La bellezza della Brigata Sassari nel libro del giornalista Antonio Muglia
Ritratti di soldati/Retratos de soldados.
SASSARI / Ci sono i volti di chi rischia la morte, gli sguardi fieri di chi è sicuro di fare del bene. Ci sono poi le sensazioni e le emozioni di una vita: la felicità per la nascita di un figlio, la paura per gli attentati, l’adrenalina delle missioni.
C’è tutto questo in “Brigata Sassari. Ritratti di soldati/Retratos de soldados”, il libro del giornalista Antonio Muglia che sarà presentato martedì 23 settembre alle 18.30 nel circolo Diavoli Rossi nella caserma Lamarmora di piazza Castello a Sassari (ingresso da via Politeama).
C’è tutto questo in “Brigata Sassari. Ritratti di soldati/Retratos de soldados”, il libro del giornalista Antonio Muglia che sarà presentato martedì 23 settembre alle 18.30 nel circolo Diavoli Rossi nella caserma Lamarmora di piazza Castello a Sassari (ingresso da via Politeama).
Il volume, edito da Carlo Delfino e promosso dalla Banca di Sassari, raccoglie ottantotto ritratti di soldati e 176 pensieri. Poche parole, a volte riferite al lavoro, molto più spesso alla famiglia. E che dimostrano quanto i sassarini siano attaccati alla loro terra e alla loro identità.
Andrea Alciator |
Ufficiali, sottufficiali e graduati. Sminatori, fucilieri, esperti informatici, contabili, giovani e meno giovani. Ognuno con le proprie paure, le proprie gioie. Tutti però accomunati da quell’attaccamento ai colori bianco e rosso dei Dimonios, dalla passione per la propria terra e per la propria famiglia. Il giornalista Antonio Muglia ha provato a mettere a nudo metaforicamente 88 soldati della gloriosa Brigata Sassari sia con l’obiettivo fotografico sia con la penna, cercando di mostrare a tutti quello che spesso non si riesce a vedere dall’esterno.
Emanuele Mameli |
Cioè gli uomini e le donne che stanno dentro ogni divisa e che ogni giorno lavorano per garantire la difesa dell’Italia: un’attività che li ha portati spesso nelle pericolose missioni estere dove la tensione e i rischi sono all’ordine del giorno, ultima delle quali quella in Afghanistan, terminata meno di un mese fa.
Il volume raccoglie quindi non solo le fotografie in bianco e nero dei militari, ma anche le loro storie. Frammenti di vita che inevitabilmente appartengono sia all’uomo, sia al soldato, ma che rivelano ancora una volta l’estrema sensibilità che viene universalmente riconosciuta ai soldati italiani in generale e, in particolare, a quelli sardi. Una sensibilità racchiusa nella prefazione al volume, curata dallo storico e intellettuale Manlio Brigaglia, che ci ricorda dei ritratti di quei sassarini chiamati a Tempio e a Sinnai all’alba della prima guerra mondiale.
Martina Cambuli |
Un filo logico, quello con il passato, che nel libro di Antonio Muglia rivive grazie alla traduzione in sardo di tutti i testi, curata dal giornalista Salvatore Taras, esperto in cultura della Sardegna. La limba, infatti, durante gli anni duri del conflitto mondiale è stata il collante del popolo del 15-18 andato a combattere sul Carso, dove nacque il mito dei Diavoli Rossi.
Il volume, promosso dalla Banca di Sassari nell’ambito del progetto Conosciamoci Meglio, sarà presentato in anteprima martedì 23 settembre alle ore 18.30 nel circolo Diavoli Rossi della caserma Lamarmora di piazza Castello a Sassari, con ingresso da via Politeama.
A fare gli onori di casa sarà il comandante della Brigata Sassari, il generale Manlio Scopigno. La serata, moderata dal giornalista della Nuova Sardegna Pier Luigi Piredda, prevede i saluti e gli interventi del presidente della Banca di Sassari, il dottor Ivano Spallanzani, del giornalista Salvatore Taras, dell’editore Carlo Delfino e dell’autore.
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