La continuità territoriale della Sardegna
Passeggeri e merci, low cost e turismo.
Nelle giornate di venerdì 28 e sabato 29 novembre, si svolgeranno a Sassari, nell'Aula magna dell’Università, per iniziativa del Corso dottorale in scienze giuridiche (coordinatore Prof. Michele M. Comenale Pinto) e delle cattedre di diritto della navigazione e di diritto aeronautico del dipartimento di giurisprudenza, due giornate di studio su “La continuità territoriale della Sardegna. Passeggeri e merci, low cost e turismo”. L’iniziativa è frutto di un progetto finanziato dalla Fondazione Banco di Sardegna, ed è stata resa possibile grazie all’apporto ed alla collaborazione del Consorzio Universitario nuorese, della Banca di Sassari, di numerosi comuni e realtà imprenditoriali della Sardegna, ovviamente molto sensibili alle problematiche dei trasporti.
L’opportunità di una riflessione sulle problematiche dei trasporti della Sardegna è ancora più evidente dopo le vicende che hanno attraversato il 2014, vero e proprio annus horribilis della mobilità, tra cui l’avvicendamento forzato nell’assolvimento degli oneri di servizio fra gli aeroporti di Alghero e di Roma, con gli strascichi che ne sono seguiti, il mancato avvio della “fase 2” della continuità aerea e la brusca interruzione delle attività di “GoinSardinia”, proprio durante la stagione turistica, che ha fatto seguito alla controversa esperienza degli anni passati dell’intervento regionale con la “Flotta sarda” (riconosciuta come violazione del divieto di aiuti di Stato dalla decisione della Commissione europea C(2013) 9101 del 22 gennaio 2014).
D’altra parte, deve prendersi atto del ruolo delle compagnie low cost e, per quanto concerne il trasporto marittimo, attendere le conseguenze del trasferimento in Sardegna della sede sociale di una nota compagnia, interrogandosi, in particolare, sulle prospettive di un impatto positivo sull’economia della Regione.
Già poco prima dell’unità d’Italia, era pienamente avvertita la carenza dei collegamenti marittimi verso la penisola italiana, così come della rete viaria interna e tale tendenza è risultata confermata anche nel settore. Infine, la diffusione dell’aereo, come mezzo di trasporto di massa, non si è rivelata sempre una soluzione adeguata e sostenibile per garantire la mobilità da e per la Sardegna. Focalizzando l’attenzione sulla fase in cui l’organizzazione dei servizi di trasporto ha comunque dovuto tenere conto della disciplina comunitaria, va registrata l’applicazione soltanto parziale delle possibilità aperte dall’art. 36 della legge 144 del 1999 (c.d. “legge Attili”), ed in particolare dell’assoluta disapplicazione delle previsioni in tema di “continuità merci”. Pur non trattandosi di un problema specifico della Sardegna, un’indagine sul diritto alla mobilità non poteva prescindere dalla questione dell’accesso dei passeggeri disabili, ed in particolare di quelli con difficoltà motorie, alle infrastrutture ed ai mezzi di trasporto.
Il convegno prosegue nella tradizione dell’Università di Sassari per quello che riguarda gli studi giuridici a servizio della propria comunità di riferimento, di cui era stata già testimonianza la prima iniziativa dell’ottobre 1999, che aveva costituito la prima riflessione collettiva sulla continuità territoriale nel quadro del diritto comunitario. L’iniziativa odierna intende operare una valutazione dell’esperienza maturata dei tre lustri trascorsi, con un’opportuna comparazione con altre realtà che presentano esigenze analoghe, con l’apporto di studiosi italiani e stranieri, nonché di esponenti delle categorie interessate. Per garantire la maggiore completezza di punti di vista, sono stati invitati anche rappresentanti di imprese del trasporto marittimo ed aereo e delle infrastrutture, nonché del mondo politico regionale e dei rappresentanti della Sardegna nel Parlamento nazionale ed in quello europeo.
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