"I Giardini dell'Eden": alla Pinacoteca comunale di Oristano è disponibile il catalogo della mostra di Pastorello
Fenu: «è una pittura trasversale, ambigua, depistante, citazionista senza citazioni».
Alla Pinacoteca comunale "Carlo Contini" di Oristano è disponibile, gratuitamente, il catalogo della mostra di Pastorello "I Giardini dell'Eden", che si è tenuta negli stessi locali di via Sant'Antonio dal 31 luglio al 28 settembre scorsi, nell'ambito del sedicesimo festival Dromos.
A commento delle opere dell'artista sassarese, spesso contestualizzate nei suggestivi spazi della Pinacoteca e in dialogo con la collezione permanente del Comune di Oristano, il catalogo ospita un testo del curatore della mostra, Ivo Serafino Fenu.
A commento delle opere dell'artista sassarese, spesso contestualizzate nei suggestivi spazi della Pinacoteca e in dialogo con la collezione permanente del Comune di Oristano, il catalogo ospita un testo del curatore della mostra, Ivo Serafino Fenu.
«La pittura senza storie di Pastorello è, giocoforza, pre e post storica, - scrive il critico d'arte: Attinge al magma dell'inconscio, al cinema contemporaneo, a un immaginario visivo di là da venire, pasce negli sterminati territori dell'arte del passato e, tuttavia, non si lascia incasellare in nessuna delle categorie estetiche legate al genere del paesaggio».
Quella di Pastorello, per Ivo Serafino Fenu, è «una pittura trasversale, ambigua, depistante, citazionista senza citazioni (…). I suoi Giardini dell'Eden seducono, promettono delizie, offrono frutti proibiti e succulenti, fiumi d'abbondanza e amene praterie ma, nella loro naturale innaturalità, sono trappole visive e il 'bello' si trasforma subitamente in 'orrore' al quale non è dato l'ossimorico 'diletto' delle teorie romantiche». Sono «'paradisi' abitati non più da progenitori quanto, semmai, da post-genitori alieni e, insieme, alienati, descrivono un 'altrove' ora mitico, ora apparentemente naturale, ora psichedelico, spesso sintetico e futuribile, acido, perturbante e, sempre, troppo 'organico'. Paesaggi come metafore del processo creativo, in sé assoluto e intangibile, sì da far dire all'artista: «la pittura avvicina il soprannaturale alla natura: è l'ultima manifestazione del metafisico, naturale e innaturale non sono del tutto opposti, in quanto fanno parte di questo mondo il loro vero opposto è il soprannaturale». 'Naturale-Innaturale' contrapposto a 'Soprannaturale', mondi visivi e spazi della mente inconciliabili destinati, pericolosamente, ad incontrarsi nei Giardini dell'Eden di Pastorello".
Il catalogo della mostra è stato pubblicato da Dromos grazie al contribuito della Banca di Sassari e il marchio Conosciamoci Meglio con cui l'istituto di credito firma le proprie attività di promozione della cultura, della storia e dell'identità della Sardegna. Anche a Oristano, dove da anni sostiene concerti, spettacoli teatrali, mostre. Per la sedicesima edizione di Dromos, il festival che punteggia di musica e arte le estati dell'Oristanese, la Banca di Sassari ha prestato diverse opere di Pastorello appartenenti alla sua collezione.
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