Al via il piano di controllo e contenimento della popolazioni di cinghiali all'interno del Parco di Porto Conte
Inizia la fase operativa con l'abbattimento selettivo dei capi.
ALGHERO / E’ stato necessario un impegno forte e congiunto dell’ Assessorato regionale alla Sanità, servizi veterinari Asl n.1, Assessorato alle attività produttive del Comune di Alghero e Parco di Porto Conte per rimuovere tutte le criticità sanitarie che ostacolavano l’avvio del nuovo piano di controllo e contenimento della popolazione del cinghiale all'interno dell'area parco.
Infatti, nonostante l’Ente Parco in collaborazione con tutti gli altri attori istituzionali coinvolti, avesse predisposto per tempo la nuova programmazione triennale sono subentrate nuove normative legate alla movimentazione della fauna selvatica e alla sua successiva macellazione che hanno richiesto un sforzo interistituzionale. Ora però si è giunti finalmente alla fase operativa.
Infatti, nonostante l’Ente Parco in collaborazione con tutti gli altri attori istituzionali coinvolti, avesse predisposto per tempo la nuova programmazione triennale sono subentrate nuove normative legate alla movimentazione della fauna selvatica e alla sua successiva macellazione che hanno richiesto un sforzo interistituzionale. Ora però si è giunti finalmente alla fase operativa.
Si è partiti con l’installazione delle gabbie di cattura, sia all'interno dell’area sottoposta a tutela, sia in tutta l’area contigua e quindi nelle zone appoderate. L’operazione è coordinata direttamente dall’Ente Parco che si avvale del supporto dei coadiutori della fauna selvatica iscritti all’albo provinciale e della collaborazione dell’Ente Foreste della Sardegna e sorveglianza del Corpo Forestale. Parallelamente è partita anche la pianificazione degli interventi che coinvolgono sempre i coadiutori della fauna selvatica (cacciatori qualificati) del Parco e della Provincia di Sassari che sotto il coordinamento e vigilanza del Corpo Forestale della vigilanza ambientale della Sardegna procederanno agli abbattimenti selettivi da postazione fissa e mobile.
La collaborazione del gruppo tecnico con i Comitati del territorio e delle borgate, gli imprenditori agricoli ed i proprietari dei poderi ha permesso di costruire una rete di disponibilità da parte dei cittadini privati, con la messa a disposizione di terreni per l’installazione delle gabbie e per un primo censimento dei danni subiti in modo da creare una cartografia dell’evoluzione degli spostamenti degli animali.
Naturalmente la collaborazione è aperta a tutti, chiunque volesse mettersi a disposizione, può scaricare dal sito del Parco la relativa modulistica o contattare direttamente gli uffici. I capi catturati con le gabbie verranno inviati come da protocollo condiviso e approvato dall'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale alle strutture polivalenti di macellazione presenti in sei agriturismi della zona che grazie all'impegno congiunto dei servizi veterinari Asl n.1 e del Comune di Alghero – settore sviluppo economico hanno ottenuto l’adeguamento richiesto per la macellazione della fauna selvatica.
Intanto, si attendono risposte concrete da parte della Regione rispetto agli impegni presi con il territorio in occasione del tavolo tecnico tenutosi ad Alghero. In quella sede, l’Assessore regionale dell’Agricoltura Donatella Spano e il Consigliere regionale Luigi Lotto, presidente della competente commissione, avevano preso formali impegni per apportare una modifica alle norme per l'esercizio della caccia in Sardegna, con inserimento del daino tra le specie cacciabili, nonché una revisione della normativa che regola la commercializzazione delle carni dei selvatici provenienti dall'attività venatoria.
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