Carta, su impugnazione da parte del Governo Italiano, della Legge Regionale 7 agosto 2014, n.16
«La Sardegna ed i suoi interessi vitali, non ha mai avuto, così come oggi non ha, Governi amici».
CAGLIARI / L’impugnazione da parte del Governo Italiano, della Legge Regionale 7 agosto 2014, n.16 deliberata nella seduta del Consiglio dei Ministri del 30 settembre 2014, recante “Norme in materia di agricoltura e sviluppo rurale: agrobiodiversità, marchio collettivo, distretti“, «E' un ulteriore atto di prevaricazione, arroganza e mortificazione, l’ennesimo posto in essere, nei confronti del tessuto produttivo ed economico della Sardegna, peraltro maggiormente colpito, rispetto alle altre regioni, dalla grave crisi con particolare riferimento al mondo Agricolo. E ciò è ancora più grave, se si considera la comunanza d’intenti, la collocazione e l’affinità politica tra il governo Nazionale e quello Regionale, a ulteriore dimostrazione, che la Sardegna ed i suoi interessi vitali, espressi liberamente dalla massima assemblea Sarda, non ha mai avuto, così come oggi non ha, Governi amici».
A sottolinearlo è l’On.le Angelo Carta, gruppo P.S.d’Az, componente della Commissione V^, attività produttive del Consiglio regionale.
«E’ del tutto evidente, - prosegue l’On. le Carta, - pur in attesa del deposito, per poter compiutamente valutare la sostanza ed il contenuto delle motivazioni del ricorso alla Corte Costituzionale, il tentativo del Consiglio dei Ministri di inibire ogni possibile tutela delle nostre produzioni con particolare riferimento all’istituzione del marchio collettivo di qualità agroalimentare, sulla tracciabilità e sulle eccellenze. Il Presidente e la Giunta Regionale, hanno il dovere di rappresentare, difendere e tutelare l’interesse primario della Sardegna, al fine di sostenere quanto legittimamente deciso dal Consiglio Regionale».
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