La provincia eclettica. ricognizione dello spazio
La cantina sa chintina di Pipinu de Brocale sarà lo scenario della mostra.
La cantina sarà lo scenario della mostra la provincia eclettica. ricognizione dello spazio / il peccato originale del fotografo Giovanni Carru, una ricerca sullo spazio urbano e sul territorio circostante. Nello stesso spazio, ad orari definiti, si esibiranno diversi gruppi di canto a tenore del paese.
La cantina, accessibile da via Brigata Sassari e facilmente raggiungibile a piedi dal centro, sarà aperta nei giorni 6 e 7 settembre 2014. Maggiori informazioni saranno fornite presso l’info point predisposto nella piazza principale per la manifestazione.
Dello stesso autore è uno dei progetti esposti lungo le vie del centro storico per Bitti a memoria. Dieci fotografi per la solidarietà, evento organizzato dall’associazione culturale Su Palatu Fotografia.
Giovanni Carru è nato a Bitti nel 1980. Ha vissuto per diversi anni a Siena, dove ha conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione con una tesi in Antropologia Visiva sul lavoro in Sardegna di Franco Pinna, grande fotografo del dopoguerra.
Ha lavorato a lungo come assistente per diversi fotografi, occupandosi di ritratto, fotografia editoriale e pubblicitaria per riviste italiane ed estere. Attualmente è tornato a vivere in Sardegna, dove alterna progetti personali a lavori editoriali e commerciali per aziende e privati.I suoi lavori sono visibili sul sito personale www.giovannicarru.it
Ha lavorato a lungo come assistente per diversi fotografi, occupandosi di ritratto, fotografia editoriale e pubblicitaria per riviste italiane ed estere. Attualmente è tornato a vivere in Sardegna, dove alterna progetti personali a lavori editoriali e commerciali per aziende e privati.I suoi lavori sono visibili sul sito personale www.giovannicarru.it
Mostre/Installazioni:
A memoria. Bitti, 2014
Ex voto suscepto. Bitti, 2013
Prima della rivoluzione. Bitti, Nuoro 2012
Remunnu ‘e Locu. Visioni. Bitti, Nuoro 2012
Corda. Bitti, Nuoro, Villanova Monteleone, Orune 2011. Sassari, Nuoro 2012
Contos de cuchina. Onanì, 2011, 2012
Tenore Remunnu ‘e Locu. Bitti, 2010, 2011
Pinnettos. Onanì, 2010
Trame. Siena, 2004
Libri:
L’Olio in Sardegna. Storia, tradizione e innovazione, AAVV, Ilisso Editore, 2013
Galanias. I tesori dell’artigianato sardo, AAVV, Regione Sardegna, 2013
Legni. Storia, cultura e tradizione, AAVV, Ilisso Editore, 2012
La provincia eclettica. ricognizione dello spazio / il peccato originale.
Doveva essere un saggio, la catalogazione degli spazi circostanti e delle tipologie architettoniche, dentro e fuori l’abitato. Ricognizione è un termine che evoca distacco, un’azione militare priva di contatto e coinvolgimento. Non presuppone giudizi, prese di posizione. Nessuna interpretazione dei dati, semmai lasciata ad altri, quanto una raccolta analitica di vedute. Invece il progetto ha preso forma in un flusso di coscienza, a più riprese, una registrazione libera, assecondando vettori spaziali e temporali compositi. L’osservazione non genera analisi, ma valutazioni istintive e nuovi dubbi, senza alcuna ambizione di sintesi. A volere cambiare sguardo, la provincia spopolata assume sembianze da suburba, periferia metropolitana. Distante anni luce dal piccole e rassicurante universo sin qui figurato. Un paesaggio nostro ha ceduto all’omologazione, plasmato lentamente e senza consapevolezza su modelli remoti. E’ la somma inesatta di elementi vari, dissonanti , alla ricerca di una nuova armonia. Piombato così, per caso, in un’ immaginario lontano. Contemporaneo e ben oltre il pittoresco, a cui ci si vorrebbe ancora aggrappare.E’ necessario estraniarsi, assumere un punto di vista forestiero, per apprezzare una veduta quotidiana andando oltre l’abitudine. Il punto di vista di un viaggiatore insonne, che si attardi per le vie del paese alle ore meno convenzionali. Che, guardandosi attorno, si interroghi sulle ragioni di un gotico contemporaneo, appena eretto o già rudere, espressione come ogni architettura dei princìpi dell’umanità che ospita. Scheletri, slanci verso l’alto, vuoti, linee verticali, dislivelli vertiginosi. Simulacri di tempi migliori, ambizioni individuali, saghe familiari e migrazioni fortunate. Il sottrarsi a ogni azione e progetto collettivo, canoni pragmatici, una pianta disordinata ed estemporanea. Ordine e pulizia formale relegati all'esterno dell’abitato vitale. I feticci sorti tutt’attorno, totem in acciaio, silicio e lega leggera, testimoniano la pratica di nuovi culti, i cui numi tutelari, a ben vedere, devono ancora dimostrare la propria benevolenza. Come altri idoli, brillanti per pochi lustri e rapidamente decaduti, di cui non rimangono che le spoglie. Le ciminiere solitarie, ora spente e inutili, sono il peccato originale.
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