Il 21enne di Ladispoli batte tutti grazie a una prova radicale
Dietro di lui il veterano Nicola Bresciani; il cagliaritano Alessandro Piu terzo. Ottima gara di Alessandro Scalas che acciuffa nuovamente il quarto posto.
Roberto D’amico |
ISOLA ROSSA / Ancora una volta la baia della Marinedda ha regalato adrenalina pure. L’undicesima edizione del Frozen Open, la gara di surf che si è svolta ieri primo settembre nella spiaggia del comune di Trinità d’Agultu, ha tenuto il pubblico con il fiato sospeso.
Un po’ per quelle onde mangiauomini – in mattinata c’erano frangenti di almeno tre metri – e un po’ per l’altissimo livello tecnico che i surfisti hanno saputo esprimere. A conquistare il titolo di undicesimo re della baia questa volta è stato il 21enne di Ladispoli Roberto D’amico. Il podio, per la prima volta dopo tanti anni, è tutto italiano. Nicola Bresciani (33 anni, Forte dei Marmi), è arrivato secondo in una finale al cardiopalma, il cagliaritano Alessandro Piu (25 anni) terzo e Alessandro Scalas (25 anni, Buggerru) ha conquistato per la seconda volta di fila un quarto posto.
Un po’ per quelle onde mangiauomini – in mattinata c’erano frangenti di almeno tre metri – e un po’ per l’altissimo livello tecnico che i surfisti hanno saputo esprimere. A conquistare il titolo di undicesimo re della baia questa volta è stato il 21enne di Ladispoli Roberto D’amico. Il podio, per la prima volta dopo tanti anni, è tutto italiano. Nicola Bresciani (33 anni, Forte dei Marmi), è arrivato secondo in una finale al cardiopalma, il cagliaritano Alessandro Piu (25 anni) terzo e Alessandro Scalas (25 anni, Buggerru) ha conquistato per la seconda volta di fila un quarto posto.
In palio c’erano la gloria e il ricco montepremi (2.500 euro in denaro e 2.000 euro in materiale tecnico e abbigliamento), e i surfisti che ieri mattina hanno avuto il coraggio e abbastanza fiato ci hanno provato. Non è stata una passeggiata il Frozen Open, la gara di richiamo internazionale organizzata dal Nesos surf club alla Marinedda. La baia ha infatti fatto capire a tutti cosa è capace di generare: sin dalla mattina la spiaggia era pettinata da un forte vento di maestrale e da onde alte almeno tre metri.
Vere e proprie montagne di acqua e schiuma che i venti atleti iscritti hanno cercato di domare. La competizione, giunta all’undicesima edizione, ha quindi regalato ancora una volta emozioni e adrenalina. Il contest è iniziato poco dopo le 13 con quattro batterie da cinque atleti.
In gara non sono mancati gli ospiti internazionali. Non c’era il franco-brasiliano Eric Rebiere, rimasto a Lisbona per surfare le onde giganti di Nazarè (circa dieci metri), ma era presente il venezuelano Victor De Nobrega che nonostante un surf pulito è rimasto vittima di una semifinale di fuoco dove hanno primeggiato Piu e D’amico (la heat ha messo ko anche il campione italo-capoverdiano Airton Cozzolino).
In gara non sono mancati gli ospiti internazionali. Non c’era il franco-brasiliano Eric Rebiere, rimasto a Lisbona per surfare le onde giganti di Nazarè (circa dieci metri), ma era presente il venezuelano Victor De Nobrega che nonostante un surf pulito è rimasto vittima di una semifinale di fuoco dove hanno primeggiato Piu e D’amico (la heat ha messo ko anche il campione italo-capoverdiano Airton Cozzolino).
Nell’altra semifinale invece c’erano lo stesso alcuni pezzi da novanta del surf italiano, tra cui Nicola Bresciani e Lorenzo Castagna che nonostante una delle migliori prove ottenute nella prima heat ha dovuto cedere le armi a Giuseppe Romano e ad Alessandro Scalas (secondo). La finale è stata una sfida senza esclusioni di colpi e che sino a metà heat avrebbe potuto vincere chiunque. Alessandro Piu, uno dei favoriti, ha commesso però un’interferenza su Bresciani che gli è costata carissima. A quel punto le cose erano più o meno fatte e il primo posto se lo sono giocati D’amico e il 33enne di Forte dei Marmi, tornato alle gare dopo un periodo di stop. Entrambi hanno fatto vedere numeri e acrobazie decise, soprattutto off the lip stile vecchia scuola ben assestati e precisi. Il 21enne D’amico però aveva una marcia in più ed è riuscito ad acciuffare alcune onde che gli hanno permesso lunghe corse sulle sinistre della Marinedda. Piu, in ogni caso, è riuscito a piazzarsi terzo davanti al 25enne di Buggerru Alessandro Scalas. Al quinto posto a pari merito Airton Cozzolino e Giuseppe Romano.
La carovana del Nesos capitanata dagli speaker Fabio di Molfetta e Vittorio Casu si è poi spostata nel quartiere generale dell’associazione, cioè davanti alla rampa Skate Rock, la struttura teatro qualche settimana fa di altre manifestazioni sportive.
Lì è stato letto il verdetto dei giudici (head judge Serafino Pittau) e sono stati assegnati i premi agli atleti, oltre ad alcuni premi speciali: quello per il miglior wipeout (cioè la caduta più spettacolare) è andato al sassarese – e componente dell’organizzazione – Vittorio Casu. Poi è iniziato il tradizionale lancio dei gadget alla folla. Cappellini, magliette, pantaloni, portachiavi e altri oggetti sono stati distribuiti con generosità al pubblico.
La musica del dj Fabiano ha quindi riiniziato a pompare, dando così inizio al party di chiusura dell’intensa stagione di eventi organizzati dal Nesos surf club. «Un’altra edizione del Frozen Open è finita nel migliore dei modi – hanno spiegato gli organizzatori – siamo molto contenti soprattutto per la risposta del pubblico. Anche quest’anno in spiaggia ad applaudire i partecipanti c’erano tantissime persone. Il surf è stato poi il vero collante di tutto, e gli atleti sono stati fantastici».
Gli eventi Nesos sono supportati dagli sponsor Ade Shoes, Nesos surf shop, Frozen Clothing, Marineddabay surf Camp e Gatorade, in collaborazione con AquaFantasy e Agenzia Immobiliare Isola Rossa. Hanno inoltre il patrocinio del Comune di Trinità d'Agultu e della Fisurf, la Federazione italiana di surf da onda.
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