Salaris - Piras su campo nomadi: «Spostare di dieci km il problema significa voler cancellare dalla vista l'esistenza di questa etnia»
«La" Non soluzione" della problematica legata campo rom sito a Fertilia, racchiude in sé tutta la incapacità politica dell'attuale maggioranza guidata dal sindaco Mario Bruno».
Risulta evidente che nel corso di questi ultimi trent'anni di fronte ai numerosi interventi effettuati dalle amministrazioni che si sono succedute, si è verificato da parte degli stessi rom un totale rigetto verso le nostre leggi e soprattutto la distruzione ambientale del sito nel quale da anni vivono».
ALGHERO / «Nel nostro intervento in consiglio comunale abbiamo voluto sottolineare che durante il mio mandato di assessore ai servizi sociali - ricorda Maria Grazia Salaris, oggi capogruppo NCD in consiglio comunale - è stato redatto un regolamento che aveva la funzione di normare la vita dei rom all'interno del campo e fuori.
Risulta evidente che nel corso di questi ultimi trent'anni di fronte ai numerosi interventi effettuati dalle amministrazioni che si sono succedute, si è verificato da parte degli stessi rom un totale rigetto verso le nostre leggi e soprattutto la distruzione ambientale del sito nel quale da anni vivono».
«L'integrazione - evidenziano Maria Grazia Salaris ed Emiliano Piras, consiglieri comunali del Nuovo Centro Destra - passa necessariamente attraverso il rispetto delle regole elementari che la nostra società impone e che noi abbiamo il dovere di tramandare ai nostri figli.
La deportazione messa in atto da questa amministrazione verso il nuovo campo sosta previsto a Mamuntanas renderà totalmente vani i numerosi progetti d'integrazione sociale messi in atto dalla precedente amministrazione soprattutto mirati all'inserimento scolastico fin dalla scuola dell'infanzia dei minori presenti all'interno della comunità. Spostare di dieci km il problema significa voler cancellare dalla vista l'esistenza di questa etnia».
Secondo i consiglieri - «La miopia è talmente evidente da dover fare rilevare che non si possono stanziare 250.000 euro per il pagamento di due anni di contratti di locazione in favore delle famiglie rom, perché si rischia di lasciare una amara eredità alle future generazioni e alle prossime amministrazioni, ma soprattutto di rendere cronico il sistema dell'assistenza fine a se stessa.
Occorre, inoltre, che gli eventuali alloggi vengano ricercati sul mercato attraverso procedure trasparenti e pubbliche.
Sarebbe corretto che i rom algheresi avessero, come d'altronde già accade, le stesse modalità di accesso ai contributi economici riservati alle famiglie algheresi indigenti per le quali esistono ahimè limitazioni in ordine ad un tetto massimo a loro riservato ma soprattutto temporale, cioè non oltre i cinque mesi.
I Rom devono essere responsabilizzati e non privilegiati, su questo tema sarebbe opportuno che l'unione europea che destina fra il 2014 e il 2020 80 miliardi di euro all'integrazione sociale della popolazione rom, si rendesse conto che si sta aprendo una voragine sociale rispetto alle gravi situazioni di disagio economico in cui versano gli stati membri come l'Italia. Bisogna intervenire rafforzando il nostro welfare ed aumentando in questo momento di disastro economico gli aiuti ai nostri concittadini».
«Sono convinta - conclude la Salaris - che l'approvazione a maggioranza di questa delibera comporterà un grave danno agli algheresi e ai Rom e sposterà solo il problema con i soliti mezzi propagandistici ed inutili che presto esauriranno il loro effetto e lasceranno solo macerie».
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