Confcommercio: «Situazione ancora difficile per i consumi»
«Non si intravedono ancora segnali di ripresa nell'andamento dei consumi».
SASSARI / I dati divulgati dall'Istat relativi al clima di fiducia dei consumatori evidenziano a novembre una diminuzione rispetto al mese di ottobre. E se migliorano leggermente le valutazioni e le attese sulla situazione economica e occupazionale del Paese, peggiorano i giudizi sul bilancio familiare e sulle prospettive di risparmio. In calo anche la propensione all'acquisto di beni durevoli. A livello territoriale il clima di fiducia aumenta nel Nord-est e al Centro, diminuisce nel Nord-ovest e nel Mezzogiorno.
I dati sulla fiducia dei consumatori trovano conferma nella rilevazione - attuata sempre dall’Istat - dell’andamento effettivo dei consumi, dai quali risulta che, a fine settembre 2014, c’è stato un calo delle vendite al dettaglio per il quinto mese consecutivo. Nella media del trimestre luglio-settembre 2014, l'indice mostra una flessione dello 0,6% rispetto ai tre mesi precedenti.
Con riferimento alla forma distributiva, le vendite diminuiscono su base annua sia per le imprese della grande distribuzione (-0,3%) sia, in misura maggiore, per quelle operanti su piccole superfici (-0,8%). Le vendite di prodotti alimentari segnano una flessione dell'1,3% e quelle di prodotti non alimentari dell'1,2%. Complessivamente, nei primi nove mesi del 2014, l'indice dei consumi, al netto della componente relativa ai prezzi, diminuisce dell'1,5% rispetto allo stesso periodo del 2013.
A parere della dirigenza di Confcommercio nord Sardegna, gli ultimi dati forniti dall’Istat segnalano il permanere di una situazione ancora difficile per i consumi. La perdurante stagnazione della spesa delle famiglie in termini reali difficilmente può essere letta come il preludio di un'imminente ripresa. In questa situazione occorrerebbero misure più incisive di quelle attuate fino ad oggi per ridare fiducia alle famiglie e stimolo ai consumi e tentare di avviare quella ripresa del sistema attesa ormai da tempo.
Inoltre, l’ulteriore calo dei consumi soprattutto nei punti vendita di piccole dimensioni, secondo gli esponenti di Confcommercio deve indurre a intensificare le iniziative per il sostegno e la valorizzazione del commercio nei centri urbani anche mediante nuove formule di governance e una più stretta condivisione di obiettivi tra pubblico e privato.
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