John Mpaliza ricevuto dal presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau
Maratoneta congolese conosciuto in Europa come il Peace Walking Man.
CAGLIARI / «Sto camminando per il Congo, la mia terra, ma oggi anche per la Siria, la Palestina e tutti i paesi africani che vivono dei conflitti». Il maratoneta John Mpaliza, conosciuto ormai in tutta Europa come il Peace Walking Man, questa mattina ha scelto come tappa della sua lunga marcia per la pace “Reggio – Reggio” (partita il 20 luglio da Reggio Emilia), anche Cagliari e in particolare il palazzo di via Roma.
Ad accoglierlo, a nome di tutta l’assemblea sarda, il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau che ha sposato l’iniziativa promossa dalla deputata del PD e sindaco di Sadali, Romina Mura e dell’associazione l’Arca Verde Otonga, l’onlus nata nel 2006 per la tutela e la valorizzazione della biodiversità e il sostegno a distanza in Ecuador.
Ad accoglierlo, a nome di tutta l’assemblea sarda, il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau che ha sposato l’iniziativa promossa dalla deputata del PD e sindaco di Sadali, Romina Mura e dell’associazione l’Arca Verde Otonga, l’onlus nata nel 2006 per la tutela e la valorizzazione della biodiversità e il sostegno a distanza in Ecuador.
«Dopo quasi quindici anni in Italia – ha spiegato l’ingegnere informatico nato nella Repubblica Democratica del Congo - ho deciso di fare qualcosa per il mio popolo».
Dal 2010 John si è messo in cammino per raccontare quanto accade in Congo: dall’ex Zaire provengono l’80% dei minerali, in particolare stagno e coltan, contenuti negli smartphone e tablet di tutto il mondo, estratti da minatori bambini che muoiono a centinaia ogni anno di tumore. Con la sua lunga marcia John oltre a svolgere attività di informazione e sensibilizzazione tra i giovani nei tanti incontri che tiene nelle scuole, chiede ad enti ed istituzioni, Europa e comunità internazionali, una legge sulla tracciabilità dei componenti.
Dal 2012 il maratoneta congolese dopo aver abbandonato il suo lavoro al comune di Parma, ha camminato per chilometri e chilometri raccontando della guerra civile in Congo, terra senza pace e dai confini incerti. Ha percorso a piedi il cammino di Santiago di Campostela, da Reggio Emilia è arrivato a Roma, ha partecipato alla Perugia – Assisi ed è andato a piedi sino a Bruxelles per chiedere alle istituzioni europee di interessarsi alla crisi dei Grandi Laghi.
Durante il suo viaggio – come ha raccontato questa mattina al presidente Ganau - moltissime persone si sono unite alla sua marcia per la pace. Anche per questo John Mpaliza ha deciso di “rompere il silenzio” sulle guerre in Congo ma anche in Siria e Palestina e in tutti quei paesi nel mondo che oggi vivono un conflitto.
«Denunciare una guerra sommersa di cui poco si parla – ha dichiarato il presidente Ganau – rende ancora più meritoria la sua iniziativa. Oggi conoscere i conflitti, capirne le ragioni e le motivazioni molto spesso insensate, possono aiutarci nell’accoglienza, non sempre facile per noi italiani». «In termini di accoglienza Il nostro Paese è avanti dal punto di vista culturale – ha dichiarato l’onorevole Mura – molto meno da quello legislativo. Siamo una regione al centro del Mediterraneo e la nostra isola può e deve metter bocca sul tema dell´immigrazione, sulle politiche di accoglienza e non subire decisioni prese altrove».
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