Sanità, Cossa: «Abbiamo fermato una legge dannosa per il sistema sanitario sardo»
Una sola Asl al posto delle 8 attuali, direttori generali che siano manager e non nominati della politica.
CAGLIARI / «Con la nostra iniziativa abbiamo fermato una proposta di legge dannosa. Ora siamo disponibili a un confronto a tutto campo per una sanità al servizio del cittadino e non degli interessi della politica». Lo dice il coordinatore regionale dei Riformatori, Michele Cossa, commentando i lavori di questa mattina della commissione Sanità del Consiglio regionale sulla proposta di legge presentata dal centrosinistra.
Una sola Asl al posto delle otto attuali o delle 12 della proposta del centrosinistra. E’ questo uno dei principali emendamenti, presentati dai Riformatori. Ovviamente a subire il taglio non è la parte assistenziale ma esclusivamente tutto l’apparato di manager, direttori sanitari e amministrativi di nomina politica.
La Asl unica, (che è chiamata Asl Sardegna) proprio per rafforzare il sistema sanitario e di assistenza nel territorio, sarà divisa in otto circoscrizioni sanitarie, coincidenti con il territorio delle ex Province. Questo proprio perché a essere presi di mira sono i costi inutili delle Asl (come le poltrone e gli incarichi di consulenza) , sottraendo così la spesa sanitaria al controllo delle maggioranze di turno. In questo modo, finisce l’era della moltiplicazione degli appalti che fa salire i costi della sanità e soprattutto si ha un sistema più efficiente e al servizio del cittadino.
Gli altri emendamenti intervengono per correggere le storture di una proposta che crea solo strutture in più e non risolve alcun problema: viene eliminata dalla proposta l’Azienda delle emergenze che rischia di complicare il sistema delle urgenze e dei pronto soccorso sottraendoli agli ospedali, e viene aumentata la dotazione degli organici delle Centrale di committenza, quella struttura che dovrebbe espletare gare e appalti per l’intera sanità sarda ma che, stando alla proposta del centrosinistra, sarebbe dotata di appena cinque persone.
CAGLIARI / «Con la nostra iniziativa abbiamo fermato una proposta di legge dannosa. Ora siamo disponibili a un confronto a tutto campo per una sanità al servizio del cittadino e non degli interessi della politica». Lo dice il coordinatore regionale dei Riformatori, Michele Cossa, commentando i lavori di questa mattina della commissione Sanità del Consiglio regionale sulla proposta di legge presentata dal centrosinistra.
Una sola Asl al posto delle otto attuali o delle 12 della proposta del centrosinistra. E’ questo uno dei principali emendamenti, presentati dai Riformatori. Ovviamente a subire il taglio non è la parte assistenziale ma esclusivamente tutto l’apparato di manager, direttori sanitari e amministrativi di nomina politica.
La Asl unica, (che è chiamata Asl Sardegna) proprio per rafforzare il sistema sanitario e di assistenza nel territorio, sarà divisa in otto circoscrizioni sanitarie, coincidenti con il territorio delle ex Province. Questo proprio perché a essere presi di mira sono i costi inutili delle Asl (come le poltrone e gli incarichi di consulenza) , sottraendo così la spesa sanitaria al controllo delle maggioranze di turno. In questo modo, finisce l’era della moltiplicazione degli appalti che fa salire i costi della sanità e soprattutto si ha un sistema più efficiente e al servizio del cittadino.
Gli altri emendamenti intervengono per correggere le storture di una proposta che crea solo strutture in più e non risolve alcun problema: viene eliminata dalla proposta l’Azienda delle emergenze che rischia di complicare il sistema delle urgenze e dei pronto soccorso sottraendoli agli ospedali, e viene aumentata la dotazione degli organici delle Centrale di committenza, quella struttura che dovrebbe espletare gare e appalti per l’intera sanità sarda ma che, stando alla proposta del centrosinistra, sarebbe dotata di appena cinque persone.
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