Carceri: SDR, a rischio attività didattica CTP Nuoro anche a Badu 'e Carros
«Occorre un immediato intervento dei vertici istituzionali provinciali e regionali per dare promuovere l’educazione degli adulti».
«Un organico ridotto all’osso, 9 insegnanti per circa 300 scrutinati all’anno, non può più garantire un’adeguata attività didattica del Centro Territoriale Permanente di Nuoro che opera stabilmente anche nelle strutture detentive di Badu ‘e Carros, Mamone, Macomer. Occorre un immediato intervento dei vertici istituzionali provinciali e regionali per dare promuovere l’educazione degli adulti».
Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, avendo appreso che «Nonostante la Direzione della Casa Circondariale di Nuoro abbia indicato da poco meno di due mesi le richieste di poter frequentare le lezioni da parte dei ristretti, circa una cinquantina, non è stato possibile avviare la scuola».
Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, avendo appreso che «Nonostante la Direzione della Casa Circondariale di Nuoro abbia indicato da poco meno di due mesi le richieste di poter frequentare le lezioni da parte dei ristretti, circa una cinquantina, non è stato possibile avviare la scuola».
«Le disposizioni statali riguardanti l’educazione permanente, secondo quanto stabilito dalla più recente normativa, tendono – sottolinea Caligaris – a valorizzare i CTP che, addirittura proprio a partire dall’anno scolastico appena avviato, devono assumere il ruolo di Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti. Un’organizzazione cioè con personalità giuridica e autonomia, dotata di dirigenza, che fornisce un servizio nel territorio e attua la formazione permanente anche nelle strutture penitenziarie non solo con corsi di primo livello per il conseguimento della terza media e di alfabetizzazione della lingua italiana ma anche per il raggiungimento del diploma con la collaborazione degli Istituti Tecnici e Professionali».
«E’ dunque indispensabile innanzitutto incrementare l’organico dei docenti e quindi avviate le procedure per attivare il CPIA. Risulterebbe infatti assurdo che un’istituzione scolastica statale, con un proprio assetto didattico e organizzativo, non potesse operare per gravi carenze nell'organico. Inqualificabile inoltre il mancato rispetto del diritto allo studio che per i cittadini privati della libertà significa acquisizione di strumenti culturali, emancipazione e opportunità per cambiare il corso di un’esistenza – conclude la presidente di SDR – in cui purtroppo l’ambiente umano e sociale hanno prodotto effetti negativi. Una parentesi rieducativa formidabile, attualmente garantita dal Ctp, prima di riassaporare appieno la libertà e conservarla».
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