Natale senza animazione, Oristano stremata dalla crisi
Confcommercio, «impossibile realizzare le consuete manifestazioni».
Come nel 1992 il centro storico di Oristano resterà al buio per Natale. A poco sono valsi gli importanti sforzi della Confcommercio, del Comune e della Camera di Commercio.
Le risorse pubbliche, pari a 16.800 euro (€7.000,00 assegnati dalla Camera di Commercio a seguito di bando pubblico e €.9800,00 assegnati dal Comune a titolo di contributo) a cui sono da aggiungere le risorse di cofinanziamento dei commercianti, non bastano. Il budget complessivo è insufficiente per luci, trenino, palloncini per bambini e spettacoli musicali itineranti.
Le risorse pubbliche, pari a 16.800 euro (€7.000,00 assegnati dalla Camera di Commercio a seguito di bando pubblico e €.9800,00 assegnati dal Comune a titolo di contributo) a cui sono da aggiungere le risorse di cofinanziamento dei commercianti, non bastano. Il budget complessivo è insufficiente per luci, trenino, palloncini per bambini e spettacoli musicali itineranti.
Il presidente Salvatore Faedda, su delibera unanime del Comitato di Presidenza, evidenzia che «Confcommercio è disponibile ad assistere il centro storico di Oristano, come si è sempre fatto. L’Associazione, che ha natura privata ed opera a livello provinciale, non può però investire di più e sopperire ad una così importante riduzione di entrate. Si scrive dunque una brutta pagina del commercio oristanese e si confida nell’amore dei consumatori per il centro città affinché si continui a prediligerlo per gli acquisti di natale anche senza luci e spettacoli».
I dati di monitoraggio forniti da Confcommercio evidenziano chiaramente il delicato equilibrio che reggeva la manifestazione. L’andamento delle adesioni dei commercianti era già in calo nel 2010 e così fino ad oggi a prescindere dalla differenziazione della quota per Associati e non, o da una politica "low cost" con quote più basse. Come si evidenzia dalla tabella e dal grafico, la differenziazione delle quote di adesione per le manifestazioni è in uso dal 2012, mentre la riduzione della quota, a 100 €, non ha favorito l’aumento delle adesioni ma solo minori ricavi.
Le manifestazioni si reggevano grazie alla cooperazione tra imprenditori, Confcommercio, CCIAA e Comune, che si fa anche carico degli allacci straordinari e dei consumi elettrici. Sfortunatamente quest'anno il principio “l’unione fa la forza” non regge difronte alle difficoltà economiche delle imprese. Inoltre, secondo le regole che governano i contributi, le risorse pubbliche assegnate per la realizzazione della manifestazione andranno rese.
«Un vero peccato - evidenzia Confcommercio - quest’anno durante la riunione si era proposto di realizzare azioni di co-marketing per ripulire e abbellire almeno un negozio chiuso per ogni via, anche per riportare l’attenzione dei proprietari e del comune sul tema del caro affitti e del degrado che comporta un negozio chiuso in pieno centro».
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