Sì al finanziamento dei Centri antiviolenza, ma la Regione controlli come vengono utilizzati i fondi
Proposto un monitoraggio per garantire assistenza adeguata a donne e minori.
«Sì al finanziamento urgente dei Centri antiviolenza e delle Case di accoglienza per le donne vittime di maltrattamenti, ma di pari passo è necessario che la spesa dei fondi erogati sia monitorata con la massima trasparenza, sia perché si tratta di soldi pubblici, sia perché è dovere della Regione assicurarsi che le persone che si rivolgono a queste strutture ricevano un’adeguata assistenza, trovando al loro servizio le professionalità e le competenze di cui veramente hanno bisogno».
Anna Maria Busia, consigliere regionale di Centro Democratico e responsabile nazionale giustizia per il suo partito, interviene riguardo all'interrogazione presentata in Consiglio regionale dall'onorevole Edoardo Tocco, con cui il rappresentante forzista chiede alla Giunta la massima celerità nell'erogazione dei fondi disponibili.
Anna Maria Busia condivide la necessità di accelerare i tempi burocratici per l’assegnazione dei finanziamenti e rilancia con un’ulteriore proposta volta a migliorare e rendere più efficiente il sistema di assistenza per le donne e i minori vittime di maltrattamenti.
«Apprendo con piacere che attraverso un’interrogazione presentata dall’onorevole Edoardo Tocco si sollecita l’urgenza relativa al rifinanziamento dei Centri antiviolenza e delle Case di accoglienza per le donne vittime di maltrattamenti», spiega Busia.
«Vista l’importanza e la delicatezza dei temi trattati, noi di Centro Democratico aggiungiamo una richiesta: posto che stiamo parlando di denari pubblici, e che la legge regionale n.7 del 2007, istitutiva dei Centri antiviolenza e delle Case di accoglienza richiede che sussistano determinati requisiti perché il finanziamento possa essere erogato, riteniamo che la Regione debba mettere in atto un constante e preciso monitoraggio sulle somme erogate, un controllo che deve riguardare la rendicontazione delle spese finora effettuate, gli obiettivi raggiunti, i programmi predisposti, i rapporti tenuti con i servizi dei Comuni e con le altre Istituzioni coinvolte in un processo che, proprio per la sua delicatezza, richiede particolari e precise competenze e professionalità», continua la consigliera CD.
«Condividiamo l’urgenza della questione, conosciamo molto bene l’importanza di un problema che ci ha visto protagonisti in una serie di iniziative volte, se non a risolvere, quantomeno a contenere un fenomeno crescente nel nostro Paese e nella nostra regione; ma riteniamo altresì che proprio la gravità della situazione richieda competenze, professionalità e coordinamento tra i diversi soggetti coinvolti e le Istituzioni, comprese le forze di Polizia che si occupano del problema», continua Anna Maria Busia.
«Sarà utile a tal fine non soltanto che si proceda all’audizione dei rappresentanti delle associazioni, ma anche coinvolgimento di tutti coloro che, a diversi livelli, lavorano per una efficace risoluzione del problema», conclude l’onorevole del Centro Democratico.
Anna Maria Busia condivide la necessità di accelerare i tempi burocratici per l’assegnazione dei finanziamenti e rilancia con un’ulteriore proposta volta a migliorare e rendere più efficiente il sistema di assistenza per le donne e i minori vittime di maltrattamenti.
«Apprendo con piacere che attraverso un’interrogazione presentata dall’onorevole Edoardo Tocco si sollecita l’urgenza relativa al rifinanziamento dei Centri antiviolenza e delle Case di accoglienza per le donne vittime di maltrattamenti», spiega Busia.
«Vista l’importanza e la delicatezza dei temi trattati, noi di Centro Democratico aggiungiamo una richiesta: posto che stiamo parlando di denari pubblici, e che la legge regionale n.7 del 2007, istitutiva dei Centri antiviolenza e delle Case di accoglienza richiede che sussistano determinati requisiti perché il finanziamento possa essere erogato, riteniamo che la Regione debba mettere in atto un constante e preciso monitoraggio sulle somme erogate, un controllo che deve riguardare la rendicontazione delle spese finora effettuate, gli obiettivi raggiunti, i programmi predisposti, i rapporti tenuti con i servizi dei Comuni e con le altre Istituzioni coinvolte in un processo che, proprio per la sua delicatezza, richiede particolari e precise competenze e professionalità», continua la consigliera CD.
«Condividiamo l’urgenza della questione, conosciamo molto bene l’importanza di un problema che ci ha visto protagonisti in una serie di iniziative volte, se non a risolvere, quantomeno a contenere un fenomeno crescente nel nostro Paese e nella nostra regione; ma riteniamo altresì che proprio la gravità della situazione richieda competenze, professionalità e coordinamento tra i diversi soggetti coinvolti e le Istituzioni, comprese le forze di Polizia che si occupano del problema», continua Anna Maria Busia.
«Sarà utile a tal fine non soltanto che si proceda all’audizione dei rappresentanti delle associazioni, ma anche coinvolgimento di tutti coloro che, a diversi livelli, lavorano per una efficace risoluzione del problema», conclude l’onorevole del Centro Democratico.
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