Edilizia: più di 2 miliardi di credito alle imprese sarde, quasi 900milioni a Cagliari, solo 33 nel Sulcis
Meloni (Confartigianato Sardegna): «Liberiamo cittadini e imprese da tasse e burocrazia». Medio Campidano la provincia meno penalizzata dalla stretta creditizia mentre Sassari è al penultimo posto.
Sono poco più di 2 i miliardi di euro concessi al comparto edile della Sardegna, dal sistema bancario, tra il 2013 e 2014.
Nonostante la cifra erogata (2.082 milioni di euro, per la precisione) sia consistente, le imprese sarde delle costruzioni in 12 mesi hanno visto ridursi il credito del 12,3%.
Lo rileva il dossier sulla “Consistenza e dinamica del credito nelle Costruzioni”, dell’Ufficio Studi Nazionale di Confartigianato, che ha analizzato i finanziamenti alle imprese edili, tra gennaio 2013 e gennaio 2014, su dati della Banca D’Italia.
La contrazione pone la nostra regione agli ultimi posti della classifica nazionale solo prima del Molise (ultima col -14,7%), delle Marche e dell’Emilia Romagna. Al primo posto la Valle D’Aosta con solo un -3%.
In Italia, nello stesso periodo del 2014, sono stati erogati 130miliardi di credito alle costruzioni con una contrazione media del -10,2%.
A livello provinciale, in termini assoluti, 898 milioni sono andati ai costruttori di Cagliari (calo del 7,6%) mentre a Olbia-Tempio, il comparto è stato finanziato con 500 milioni (-6,3%). Dall’altra parte la provincia con meno finanziamenti è Carbonia-Iglesias con soli 33 milioni erogati (-19,8%).
In termini percentuali, il Medio Campidano, con un calo rilevato solo del -0,4%, è il territorio meno penalizzato d’Italia. Al contrario, Sassari, con un decremento del 25,4% (349 milioni di erogato) risulta essere la seconda provincia nazionale più penalizzata, solo dopo Verbano-Cusio-Ossola (Piemonte) con -33,1%.
«Siamo di fronte ad una situazione assai critica e che ancora non vede soluzioni – afferma Giacomo Meloni, della Presidenza Regionale di Confartigianato Sardegna, – soprattutto continua ad avere risvolti pesanti sia per le imprese artigiane, sia per quelle piccole e poco capitalizzate».
«Se non si interverrà tempestivamente – continua Meloni – rischiamo che i prossimi mesi siano peggiori di quelli passati. La crisi ha bloccato il mercato immobiliare e gli imprenditori sono stretti in una morsa fatta di scarso credito bancario e da tempi di pagamento delle Pubbliche Amministrazioni di certo non in linea con le Direttive Europee».
«Quindi – conclude il Dirigente Regionale – è necessario rimettere in circolo il capitale con una doppia azione: sui privati, affinché siano non siano stritolati dalle tasse e liberati dalla burocrazia, e sugli imprenditori, perché possano accedere al mercato creditizio evitando di finire tra le mani degli usurai».
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