Secondo appuntamento per il Festivalguer
La manifestazione allestita dall'associazione Expopteatro ed inserita all'interno della programmazione del Cap d'Any all'Alguer curato dal Comune della città catalana e dalla Fondazione Meta, che andrà in scena il 20 ed il 21 dicembre.
Don Giovanni, compagnia pisana Sacchi di Sabbia |
ALGHERO / E così per il week end a ridosso del Natale Festivalguer ha preparato due appuntamenti con artisti di fama nazionale: il 20 dicembre, a partire dalle 17,30 nelle strade del centro storico di Alghero andrà in scena l'originale Pinocchio va in bicicletta raccontato dalle macchine sorprendenti e dalle spettacolari fotografie abbinate ai disegni fantastici di Roberto Abbiati e Lucia Baldini.
Mentre per il 21 alle 18,30 in piazza Pino Piras, via libera all'originalissimo adattamento del Don Giovanni di Mozart proposto dalla compagnia torinese Sacchi di Sabbia. Per l'occasione, infatti, il celebre capolavoro mozartiano vivrà una nuova vita, grazie all'allestimento scenico particolare e al canto a cappella, tecnica con la quale verrà eseguita l'opera. Per i più piccoli, invece, il 21 dicembre a partire dalle 17 a Lo Quarter ci saràLa focaccia di Babbo Natale preparata dalla compagnia algherese RM Management, laboratorio artistico creato ad hoc per i bambini che prevede l'elaborazione di oggetti con materiali di recupero e, dulcis in fundo, la distribuzione di focaccine alla Nutella e cioccolata calda.
SCHEDE SPETTACOLI
Roberto Abbiati, Pinocchio in bicicletta (20 dicembre) Pinocchio lo hanno fatto in tutti i modi, manca di farlo arrosto, lì per lì, e poi lo si è fatto in tutti i modi. Noi lo facciamo lì per lì. Allestiamo un set fotografico, disegniamo Pinocchio con i gessetti sui muri. sulle porte, sui ponti, sulle panchine, sulle betoniere, sul palazzo comunale, gli mettiamo in fianco due carabinieri con i baffi, due vigili urbani col fischietto, un pompiere, un salumiere con la barba, una massaia con il ferro da stiro trasformata in fatina per l'appunto, e gli facciamo una foto ricordo, al Pinocchio e alla fatina col ferro da stiro, così si ricordano tutti e due. Roberto Abbiati e Lucia Baldini disegnano e fotografano Pinocchio che scorrazza per il paese, che fa la spesa o che gioca con i bambini, e poi vi fanno vedere il fotoromanzo che ne è venuto fuori.
Sacchi di sabbia, Don Giovanni (21 dicembre) con Arianna Benvenuti, Lisa Carpitelli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Matteo Pizzanelli, Federico Polacci, Giulia Solano progetto di Giovanni Guerrieri, Giulia Solano e Giulia Gallo.
Ein musikalischer Spass zu Don Giovanni è un capriccio per "boccacce e rumorini" che propone, attraverso una partitura rigorosissima di "gesti musicali", la struttura essenziale del Don Giovanni di Mozart: una selezione delle arie più significative incastonate in un disegno drammaturgico compiuto e interpretate "rumoristicamente" dagli attori della Compagnia I Sacchi di Sabbia.
Lo spettacolo è in definitiva un'esecuzione a cappella di una riduzione strumentale del Don Giovanni da parte di una piccola corale. I sei giovani che la compongono non sono però musicisti, ma attori che hanno costruito la loro partitura "recitando" la musica di Mozart, imitando fino allo sfinimento una versione del Don Giovanni eseguita da Karajan nel 1986. Dalla recitazione "del suono", dal tentativo di riprodurre il rumore dello strumento, si arriva - addentrandosi dalla "parte sbagliata" quella che nessun musicista praticherebbe - ad una pionieristica versione dell'Opera di Mozart: una versione "sgrammaticata", senza "rappresentazione", ma che in virtù delle tragicomiche espressioni facciali degli attori chiamati ad imitare le sonorità degli strumenti e l'ausilio della proiezione del libretto sullo sfondo, riesce ad evocare l'essenza del grande personaggio mozartiano.
Frutto di un approccio all'opera spiazzante, d'una interpretazione "teatrale" in cui il testo dello spettacolo è rappresentato dalla melodia e dalla timbrica degli strumenti, questo lavoro si colloca nella scia di una ricerca sul melodramma che nel 2008 ha fatto vincere alla formazione pisana il prestigioso Premio Ubu. Sacchi di Sabbia nascono a Pisa nel 1995.Negli anni la Compagnia si è distinta sul piano nazionale, ricevendo importanti riconoscimenti per la particolarità di una ricerca improntata nella reinvenzione di una scena popolare contemporanea. In perenne oscillazione tra tradizione e ricerca, tra comico e tragico, il lavoro di I Sacchi di Sabbia ha finito per concretizzarsi in un linguaggio in bilico tra le arti (arti visive, danza, musica), nella ricerca di luoghi performativi inconsueti, e sempre con uno sguardo vivo e attento al territorio in cui l'evento spettacolare è posto.
Lo spettacolo è in definitiva un'esecuzione a cappella di una riduzione strumentale del Don Giovanni da parte di una piccola corale. I sei giovani che la compongono non sono però musicisti, ma attori che hanno costruito la loro partitura "recitando" la musica di Mozart, imitando fino allo sfinimento una versione del Don Giovanni eseguita da Karajan nel 1986. Dalla recitazione "del suono", dal tentativo di riprodurre il rumore dello strumento, si arriva - addentrandosi dalla "parte sbagliata" quella che nessun musicista praticherebbe - ad una pionieristica versione dell'Opera di Mozart: una versione "sgrammaticata", senza "rappresentazione", ma che in virtù delle tragicomiche espressioni facciali degli attori chiamati ad imitare le sonorità degli strumenti e l'ausilio della proiezione del libretto sullo sfondo, riesce ad evocare l'essenza del grande personaggio mozartiano.
Frutto di un approccio all'opera spiazzante, d'una interpretazione "teatrale" in cui il testo dello spettacolo è rappresentato dalla melodia e dalla timbrica degli strumenti, questo lavoro si colloca nella scia di una ricerca sul melodramma che nel 2008 ha fatto vincere alla formazione pisana il prestigioso Premio Ubu. Sacchi di Sabbia nascono a Pisa nel 1995.Negli anni la Compagnia si è distinta sul piano nazionale, ricevendo importanti riconoscimenti per la particolarità di una ricerca improntata nella reinvenzione di una scena popolare contemporanea. In perenne oscillazione tra tradizione e ricerca, tra comico e tragico, il lavoro di I Sacchi di Sabbia ha finito per concretizzarsi in un linguaggio in bilico tra le arti (arti visive, danza, musica), nella ricerca di luoghi performativi inconsueti, e sempre con uno sguardo vivo e attento al territorio in cui l'evento spettacolare è posto.
RM Management, La focaccia di Babbo Natale (21 dicembre). Bruno Munari artista, designer e bambino anche da grande è stato un instancabile esploratore del noto e pioniere dell'imparare giocando. Il metodo che porta il suo nome si propone di stimolare la capacità cognitiva del bambino attraverso il linguaggio artistico, prevedendo in ogni attività una fase di sperimentazione e una progettuale. Ogni laboratorio è il frutto di un rigoroso studio di materiali e di tecniche in grado di ampliare la conoscenza dei piccoli sfruttando la suggestione della metafora, ciò permette di evitare un insegnamento frontale che comprometterebbe il piacere della scoperta. L'attività si conclude sempre con la realizzazione di un oggetto che rappresenta la sintesi delle conoscenze acquisite e un allenamento a pensare operativamente. Nei laboratori Munari infatti si impara ad imparare e questo li rende uno strumento didattico estremamente efficace in ogni ambito disciplinare. Dopo il laboratorio lo staff degli animatori distribuirà a tutti i bambini le focaccine farcite alla nutella e le mini cioccolate calde.
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