Legge urbanistica: organizzazioni del comparto costruzioni chiedono approvazione DDL entro IL 22 novembre
Sì a un Ddl Regionale in materia urbanistica, senza vuoti normativi che sappia riprendere gli aspetti positivi del precedente Piano Casa.
CAGLIARI / Un provvedimento di ampio respiro che non cada nella trappola dei vuoti normativi ma riprenda e valorizzi le parti positive dell’ultimo Piano Casa che ha dispiegato evidenti effetti proficui per il settore.
Così le organizzazioni imprenditoriali e sindacali del comparto delle costruzioni immaginano il Disegno di legge regionale dal titolo “Norme per il miglioramento del patrimonio edilizio, per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia di Urbanistica ed Edilizia” e di cui chiedono l’approvazione entro il 22 novembre.
Così le organizzazioni imprenditoriali e sindacali del comparto delle costruzioni immaginano il Disegno di legge regionale dal titolo “Norme per il miglioramento del patrimonio edilizio, per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia di Urbanistica ed Edilizia” e di cui chiedono l’approvazione entro il 22 novembre.
Non un libro dei sogni ma uno strumento operativo che preveda meno vincoli, posizioni aperte, correttivi e miglioramenti che vadano a vantaggio dell’intero comparto.
Ance Sardegna, Aniem, Confartigianato, Legacoop e Cna insieme alle organizzazioni sindacali di settore Filca Cisl, Feneal Uil e Fillea Cgil, si sono riunite ieri a Cagliari per un esame congiunto del Ddl della Regione Sardegna e si dicono aperte al confronto, agli approfondimenti con l'intenzione di fare la loro parte. Un cammino comune e fondato su posizioni unitarie che si concretizzerà a breve in alcuni passaggi in cui verranno presentate precise osservazioni ai referenti istituzionali e alla stampa.
L’obiettivo è contribuire fattivamente alla creazione di una legge che, nel rispetto di tutte le componenti economiche, delle organizzazioni imprenditoriali e dei lavoratori, sia capace di incidere sull'industria delle costruzioni in Sardegna e di segnare un’inversione di tendenza rispetto a una crisi senza precedenti.
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