Le Contaminazioni Linguistiche di Sartegna Contemporanea
Inaugurazione della personale dell'artista Maria Grazia Tuveri.
Principali mostre personali e collettive
1996, Personale “La via del Sale”- Tergu (Ss)
1997, Collettiva Palazzo della provincia di Sassari
1998, Collettiva durante la rassegna nazionale di Teatro sperimentale, Teatro Versi, Sassari.
1998, Palazzo Barberini, quadriennale di arte moderna, academy of Art, Roma.
1999, Collettiva “presenze del contemporaneo”, Palazzo della Provincia, Sassari.
2001, Collettiva, sede dell’associazione P.A.C.E Roma - Personale “Lo sguardo del non vedente”, installazione in linguaggio braille, Palazzo Ducale, Sassari.
2002, In occasione dell’apertura dello spazio tattile per non vedenti, esposizione permanente di un’opera dedicata, museo Sanna, Sassari.
2008, Arte in Riviera, Hotel Carlos V, Alghero. - Collettiva di pittura ex Lega Navale, Alghero (Ss)
2009, Personale “Inseminazione artificiale”, galleria “Il Buco”, Sassari.
2010, Personale di art-design sedie:Villa Mimosa, Sassari Atelier Regina, Sassari
2011, AbitaMi Milano, in collaborazione con Edilana, presentazione di un letto per bambini, con imbottiti in lana di pecora sarda.
2013, Personale, Balarbur, San Teodoro (OT).
VILLANOVAFORRU / Nuovo appuntamento per “Sartegna Contemporanea”, che nell'occasione ritrova la collaborazione di “Arte 52”. Domani, venerdì 17 ottobre, alle ore 18, nelle sale del Museo Naturalistico del Territorio “G.Pusceddu” di Villanovaforru, è in programma l’inaugurazione della personale “Contaminazioni Linguistiche”, dell’artista Maria Grazia Tuveri, visitabile fino a domenica 16 novembre.
L’arte è espressione di creatività e fantasia col quale l’uomo esteriorizza la propria interiorità, un linguaggio nobile che prende forma e visibilità attraverso la ricerca artistica e spirituale. È proprio la sperimentazione di nuovi linguaggi a caratterizzare l’arte di Tuveri.
Dopo l’esperienza vissuta durante un laboratorio di pittura, l’artista ha intrapreso una ricerca sul linguaggio braille, la cui punteggiatura prende una struttura inconsueta, diventando forma e ritmo. Materiali insoliti introducono e arricchiscono codici di espressione che danno vita ad un linguaggio universale dell'arte che parla con il cuore e al cuore si rivolge, scolpendosi nella memoria.
L’arte è espressione di creatività e fantasia col quale l’uomo esteriorizza la propria interiorità, un linguaggio nobile che prende forma e visibilità attraverso la ricerca artistica e spirituale. È proprio la sperimentazione di nuovi linguaggi a caratterizzare l’arte di Tuveri.
Dopo l’esperienza vissuta durante un laboratorio di pittura, l’artista ha intrapreso una ricerca sul linguaggio braille, la cui punteggiatura prende una struttura inconsueta, diventando forma e ritmo. Materiali insoliti introducono e arricchiscono codici di espressione che danno vita ad un linguaggio universale dell'arte che parla con il cuore e al cuore si rivolge, scolpendosi nella memoria.
«Alla base della genesi creativa di Maria Grazia Tuveri – spiega il critico d’arte Flaminia Fanari - è spesso la dialettica della visione, ad occhi aperti e chiusi, della componente naturale ed emozionale del mondo circostante. Anche il processo di trasformazione della materia si duplica, perché procede sui binari della conversione dell’idea in opera d’arte e della contemporanea riconversione della materia in una fresca sostanza figurativa, capace di comunicare a chi ha occhi per sentire e mani per capire».
Il progetto d’arte curato dall'algherese Giovanni Corbia, è così pronto a “farsi in cinque”. Infatti, con il vernissage di Tuveri, saranno cinque i musei che ospiteranno, in contemporanea, altrettanti eventi targati Sartegna Contemporanea. Oltre al già citato Museo Naturalistico del Territorio “G.Pusceddu” di Villanovaforru, Niolu sarà all’ “Agorà” di Ghilarza, al Museo di Arte Contemporanea “Ortiz Echague” di Atzara ci sarà Marco Pili, nel Museo del Carbone di Serbariu Sergio Bolgeri ed al Museo San Martino di Oristano Stefano Cherchi.
Maria Grazia Tuveri, nasce ad Oristano nel 1975. La sua infanzia è una sperimentazione di forme, colori, odori; dalla falegnameria del padre al negozio di merceria della madre. Dopo il liceo scientifico di trasferisce a Cagliari per studiare biologia, ma l'amore per l’arte si fa sempre più prepotente e un anno dopo,nel 1995, si trasferisce a Sassari per studiare pittura all’Accademia di Belle Arti dove nel 2000 si diploma con una tesi sul braille, frutto di una ricerca sperimentale con ragazzi non vedenti. Insegna in diversi laboratori artistici per ragazzi e bambini. Nel 2003 decide di approfondire l’approccio psicologico della sua ricerca artistica e frequenta a Roma la scuola triennale di Arti Terapie a indirizzo psico-fisiologico. Continua la sua attività di insegnamento presso comunità per psicotici, scuole superiori e centri per disabilità motorie. L’esperienza di arte terapista e l’amore per il design di interni la porta al concepimento del progetto www.contessadarco.com . Ha un amore viscerale per la materia, per la forma, per la relazione. Ora vive e lavora a Sassari.
Principali mostre personali e collettive
1996, Personale “La via del Sale”- Tergu (Ss)
1997, Collettiva Palazzo della provincia di Sassari
1998, Collettiva durante la rassegna nazionale di Teatro sperimentale, Teatro Versi, Sassari.
1998, Palazzo Barberini, quadriennale di arte moderna, academy of Art, Roma.
1999, Collettiva “presenze del contemporaneo”, Palazzo della Provincia, Sassari.
2001, Collettiva, sede dell’associazione P.A.C.E Roma - Personale “Lo sguardo del non vedente”, installazione in linguaggio braille, Palazzo Ducale, Sassari.
2002, In occasione dell’apertura dello spazio tattile per non vedenti, esposizione permanente di un’opera dedicata, museo Sanna, Sassari.
2008, Arte in Riviera, Hotel Carlos V, Alghero. - Collettiva di pittura ex Lega Navale, Alghero (Ss)
2009, Personale “Inseminazione artificiale”, galleria “Il Buco”, Sassari.
2010, Personale di art-design sedie:Villa Mimosa, Sassari Atelier Regina, Sassari
2011, AbitaMi Milano, in collaborazione con Edilana, presentazione di un letto per bambini, con imbottiti in lana di pecora sarda.
2013, Personale, Balarbur, San Teodoro (OT).
La perfezione dell’oro nell'idea di Natura, di Flaminia Fanari
Alla base della genesi creativa di Maria Grazia Tuveri è spesso la dialettica della visione, ad occhi aperti e chiusi, della componente naturale ed emozionale del mondo circostante, non soltanto per sottolineare la possibilità di un’ulteriore lettura dell’opera, quanto per venire incontro all'esigenza di definirne a tutto tondo la comprensione dei significati. Anche il processo di trasformazione della materia si duplica, perché procede sui binari della conversione dell’idea in opera d’arte e della contemporanea riconversione della materia in una fresca sostanza figurativa, capace di comunicare a chi ha occhi per sentire e mani per capire.
Durante la trasformazione, la materia e la sua idea si raffinano per sublimare nell'oro, simbolo solare e divino, di perfezione. La smaterializzazione del colore non esclude, però, il riferimento alla realtà, anzi vi si innesta per ricercarne un equilibrio nella forma. Nell'opera Benvenuti in Sardegna, titolato in braille, il dato naturale è rilevante nel profilarsi delle tartarughine nello spazio, che, quasi proiettate in un futuro prossimo, irrompono curiose dal guscio di un’unica sferica ovale, punto di arrivo del percorso di formazione prima della schiusa e punto di partenza per il viaggio cognitivo in cui le guiderà l’istinto. La metafora del viaggio s'addice particolarmente alla diaspora di questi piccoli rettili anche per il loro spirito esploratore – sembrano sbarcare sulla luna –portando con sé non il carico di una denuncia ecologica come le sorelle del Cracking Art Group ma la propria casa, un bagaglio ingombrante ma utile, per il senso di protezione che offre ovunque arriveranno. Scriveranno la loro storia con i passi, affrettandosi lentamente, e, pur senza allontanarsi troppo, modificheranno il corso degli eventi come e forse più di quanto riesca il battito d’ali di una farfalla.
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