Installazione dell'antenna di telefonia mobile a Sant'Agostino
Cacciotto: «Sarà al centro di studio e di approfondimenti affinché risponda ai requisiti di sostenibilità e del rispetto delle esigenze della collettività».
ALGHERO / Di seguito le dichiarazioni dell'Assessore Raimondo Cacciotto in riferimento ad alcune evidenti strumentalizzazioni di consiglieri e gruppi politici in riferimento all'installazione dell'antenna Vodafone a Sant'Agostino.
«Le strumentalizzazioni facili non sono tratti qualificanti per un consigliere comunale e assessore provinciale. Tanto più se nel corso degli anni, dal 2007 ad oggi, in consiglio comunale non ha mai proposto modifiche al Piano delle Radiofrequenze così inadatto alla città.
«Le strumentalizzazioni facili non sono tratti qualificanti per un consigliere comunale e assessore provinciale. Tanto più se nel corso degli anni, dal 2007 ad oggi, in consiglio comunale non ha mai proposto modifiche al Piano delle Radiofrequenze così inadatto alla città.
Desta forte stupore quindi l’intervento provocatorio di Enrico Daga sull'installazione dell’antenna per la telefonia in Largo Costantino. Non è accettabile da parte di chi, in virtù della conoscenza acquisita in tanti anni sulle procedure che regolano i percorsi amministrativi, trascurare volutamente e totalmente la normativa statale sugli impianti di telecomunicazione, l’esistenza di un Piano delle Radiofrequenze approvato nel dicembre 2002, l’inalterabilità di un iter che ha visto definizione nel febbraio e nel maggio 2014.
Raimondo Cacciotto |
La pratica, esperita dagli uffici competenti durante il periodo commissariale, gode di tutte le autorizzazioni di legge: da quella della Soprintendenza a quella dell’Ufficio Tutela del Paesaggio per finire all'Arpas il cui parere è fondamentale, oltre che obbligatorio, per valutare e prevenire i possibili effetti sull'ambiente e sull'uomo.
Un iter amministrativo completato in tutti i suoi aspetti ha impedito alla nostra Amministrazione insediatasi a Giugno 2014 di percorrere strade alternative. Lo abbiamo detto e lo ribadiamo: bisogna lavorare da subito per fare un nuovo piano delle radiofrequenze che individui spazi idonei in cui collocare questo tipo di infrastrutture, garantisca lo sviluppo armonico della città e sia in linea con i progressi tecnologici e normativi. Sarà al centro di studio e di approfondimenti affinché risponda ai requisiti di sostenibilità e del rispetto delle esigenze della collettività».
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