Chiusura della scuola di polizia penitenziaria di Monastir
Cossa (Riformatori): «La Regione scenda in campo per tutelare l'istituto. I Riformatori sono a fianco della polizia penitenziaria».
CAGLIARI / «La Regione deve fare tutto quanto è in suo potere per evitare la chiusura della scuola di polizia penitenziaria di Monastir». Lo dice Michele Cossa, coordinatore regionale dei Riformatori sardi, che sulla questione ha presentato un'interrogazione al presidente della Regione. Cossa sarà presente alla manifestazione di martedì promossa dai sindacati della polizia penitenziaria.
«Il progetto di chiusura - dice Cossa - desta molta preoccupazione negli amministratori locali per le ripercussioni sull'ordine e la sicurezza che una tale decisione potrà creare nel comune ospitante e dintorni».
«Il progetto di chiusura - dice Cossa - desta molta preoccupazione negli amministratori locali per le ripercussioni sull'ordine e la sicurezza che una tale decisione potrà creare nel comune ospitante e dintorni».
Ma il problema vero è che la Sardegna perde senza una motivazione razionale una struttura importante per la polizia penitenziaria: l’Istituto ha svolto, per decenni, spiega Cossa «un eccellente lavoro nella formazione di migliaia di agenti penitenziari, le organizzazioni di categoria regionali del Comparto Sicurezza e Ministeri si dicono fortemente contrariate per la soppressione della Scuola per agenti di Polizia penitenziaria». Ecco perché, conclude il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, «chiediamo alla Giunta di agire sul governo affinché venga tutelata la Scuola di formazione degli agenti di polizia penitenziaria».
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