Bono: chiude la seconda classe di Ragioneria
Lo spopolamento scolastico avanza!
Nel territorio del Goceano la scuola è un argine allo spopolamento, è un’occasione per i ragazzi di costruirsi un percorso formativo. Ma le cose stanno peggiorando di anno in anno, come del resto in tutto il territorio nazionale sardo, specie nelle zone interne.
Per la mancanza di strutture scolastiche e per la soppressione o l'accorpamento di diverse classi gli studenti e le loro famiglie sono obbligati ad affrontare cospicue spese di viaggio per raggiungere Nuoro e Ozieri.
Il colonialismo italiano, - secondo il Fronte Indipendentista Unidu - «invece di pensare al bene degli studenti che abitano in quella zona della Sardegna, pensa solamente ad eseguire tagli sulle spalle degli stessi e delle loro famiglie. Così la classe II° di Ragioneria dell’istituto Fermi di Bono quest'anno non aprirà. La motivazione? Il mancato raggiungimento di 15 alunni nella classe, quindi la classe viene soppressa d’ufficio secondo le disposizioni vigenti del MIUR (il Ministero italiano che si occupa della scuola)».
Il Fronte Indipendentista Unidu precisa - «che nella classe in questione è presente un disabile con il 100% di certificazione per il quale sarebbe impossibile o comunque molto problematico viaggiare. A causa dell’applicazione meccanica delle norme vigenti a lui verrebbe negato, o comunque reso assai difficoltoso, il diritto allo studio».
Il Fronte Indipendentista Unidu insiste - «perché venga urgentemente approvato dalla Regione, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale, un serio e documentato pacchetto di deroghe alle disposizioni del MIUR, perché in Sardegna chiudere una scuola a causa del mancato raggiungimento del numero minimo degli studenti significa condannare una comunità allo spopolamento e scaricare sulle famiglie sarde insostenibili costi di trasporto, anche considerate le deleterie condizioni dei trasporti pubblici e della viabilità in Sardegna».
In conclusione il Fronte Indipendentista Unidu - «invita gli studenti di Bono, il corpo docente, il personale ATA e le famiglie a mobilitarsi, se necessario anche con azioni di occupazione della scuola al fine di ottenere l’immediato ripristino della classe e l’esercizio attivo del diritto allo studio per tutti gli studenti bonesi!».
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