Edison punta ad acquistare E-On per cambiare gli equilibri nel settore dell'energia
In gioco, 6,6 GigaWatt di potenza, distinti fra idroelettrico, termoelettrico,cicli combinati, eolico e biomasse, più un portafoglio clienti di circa 800.000 energia e gas.
Entro il tre novembre la nuova proprietà del patrimonio E-On sarà nota, tale è la scadenza per le offerte vincolanti, un pacchetto di investimenti pari a 2 MLD di Euro.
A breve ci sarà un po di scompiglio tra i protagonisti del settore elettrico. Chi si agiudicherà il patrimonio dei tedeschi, potrà fare la differenza nel mercato dell’energia. Ci sono 6,6 GigaWatt di potenza in gioco distinti fra idroelettrico, termoelettrico,cicli combinati,eolico e biomasse, più un portafoglio clienti di circa 800.000 energia e gas.
A breve ci sarà un po di scompiglio tra i protagonisti del settore elettrico. Chi si agiudicherà il patrimonio dei tedeschi, potrà fare la differenza nel mercato dell’energia. Ci sono 6,6 GigaWatt di potenza in gioco distinti fra idroelettrico, termoelettrico,cicli combinati,eolico e biomasse, più un portafoglio clienti di circa 800.000 energia e gas.
Tutto ciò ridisegna la mappa italiana della produzione, dei fatturati, dei clienti, concretizzando magari fatturati e predominanza in Europa di tutto rispetto.
Tornando all’Italia il settore ancora resta sotto gli effetti procurati dalla crisi, quindi pochi guadagni,sovra capacità installate, regole poco chiare sulle installazioni di fotovoltaico ed eolico, che poco armonizzano con il resto delle produzioni, tranne far cessare la produzione di diversi impianti prepotentemente, poi ci sono i casi emblematici come Sorgenia e Tirreno Power che insegnano .
Tra i vari pretendenti insiste Edf , tramite la sua controllata italiana Edison, che si è proposta addirittura con una trattativa privata, dove pare abbia manifestato interesse per tutto il pacchetto E-On. Come Uiltec auspichiamo per una conclusione cosi fatta, poiché armonizzare la vendita, la successiva riorganizzazione, all’interno di un gruppo allargato , genera meno rischi e maggiori possibilità per i lavoratori.
Secondo Edison, nella prossima ripresa economica, sarà utile avere nel parco di generazione impianti termoelettrici a carbone, economici giusto appunto.
Non è chiaro se Edison giocherà la partita con dei partner, soci o fondi d’ investimento, magari per spacchettare e dividere il bottino,un attimo dopo l’acquisto .
Non a caso, appaiono attori in questa vicenda che portano il nome di Shanghai Elettric Power, controllata dal governo di Pechino, tra i più grandi gestori di centrali di produzione in Cina. Parrebbe che questi tengano a cuore la centrale di Fiumesanto.
Altra trattativa privata è stata confermata dall’amministratore delegato dell’Enel , Francesco Storace, che vuole mettere le mani su Terni e su i suoi impianti idroelettrici per 513 MW, altro punto di interesse sono gli 800.000 clienti per elettricità e gas, che proietterebbero e non poco Enel Energia.
Insomma non mancano fondi americani, svizzeri, di tutto e di più, ma ciò che manca davvero è rendere partecipi le parti sociali sugli sviluppi della trattativa, sulle strategie industriali che devono essere note, sugli affidamenti necessari per tranquillizzare il territorio, i lavoratori, gli enti locali. Nulla , silenzio assordante, governo con la bocca cucita e politica in vacanza.
Come Uiltec diciamo che, le parti sociale devono essere investite delle problematiche, delle decisioni, costruendo le tappe, le garanzie, necessarie per il proseguo nella gestione complessa come quella di una centrale, o meglio di diverse centrali in Italia.
Unica nota positiva di questi giorni, è stata la notizia della avvenuta richiesta della proroga dell’autorizzazione alla costruzione del gruppo a carbone, che scadrebbe il 4 dicembre, senza della quale si butta al macero l’unico progetto di costruzione per una centrale termoelettrica a carbone in tutta Italia. Come Uiltec e come Sardi non possiamo davvero perdere questa opportunità.
Per il resto, il clima è diventato davvero pesante, Fiumesanto negli ultimi mesi assume le sembianze di Alcatraz.
Le relazioni industriali a livello locale si deteriorano giorno dopo giorno. In una centrale dove si installano telecamere anche in bagno, dove non si fanno entrare più i sindacalisti, dove non si può svolgere la normale attività sindacale, se non opportunamente invitati, dove sono in atto restrizioni di ogni tipo, non c’è da stare allegri. Ma E-On forse non dorme sonni tranquilli?.
Saranno i Sindacalisti ad aver creato una serie di problemi all’impianto, all’ambiente, ecc.
Ma questa controtendenza industriale e di realazione, non è da ricondurre ai prenditori tedeschi…ma alla direzione locale.
Franco Peana
Referente Settore Elettrico Uiltec-UIL
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