagliato il traguardo delle 200 vittorie quando aveva appena 19 anni, alla terza stagione di galoppo dopo avere iniziato coi pony e il 9 aprile del 2013 è stato il primo straniero a vincere la Ouka-sho in Takarazuka, Hyogo (73^ edizione della classica giapponese) battendo proprio il fratellone Mirco.
Samuele Diana corre per la scuderia Camici, protagonista in Italia nelle corse di prestigio.
Gareggia in casa (è di Ozieri) Antonio Fresu, 23 anni a novembre, che nel 2013 ha dato vita con Dario Vargiu ad un appassionante testa a testa nella classifica dei fantini più vincenti in Italia, cedendo il passo al veterano solo allo sprint. Ultimo rampollo di una dinastia di grandi fantini: il nonno Tonino e il padre Stefano, lo zio Gianluca. Corre per la scuderia Botti, ora di stanza a Newmarket presso Marco Botti.
Nicola Pinna, nato a Pisa ma di origine sarda (figlio di Ivan) ha ben figurato negli ippodromi giapponesi nella stagione invernale ed è una delle monte della scuderia Botti.
Gavino Sanna di Burgos, stabile a Pisa, corre le più importanti gare negli ippodromi italiani.
Sergio Urru, originario di Meana Sardo, monta a Milano dove è tra i protagonisti.
Classe 1976, l'oristanese Dario Vargiu tre volte frustino d'oro (2006, 2008 e 2013). Vargiu ha vinto con Gold Penny la riunione di Villacidro in gennaio che è servita per raccogliere fondi a favore degli alluvionati. Ha superato l'anno scorso le 2.000 vittorie. Ha saputo trionfare anche in Giappone (The Chunichi Shimbu Hai e the Fairy Stakes) e in Francia, ma un posto speciale nel cuore dei tifosi sardi lo ha grazie al successo nel derby del 2004 con Groom Tesse, primo purosangue di una scuderia isolana (l'allora L3C) a vincere la gara più prestigiosa in Italia.
La manifestazione è stata presentata questa mattina nella sede sassarese dell'Agris. Raffaele Cherchi, direttore del Dipartimento di Ricerca per l'Incremento Ippico, ha detto: «E' un riconoscimento prestigioso quello che ci ha dato l'Unione Ippica del Mediterraneo che raccoglie organizzazioni e ippodromi dell'area del Mediterraneo. L'attenzione internazionale sarà tutta per Chilivani e la Sardegna, che tutelano e promuovono il purosangue arabo oltre all'anglo-arabo sardo. Nonostante il periodo di difficoltà l'Agris ha voltuo proseguire nel sostegno dell'ippica isolana, così dopo il finanziamento nel 2013 di ulteriori 11 giornate di corse, ha finanziato anche il montepremi per le due corse internazionali. E il fatto che ci sia un piccolo incremento nella nascita dei puledri sardi significa che c'è una piccola inversione di tendenza per il settore».
Franco Sionis, presidente della Società Ippica Chilivani: «La struttura di Chilivani, inaugurata nel 1921 dal re Vittorio Emanuele III ha fatto la storia del galoppo e ancora oggi ha una struttura più che dignitosa nel panorama nazionale, con due piste. La specificità del nostro ippodromo è dare grande spazio all'anglo-arabo che rispetto al purosangue ha una carriera più lunga non solo sportiva, perché dopo le corse a volte può fare il Completo ma soprattutto l'Endurance, disciplina in crescita vertiginosa in tutto il mondo grazie all'impulso dato dagli Emirati Arabi. E questo dà una prospettiva nuova all'allevamento sardo e non solo: ogni cavallo nell'ippodromo produce quasi due posti di lavoro».
Paolo Puddu, direttore generale della Società Ippica Chilivani: «Noi a Chilivani abbiamo voluto fare due corse: una per puledri di tre anni per valorizzare il parco sardo e l'altra per 4 anni. Avremmo potuto avere più cavalli esteri ma in Italia non c'è un porto autorizzato a sdoganare i cavalli che vengono dal Nord Africa. Gli eventi bellici in Libia hanno costretto al forfeit i cavalli libici, tunisini e marocchini. Saranno però presenti una delegazione dell'Algeria, una della Francia, una della Sicilia e una della Toscana. Abbiamo il terzo pubblico sportivo dell'isola, nei Derby sardi anche 3.500-4.000 spettatori, ma credo che in questa occasione sarà stabilito il nuovo record. Abbiamo le gabbie piene, del resto Chilivani ha la media più alta d'Italia per partenti e uno dei pubblici più numerosi, ma questi dati non sono stati considerati dall'Unire: dal 2006 abbiamo avuto un taglio del 65% del montepremi e le corse si sono ridotte da 40 a 11 giornate. Dieci anni fa la Sardegna produceva più anglo-arabi della Francia, oggi la riduzione è drammatica».
Presente anche Diego Satta, vice presidente dell'ippodromo di Chilivani e autore del libro “Chilivani”. Tore Budroni, speaker ufficiale dell'Ippodromo di Chilivani, si è soffermato su carriere e aneddoti legati ai fantini.
Andrea Atzeni, 23enne di Nurri, andato nella Penisola da ragazzino e dopo solo tre mesi di apprendistato a Milano, a soli 15 anni, ha stupito la famiglia Botti che gli ha dato una chance a Newmarket, uno dei templi inglesi delle corse piane. Ha iniziato a vincere (30 vittorie a 17 anni) e non si è più fermato, raccogliendo successi e grande simpatia anche in Germania, Giappone e naturalmente in Italia dove ha vinto il Derby n°130 in sella a Biz the Nurse e quest'anno ha colto un clamoroso secondo posto al derby di Epson dietro al fenomeno Australia. Corre anche in Dubai e dal 2015 sarà la prima monta per l'emergente scuderia Qatar Racing.
Originario di Dorgali, Fabio Branca festeggerà a ottobre 30 anni, metà dei quali trascorsi in sella. Talento sardo che si è formato prima in Toscana e poi in Francia. Ha vinto corse di gruppo uno in Inghilterra e in Francia, e si esalta nelle corse più importanti, basti dire che ha vinto per tre volte di fila le Oaks e per ben due volte il derby italiano: nel 2011 con Crackerjack King e nel maggio scorso ha concesso il bis a Capanelle con Dylan Mouth.
In 20 anni di carriera, Mirco Demuro ha sfondato il muro delle 2.800 vittorie con 105 milioni di somme vinte. In Giappone è considerato un idolo come una rock star. Tra i successi più prestigiosi la Dubay World Cup, la Japan Cup, le 2000 ghinee e il derby nipponico, le Oaks tedesche, il derby italiano due volte, quello spagnolo e alcune delle classiche in Francia, oltre ad essere stato diverse volte al top in Italia per i guadagni.
Cristian Demuro, fratello minore di Mirco (classe 1992) ha conquistato due volte di fila la classifica italiana (stabilendo nel 2012 il nuovo record con 264 vittorie) ma sta brillando anche in Giappone e Francia. E' un altro degli enfant prodige del galoppo: basti dire che ha tagliato il traguardo delle 200 vittorie quando aveva appena 19 anni, alla terza stagione di galoppo dopo avere iniziato coi pony e il 9 aprile del 2013 è stato il primo straniero a vincere la Ouka-sho in Takarazuka, Hyogo (73^ edizione della classica giapponese) battendo proprio il fratellone Mirco.
Samuele Diana corre per la scuderia Camici, protagonista in Italia nelle corse di prestigio.
Gareggia in casa (è di Ozieri) Antonio Fresu, 23 anni a novembre, che nel 2013 ha dato vita con Dario Vargiu ad un appassionante testa a testa nella classifica dei fantini più vincenti in Italia, cedendo il passo al veterano solo allo sprint. Ultimo rampollo di una dinastia di grandi fantini: il nonno Tonino e il padre Stefano, lo zio Gianluca. Corre per la scuderia Botti, ora di stanza a Newmarket presso Marco Botti.
Nicola Pinna, nato a Pisa ma di origine sarda (figlio di Ivan) ha ben figurato negli ippodromi giapponesi nella stagione invernale ed è una delle monte della scuderia Botti.
Gavino Sanna di Burgos, stabile a Pisa, corre le più importanti gare negli ippodromi italiani.
Sergio Urru, originario di Meana Sardo, monta a Milano dove è tra i protagonisti.
Classe 1976, l'oristanese Dario Vargiu tre volte frustino d'oro (2006, 2008 e 2013). Vargiu ha vinto con Gold Penny la riunione di Villacidro in gennaio che è servita per raccogliere fondi a favore degli alluvionati. Ha superato l'anno scorso le 2.000 vittorie. Ha saputo trionfare anche in Giappone (The Chunichi Shimbu Hai e the Fairy Stakes) e in Francia, ma un posto speciale nel cuore dei tifosi sardi lo ha grazie al successo nel derby del 2004 con Groom Tesse, primo purosangue di una scuderia isolana (l'allora L3C) a vincere la gara più prestigiosa in Italia.
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