Una Comunità unita e non la politica del dividere
Da alcune settimane è online il blog dell'associazione Patto Civico Alghero. "Il Punto di Patto Civico".
«La creazione del blog "Il punto di Patto Civico" è un ulteriore passo che l'associazione Patto Civico Alghero compie sul percorso che ha definito nel momento della sua costituzione, quella di avere un ruolo di controllo responsabile di quanto avviene nella nostra città, di essere di supporto alla amministrazione comunale e fungere da risposta responsabile verso i cittadini sui temi più importanti e delicati che interessano Alghero.
Abbiamo già pubblicato, a partire da ottobre, una serie di nostre osservazioni e desideriamo ora comunicare alla città che vi è questa voce indipendente ed aperta al contributo di chi, per i temi di propria competenza, condivida la nostra linea e desideri supportarla con il proprio intervento.
Abbiamo già pubblicato, a partire da ottobre, una serie di nostre osservazioni e desideriamo ora comunicare alla città che vi è questa voce indipendente ed aperta al contributo di chi, per i temi di propria competenza, condivida la nostra linea e desideri supportarla con il proprio intervento.
Vi è una indubbia esigenza di dar modo alla città di poter beneficiare di informazioni vere, puntuali che non siano di mera propaganda, e su questo è nostra intenzione stimolare e favorire un confronto sull' informazione pubblica ad Alghero che oggi appare controversa e discutibile.
E' passato quasi un anno dall'ultimo, ennesimo, commissariamento, e rileviamo con rammarico le gravi conseguenze di quella scelta sbagliata per Alghero. Era inevitabile che, chiunque avesse avuto modo di guidare Alghero si trovasse di fronte ad enormi difficoltà, perché governare una città così complessa come Alghero, dopo sei mesi di commissariamento per giunta, in un periodo di grandi afflizioni economiche e sociali che derivano dalla profonda crisi del nostro Paese, è davvero impresa ardua.
Pensiamo sia nostro dovere fare la nostra parte affinché chi oggi è autorità abbia modo e dimostri che vi è una guida autorevole, forte e con idee chiare, anche se si tratta di quelle stesse persone che hanno, con la loro scelta, contribuito a frenare Alghero, facendo ritornare il commissario.
Governare con autorevolezza significa guidare in maniera diligente e con giustizia, e non in forma autoritaria; significa comprendere davvero il disagio e le necessità delle persone, delineare un percorso di crescita sociale ed economica per Alghero.
E' un processo lungo e non facile, Più volte nel corso di questi ultimi anni ed anche in questi giorni abbiamo sentito, anzi subito il messaggio della necessità di cambiare, di condividere di considerare ciò di cui la gente ha necessità. Più volte abbiamo sentito l'uso di parole come rottamare, cambiare, per una politica nuova.
Abbiamo assistito negli anni ad una progressiva cancellazione dei vari bastioni ideologici, quei bastioni che ingessavano le opportunità di guardare al futuro con l'idea di un Paese moderno e forse per questo lo abbiamo considerato un bene; temiamo però che in realtà si sia trattato di una rivisitazione lessicale, sono cioè state cambiate le parole, sono certamente cambiate le facce ma a queste voci di cambiamento non sono seguiti reali effetti tangibili per i cittadini; ancora una volta la comunicazione viene usata per distrarre, confondere, per non far percepire l'assenza di una vera e concreta politica amministrativa di un paese, come di una regione e quindi di una città.
A questo punto forse è il caso di smetterla di usare la parola politica e di iniziare ad usare la parola comunità, anzi pensiamo sia opportuno parlare di amore per la comunità. Di fatto la politica, ad ogni livello, ha distrutto il senso della comunità, cancellandone anche quasi la sua essenza in modo tale che quasi non si abbia oggi nemmeno la percezione di cosa possa essere una comunità.
Il senso della comunità è lo stare insieme, ed il senso dello stare insieme è quello di fare ogni sforzo per consentire a tutti di poter beneficiare delle scelte e degli indirizzi di una amministrazione. Il senso e l'amore per una comunità dovrebbe emergere nella felicità di appartenervi, e quindi avere cura del luogo in cui si vive e pretendere da tutti tale attenzione; il valore della comunità si dovrebbe misurare con la capcità di dare la precedenza all'altro e non affrettarsi per superarlo in maniera più o meno lecita, di evitare di cercare il proprio interesse, di ogni genere, a tutti i costi.
Il senso della comunità è dedizione nel fare in modo che le varie parti che la compongono siano esortate ad essere a loro volta risposta responsabile, a trovare il modo di cooperare, di essere capaci di fare la propria parte per raggiungere un buon livello di bene comune.
Crediamo sia questa la maggior responsabilità di cui, oggi, il sindaco di Alghero si deve far carico.
Da quello che vediamo, fino a questo momento, tutto questo non è avvenuto, anzi emergono, con grande preoccupazione diversi conflitti sociali che tendono invece a mettere le parti che compongo la comunità non insieme ma l' una contro l'altra. L'abbiamo visto con la tassa di soggiorno, dove l'opinione pubblica è stata messa contro chi fa impresa nel settore ricettivo per istituire una tassa i cui proventi, è stato fatto credere, leniranno le tasse agli algheresi; stessa cosa l'abbiamo vista per il suolo pubblico, con l'opinione pubblica messa contro le attività che fondano la porpria capacità di vendita su spazi esterni che la domanda richiede; cosi come per il posizionamento della web tower Vodafone a Sant'Agostino, la questione Maria Pia, la questione Ospedale, la questione dei Rom.
Il ruolo della principale autorità della città deve, a prescindere dalle difficoltà e dalle cattiverie politiche, concentrare i propri sforzi per unire e non per dividere, per consentire la fusione fra le varie componenti del tessuto sociale ed economico e non la loro implosione.
Crediamo sia giunto il momento di cancellare l'infamia che i sardi e gli algheresi si portano dietro con i vari detti, dalle "chentu berritas" al "cane dell'ortolano". Non dobbiamo chiederci quale è il nostro guadagno nello stare insieme agli altri, ma chiederci cosa possiamo fare per consentire a chi ci sta a fianco di trovare serenità e benessere; dobbiamo andare oltre l'idea di cosa ci potrà entrare in tasca, e lavorare per fare in modo che sia la comunità intera a guadagnare
Un piazza può essere l'emblema di un tale obiettivo, appartiene alla comunità ma anche ad ognuno di noi, il suo valore è dato da come, quando e quanto la usiamo; ma resta sempre li, e se la comunità è forte resta lì per sempre, e non ci sono costruttori, ne gestori telefonici che tengano».
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