Al via dal 13 dicembre il nuovo Regolamento europeo sull’etichettatura dei prodotti alimentari
Le nuove norme offriranno un prezioso aiuto alle tante persone che soprattutto in Sardegna soffrono di patologie legate all'alimentazione (diabete, celiachia, e intolleranze alimentari). La Cna Alimentare Sardegna in campo per informare e supportare le imprese artigiane che dovranno mettere a norma le etichette.
Entrerà in vigore il prossimo 13 dicembre il Regolamento numero 1169/2011 dell’Unione Europea che riguarda la fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori, una norma destinata a segnare l’inizio di una nuova epoca per il comparto alimentare in termini di etichettatura dei prodotti alimentari che cambierà la vita sia di chi produce, sia di chi acquista.
Il Regolamento, che armonizza le norme di tutti gli Stati Membri e al quale si dovranno adeguare tutte le aziende agricole e di trasformazione europee, introduce infatti una serie di nuove regole che faciliteranno il consumatore nella scelta dei prodotti da acquistare.
Il Regolamento, che armonizza le norme di tutti gli Stati Membri e al quale si dovranno adeguare tutte le aziende agricole e di trasformazione europee, introduce infatti una serie di nuove regole che faciliteranno il consumatore nella scelta dei prodotti da acquistare.
«Le nuove norme forniranno così un aiuto preziosissimo a chi soffre di particolari patologie legate all’alimentazione come il diabete, la celiachia o le più comuni e ormai straordinariamente diffuse intolleranze e allergie a certi cibi», spiega Michele Peano, Presidente della CNA Alimentare Sardegna e titolare di una impresa di Ozieri che produce dolci e cioccolati.
.La CNA Alimentare Sardegna ha realizzato nei mesi scorsi una serie di iniziative sul tema per informare le quasi 4.000 imprese artigiane della trasformazione alimentare che operano in Sardegna e che nelle prossime settimane ha in programma un’altra assemblea pubblica. L’associazione artigiana ha messo inoltre a disposizione i propri uffici per supportare le aziende che devono cambiare i contenuti delle etichette dei propri prodotti.
Gli obblighi per le imprese. Tra gli aspetti più significativi del Regolamento – si legge in una nota della Cna Alimentare Sardegna - vi è l’introduzione, oltre che della tabella nutrizionale, delle indicazioni sulla presenza di allergeni negli alimenti. Da qui a breve, quindi, sarà obbligatorio segnalare sul packaging del prodotto alimentare il suo valore energetico, oltre che le specifiche percentuali di grassi, acidi grassi saturi, carboidrati, zuccheri, proteine e sale, dando così la possibilità a chi segue dei regimi alimentari, di conoscere l’apporto nutritivo e calorico dell’alimento in maniera precisa e dettagliata.
«L’aspetto più interessante del Regolamento, che come detto semplificherà di molto la vita di chi soffre di allergie o intolleranze alimentari, è l’introduzione dell’obbligo di evidenziare la presenza dei principali allergeni come per esempio il latte, le uova, il glutine, alcuni cereali o la frutta secca», evidenzia Maria Antonietta Dessì responsabile regionale della CNA Alimentare Sardegna. Gli ingredienti o i coadiuvanti tecnologici o da questi derivati (tutti elencati nell’allegato II al Regolamento) che provochino allergie o intolleranze, usati nella fabbricazione o nella preparazione di un alimento e ancora presenti nel prodotto finito, non solo dovranno figurare nell’elenco degli ingredienti di un qualunque prodotto alimentare posto in vendita, ma dovranno altresì essere indicati attraverso un tipo di carattere chiaramente distinto dagli altri ingredienti, in modo che possano essere immediatamente individuabili da chi legge.
Il legislatore europeo introduce inoltre l’obbligo di segnalare il Paese d’origine o luogo di provenienza del prodotto, qualora la sua omissione possa indurre in errore il consumatore, soprattutto nel caso in cui altri elementi che accompagnano l’alimento, nel loro insieme, possano far credere che esso abbia un diverso Paese d’origine o luogo di provenienza da quello reale. Con buona pace di chi da tempo chiede maggior chiarezza sulla provenienza delle materie prime dei prodotti alimentari.
Nascendo in un’ottica di tutela del consumatore, il Regolamento 1169/2011 sarà anche un forte deterrente per chi (in etichetta o in sede di promozione di un prodotto) fornisce informazioni ambigue che possano indurre in errore l’acquirente o che non siano comunque basate su dati scientifici certi e pertinenti. Insomma – sottolinea l’associazione artigiana - sarà sempre più difficile vendere un cibo per un altro, nascondere qualcosa con l’intento di ingannare il mercato o anche solo omettere informazioni che invece sono obbligatorie perché importantissime.
I disturbi dell’alimentazione in Sardegna. «Il Regolamento – sottolineano i rappresentanti della CNA Alimentare Sardegna - fornirà un aiuto preziosissimo a chi soffre di particolari patologie legate all’alimentazione come il diabete, la celiachia o le più comuni e ormai straordinariamente diffuse intolleranze e allergie a certi cibi».
La celiachia colpisce infatti un italiano su 100 e conta nella nostra nazione 135.800 casi diagnosticati (secondo il Ministero della Salute i malati sarebbero addirittura 600 mila). Le principali associazioni di tutela del malato stimano che l’incidenza della celiachia in Sardegna sia del doppio rispetto alle alte regioni. Nella nostra Isola, secondo la Fondazione Celiachia ONLUS, i celiaci erano nel 2011 ben 5250, ma la cifra - che nel frattempo è cresciuta - è relativa soltanto ai casi ufficialmente diagnosticati, mentre si conta che siano molti di più coloro che ne soffrono ma che non hanno ancora avuto una diagnosi.
Sempre rimanendo nel campo delle malattie legate al metabolismo e all’alimentazione, secondo la Asl n. 8 di Cagliari, la Sardegna paga un prezzo altissimo anche in termini di diabete mellito: la nostra infatti è la regione che presenta il più alto numero annuale di nuovi casi di diabete di tipo 1, poiché l'incidenza del diabete infanto-giovanile è di oltre 50 casi per 100.000 abitanti (fascia d'età 0-30 anni), mentre nel resto d'Italia, i nuovi casi annuali registrati si aggirano intorno a 6-7 per 100.000 abitanti. Nel resto del mondo questi numeri vengono raggiunti soltanto dalla Finlandia.
Attualmente in Sardegna il numero delle persone diabetiche (tipo 1, tipo 2 e diabete ignoto) ha raggiunto la preoccupante cifra di oltre 80.000 casi. Non si hanno dati sulle altre intolleranze alimentari, ma è certo che la loro diffusione stia diventando un problema serissimo.
«Per questo motivo – concludono Michele Peano e Maria Antonietta Dessì - la Cna Alimentare Sardegna ritiene che l’attenzione posta dal legislatore europeo sulle informazioni al consumatore, se da una parte rappresenterà l’ennesimo aggravio per le imprese (che la Cna cercherà di alleviare con il suo supporto), dall’altra è una misura di vitale importanza perché rappresenterà un validissimo aiuto per chi soffre di patologie del metabolismo e dell’alimentazione particolarmente diffuse in Sardegna».
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