Continuità territoriale, Cossa: «Basta con i monopoli dei trasporti aerei»
«Serve concorrenza per avere biglietti meno cari e più servizi».
CAGLIARI / «Oggi la Sardegna per tre giorni la settimana è tagliata fuori da tutte le rotte eccetto Roma e Milano. A partire dal 27 ottobre i sardi dovranno fare scalo a Napoli.
La disastrosa esperienza di questi anni impone un radicale mutamento di strategie: la Sardegna non può accettare una perenne precarietà nel trasporto aereo, che comporta un danno spaventoso per l'economia. Basta rotte date in monopolio a questa o quella compagnia: occorre strategicamente puntare sulla competizione tra i vettori e sulla qualità del servizio. Le basse tariffe sono solo una componente di un servizio accettabile: bisogna anche garantire copertura di voli durante tutto l'arco dell'anno e durante la giornata».
La disastrosa esperienza di questi anni impone un radicale mutamento di strategie: la Sardegna non può accettare una perenne precarietà nel trasporto aereo, che comporta un danno spaventoso per l'economia. Basta rotte date in monopolio a questa o quella compagnia: occorre strategicamente puntare sulla competizione tra i vettori e sulla qualità del servizio. Le basse tariffe sono solo una componente di un servizio accettabile: bisogna anche garantire copertura di voli durante tutto l'arco dell'anno e durante la giornata».
Lo dice il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa, che in Consiglio regionale ha sollevato nei giorni scorsi la questione della continuità territoriale.
«Accanto ai 17 milioni trasportati dalle low cost - spiega Cossa - ce ne sono anche oltre 30 milioni, tra Continuità 1 e 2, trasportati dalle compagnie aeree tradizionali, le uniche in grado di garantire realmente la continuità territoriale. Le low cost permettono di potenziare enormemente le opportunità, ma non possono essere una scelta strategica».
Quanto alla «Commissione europea: dopo i mille pasticci fatti in questi anni, adesso rispettare le regole e trattare prima con l'Europa le questioni più delicate».
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