Allarme di Rubiu (UDC) sulla nuova classificazione dell'AGEA
«Così le nostre campagne sono a rischio desertificazione».
Agricoltura senza futuro in Sardegna. L’ultimo bluff ai danni delle campagne isolane si è consumato gli scorsi giorni, con il nuovo Refresh (la rivisitazione dei suoli) griffato Agea, per mano dell’Agenzia per l’Erogazione in Agricoltura.
La motivazione è semplice: si registra un’interpretazione ultra restrittiva nell'attribuzione dei codici di pascolamento, cioè dei canoni relativi all'utilizzo del suolo, che non rispecchiano la realtà isolana, con l’esclusione dei premi per migliaia di ettari di terra. E così tantissime aziende perderebbero le risorse finanziarie provenienti dall'Unione Europea.
La motivazione è semplice: si registra un’interpretazione ultra restrittiva nell'attribuzione dei codici di pascolamento, cioè dei canoni relativi all'utilizzo del suolo, che non rispecchiano la realtà isolana, con l’esclusione dei premi per migliaia di ettari di terra. E così tantissime aziende perderebbero le risorse finanziarie provenienti dall'Unione Europea.
Una sberla. Uno schiaffo che suona come un oltraggio alla specificità delle campagne dell’Isola, che nei diversi angoli si caratterizza per una propria vocazione. In poche parole: la terra agricola isolana – senza i sostegni comunitari riconosciuti e dovuti in base al piano di sviluppo rurale e alla politica agricola comune - rischia di diventare un deserto, con l’abbandono delle coltivazioni da parte delle giovani generazioni.
Situazione di non ritorno, quella del comparto, che ha spinto il capogruppo Udc Gigi Rubiu a presentare una mozione che impegna la Giunta ad attivarsi per una revisione dei metodi di classificazione. «E’ una batosta dura da metabolizzare per gli operatori agricoli – evidenzia l’esponente regionale - Si penalizza fortemente ed in modo indiscriminato la Sardegna, escludendo dai contributi comunitari migliaia di ettari di terra. La cosa peggiore è che si profila Un danno enorme per parecchie aziende, in quanto le superfici classificate in base alle nuove codificazioni non possono beneficiare dei contributo comunitario. Non solo. Tantissimi imprenditori saranno costretti a restituire gli aiuti, con l’applicazione di sanzioni salatissime».
Il consigliere centrista, che proviene dal Sulcis Iglesiente, mastica amaro, con frasi di rabbia che si mescolano a parole di speranza. «Perché l’operazione dell'Agea colpisce in particolare le parti deboli dell’Isola come il Sulcis e l’Ogliastra che potrebbero piombare nel burrone – conclude Rubiu – Il consiglio regionale deve far di tutto per mettere in condizioni l’agricoltura di andare avanti. Dobbiamo riprenderci in mano il futuro delle nostre terre, trasferendo all'Agenzia regionale i compiti che oggi spettano ad Agea. E’ solo il primo passo per il rilancio del settore».
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