Gianni Carbini: «Bisogna ragionare per il dopo Scala Erre»
L'assessore oggi in commissione Ambiente per parlare della discarica sulla vecchia provinciale numero 34.
SASSARI / «La discarica di Scala Erre potrebbe arrivare a concludere il suo ciclo di vita tra 5 anni o, al massimo 7. C'è, infatti, ancora lo spazio fisico per realizzare un modulo con una capienza di 200 mila metri cubi, poi lo spazio sarà esaurito. Bisogna già da adesso ragionare sulle possibili soluzioni da adottare, con il coinvolgimento di esperti e della stessa cittadinanza».
È quanto è stato detto questa mattina durante la seduta della sesta commissione consiliare Sicurezza, ambiente, ecologia, igiene, tutela e controllo del territorio presieduta dalla consigliera Valeria Fadda. Alla seduta ha partecipato l'assessore alle Politiche ambientali Gianni Carbini e la responsabile del Servizio Deborah Manca.
È quanto è stato detto questa mattina durante la seduta della sesta commissione consiliare Sicurezza, ambiente, ecologia, igiene, tutela e controllo del territorio presieduta dalla consigliera Valeria Fadda. Alla seduta ha partecipato l'assessore alle Politiche ambientali Gianni Carbini e la responsabile del Servizio Deborah Manca.
La discarica di Scala Erre – è stato detto durante la seduta – è attiva dal 1997 ed è composta da nove moduli, 8 dei quali hanno già esaurito la loro capienza. Il modulo numero 9, invece, secondo le stime fatte dagli esperti, potrebbe avere ancora un anno e mezzo di autonomia. Alla discarica conferiscono ben nove comuni del territorio: Sassari, Alghero, Porto Torres, Stintino, Sorso, Sennori, Putifigari, Olmedo e Uri.
«C'è la possibilità di realizzare un decimo e ultimo modulo – ha detto Deborah Manca – con la capienza di circa 200 mila metri cubi, per il quale esiste il progetto e per il quale, prima della realizzazione, sarà necessaria la valutazione di impatto ambientale. Il progetto è pronto, e il sito potrebbe entrare in esercizio nel 2016 con un investimento di circa 2 milioni di euro».
Al momento, alla discarica che sorge sulla vecchia strada provinciale 34 viene conferito soltanto l'indifferenziato, cioè circa il 60 per cento del totale della raccolta rifiuti che viene trattato in un impianto di preselezione attivo dal 2012. Intanto a Sassari è aumentata la percentuale di raccolta differenziata, passata dal 43 al 46 per cento in circa 3 mesi.
«E' importante – ha detto l'assessore Gianni Carbini – porsi di già il problema del dopo Scala Erre. La questione va affrontata interpellando le migliori professionalità in materia che potrebbero suggerire le soluzioni da adottare. Si potrà anche arrivare, tra le tante ipotesi, all'adozione di un termovalorizzatore, per giunta a Cagliari già lo usano da oltre vent'anni, ma queste soluzioni dovranno essere discusse in commissione e condivise con l'opinione pubblica».
«Non condivido – ha aggiunto l'assessore con un commento personale – la scelta del presidente della giunta regionale di andare contro il decreto sblocca Italia. Potrebbe avere sì delle criticità sui poteri dell'autonomia sarda ma, in linea di massima, sburocratizza le procedure, favorendo la soluzione dei problemi reali».
La funzionaria ha quindi spiegato come funziona la discarica e ha ricordato che esiste un progetto per la realizzazione di un impianto di compostaggio che, superate le difficoltà del patto di stabilità, potrebbe andare in esercizio già dal 2015.
La commissione, a fine seduta, ha messo in programma un sopralluogo alla discarica.
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