Presentata la mozione per la costituzione del distretto urbano del commercio
Realizzazione di un piano di sviluppo territoriale e di marketing urbano, e la nascita di un Town Center Management per il rilancio e la regolamentazione del settore del commercio.
ALGHERO / È stata protocollata martedì mattina la mozione del Partito Democratico, a firma di Enrico Daga e Mimmo Pirisi, con la quale il consiglio comunale impegna sindaco e giunta affinché si individui in tempi rapidi un advisor qualificato di comprovata esperienza e affidabilità, per accompagnare l'amministrazione e gli operatori economici nel rilancio della destinazione Alghero, attraverso le seguenti azioni:
1) Realizzazione di un piano di sviluppo territoriale e di marketing urbano e nascita di un Town Center Management.
2) Costituzione del Distretto Urbano del Commercio.
3) Creazione di una Task Force per assicurare fund raising su progetti finanziati da leggi regionali, nazionali, comunitarie e dare supporto per la sperimentazione di metodiche d'intervento innovative, favorire la predisposizione di atti amministrativi specifici.
4) Realizzazione di un piano di comunicazione.
5) Realizzare un piano di formazione concordato con gli operatori di settore.
6) Predisposizione di strumenti di incentivo e orientamento alle attività.
Anche la stagione turistica in corso, che ormai volge al suo termine, ha messo in luce le profonde lacune del Piano Commerciale adottato nel 2007. Già allora – come è possibile verificare dalla lettura dei verbali dei consigli comunali di quell’anno – erano state, da una parte, sottolineate le lacune che questo importante strumento di pianificazione e regolamentazione conteneva, dall’altra, erano stati preventivati gli esiti nefasti di alcune direttive in esso contenute. L’apice di tale distorsione si è manifestata con quella che è stata giornalisticamente chiamata “la guerra dei tavolini”.
«Con la direttiva comunitaria sui servizi, la Bolkestain, - afferma l'estensore della mozione, il consigliere comunale Enrico Daga, che fra l'altro è anche il presidente interprovinciale Sassari – Gallura e membro del comitato direttivo nazionale della Fipe, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi - da una parte il legislatore ha introdotto norme che liberalizzano l'apertura di pubblici esercizi, dall'altra ha mantenuto l’obbligo di autorizzazione rilasciata dai Comuni per le zone soggette a tutela, cioè quelle zone per le quali è consentito di adottare provvedimenti di programmazione delle aperture di pubblici esercizi prevedendo divieti o limitazioni all'apertura di nuove attività, qualora motivi di sostenibilità ambientale, sociale e di viabilità, rendano impossibile consentire ulteriori flussi di pubblico nella zona interessata senza incidere in modo grave sui meccanismi dì controllo, in particolare per il consumo di alcolici, e senza ledere il diritto dei residenti alla vivibilità del territorio e alla normale mobilità.
La necessità di armonizzare il regolamento di concessione nelle aree pubbliche per la somministrazione di alimenti e bevande introducendo criteri che tendano al miglioramento della qualità del servizio – continua Daga – è sempre più impellente. I complessi problemi del commercio, settore portante della nostra economia, non possono essere affrontati con soluzioni empiriche o sperimentazioni fantasiose, ma con un serio approccio tecnico che sappia mutuare le migliori esperienze in atto nel Paese e in Europa».
Altri in
Recenti in
Recenti in
Commenti